Capitolo 26

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Dopo aver chiarito con Mike, sentimmo il suono della campanella di inizio e tutti quanti ci avviammo verso le nostre rispettive classi.

Alla prima ora avevamo storia e ieri aveva detto pure che oggi avrebbe interrogato. Panico!

Ci sedemmo nei nostri rispettivi banchi e aspettammo l'arrivo della nostra professoressa.

«Buongiorno ragazzi» disse la professoressa entrando in classe.
«Buongiorno professoressa» rispondemmo noi facendo la solita cantilena e alzandoci in piedi.
«Oggi, lo sapete tutti quanti, interroghiamo, e faremo una bella interrogazione di coppia!
Vengano alla cattedra Tomlinson...»

Ecco, io lo sapevo.

«... ed Edwards. Su, veloci ragazze.»

Ma allora, dico io, con tante persone nella classe proprio con Perrie mi dovevano mettere a fare l' interrogazione? Quando si dice la sfiga.

Io e Perrie ci sedemmo ognuna ai poli opposti della cattedra e iniziammo la nostra interrogazione.

«Allora Tomlinson, parlami della Prima Guerra Mondiale» disse la professoressa guardandomi negli occhi.

Bingo! Il mio argomento preferito!

«La Prima Guerra Mondiale iniziò nel 1914, 1915 per l'Italia e finì il 1918...»

Spiegai per bene tutto l'argomento e la professoressa, dopo avermi fatto un sorrisino compiaciuto, si girò da Perrie.

«Bene, Edwards, tu invece dovrai parlarmi della crisi e del crollo degli anni '20»

Perrie guardò prima la professoressa e poi me, non aveva una bellissima cera: aveva il viso pallido e gli occhi infossati, con delle brutte occhiaie.

«Professoressa, per favore, potrei andare un secondo in bagno perché non mi sento molto bene»

La professoressa la scrutò attentamente e le diede il consenso.

«Va bene Edwards, ma Tomlinson ti accompagnerà. Non più di cinque minuti»

Perrie si dileguò e io, con fare un po' annoiato, la seguii.

«Destiny, non ti preoccupare, ho solo un po' di nausea»

Era la prima volta che io e lei parlavamo senza urlarci contro. Wow! Stavamo facendo passi da gigante.

Perrie fece per entrare in bagno quando afferrò la mia spalla e cadde, svenuta, tra le mie braccia.

Senza farmi prendere troppo dal panico, chiamai subito il 118 e riferii loro cosa fosse successo; appoggiai Perrie in una posizione decente e corsi dalla professoressa a dirle l'accaduto.

«Tomlinson, quando arriverà l'ambulanza sarai tu ad accompagnare Perrie. Sei la più responsabile e inoltre sei riuscita a non far prevalere il panico e la paura»

«Grazie prof, va bene, accompagnerò io Perrie»

L'ambulanza arrivò dopo circa dieci minuti e velocemente portammo Perrie, che nel frattempo si era ripresa, nella vettura e io andai con lei.

Il viaggio fu silenzioso, arrivati al pronto soccorso fecero entrare Perrie in una stanza dove ci stette quasi un'ora, in modo che potesse fare tutti gli accertamenti possibili.

Passata quell'oretta, una dottoressa in camice bianco e con una cartellina in mano venne nella mia direzione.

«Lei è la sorella della signorina Edwards?» mi chiese pacatamente.
«No, no, sono una compagna di scuola, sono io che l'ho soccorsa»
«Complimenti signorina, comunque tutto a posto, è stato solo un repentino calo di pressione, l'importante è che il bambino stia bene»
«Mi scusi, ha appena detto bambino?» dissi io non sorpresa, di più.

«Sì, la signorina Edwards è incinta»

Perfect Storm || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora