Capitolo 7

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Era domenica mattina, dopo quello che era successo ieri il mio umore era letteralmente alle stelle. Zayn, mi aveva baciato per ben due volte! Ok, erano dei semplici baci a stampo, ma era pur sempre Zayn Malik e tutto ciò che faceva lui era estremamente perfetto.

Quel giorno non avevo programmi, mamma e papà erano usciti, Louis era con Eleanor, le mie amiche erano con i loro corrispettivi fidanzati e io ero a casa, sola. Che vita!

Avevo il sospetto che avrei passato tutto il giorno a guardare film e a mangiare gelato ma un messaggio cambiò la mia giornata.

Messaggio da: Zayn

"Hey Des, senti, oggi sono solo a casa, non è che vuoi venire a trovarmi?"

Il panico, il mio cuore accelerò di diecimila battiti al minuto e un sorriso a trentadue denti apparve sul mio viso.

Messaggio a: Zayn

"Certo, Zayn. Verrò con piacere."

Mi vestii molto sportiva ma nello stesso tempo carina ed andai a piedi a casa di Zayn.

Suonai il campanello e una visione celestiale apparve davanti i miei occhi: Zayn in tutto il suo splendore e con un sorriso magnifico.

Mi fece entrare e mi salutò dandomi un bacio sulla guancia. Aveva preparato proprio tutto lui! Sul tavolo c'erano due pizze e molti giochi da tavolo da fare in coppia.

«Des, ho avuto un' idea» disse Zayn.

«Dimmi tutto» lo incitai curiosa.

«Perché non andiamo a mangiare sul letto?» propose.

«Sul letto?» chiesi confusa.

«Sì, sul letto, non si sta tanto comodi sul tavolo» disse facendo uno sguardo malizioso e poi scoppiando a ridere facendo ridere anche me.

Andammo in camera sua, mangiammo le pizze e iniziammo a giocare a Monopoli.

«Mi dispiace, ho vinto io, sei appena passato sul mio parco delle vittorie!» dissi io buttando i soldi falsi in aria.

«Non è vero, tu hai barato nascondendo i soldi»

«Non è assolutamente vero» asserii ridendo.

«Ora la pagherai» disse Zayn iniziando a farmi il solletico.

Mentre mi faceva il solletico io mi coricai e lui si trovò sopra di me. I nostri visi erano molto vicini, ci guardammo per un po' finché Zayn non fece sparire la distanza poggiando le sue labbra sulle mie. All' inizio era un semplice bacio a stampo che poi si trasformò in un bacio appassionato, Zayn si spostò dalle mie labbra e iniziò a baciarmi il collo con passione, mordicchiandolo e lasciando dei segni a dir poco visibili. Era una sensazione magnifica, soprattutto perché non l'avevo mai provata prima e mi sembrava il paradiso! Aveva appena messo una mano sotto la mia maglietta quando... il campanello!

«Merda! Mia mamma è in anticipo. È possibile che noi veniamo sempre interrotti sul più bello?» disse Zayn.

«Purtroppo, la strada la so tranquillo, ciao Zayn, ci vediamo domani. Magari domani sera andiamo in un localino, ci stai?» dissi io ancora con il fiatone.

«Ok, allora a domani bellezza»

E salutai Zayn baciandolo leggermente sulle labbra.

Arrivai a casa e mi buttai sul letto, e pensare che se non fosse suonato il campanello avrei fatto qualcosa con Zayn. Uffa!

Arrivato il lunedì mattina però tutto il mio sogno crollò come un castello di carte, a scuola Zayn fece come se non fosse accaduto nulla . Non mi salutò, non mi parlò, non mi guardò. Sul mio collo si trovavano ancora i segni evidenti della giornata prima, avevo provato a nasconderli in tutti i modi possibili ma non c'era stato niente da fare.

Appena suonata la campanella che segnava la fine della scuola mi diressi verso l' armadietto di Zayn. Volevo parlargli, non volevo che dimenticasse tutto. Quello che era successo era stato importante, almeno per me.

Trovai Zayn che parlava con il suo amico Luke. Mi feci forza e andai verso di lui.

«Ehi! Ciao,  allora, confermata l' uscita per stasera?» chiesi timidamente.

Zayn e il suo amico mi guardarono stupiti, soprattutto il suo amico.

«Sì sì, ci vediamo là» rispose Zayn facendomi un cenno.

Così, soddisfatta, mi allontanai per il corridoio, ma ero ancora abbastanza vicina per sentire il resto del loro discorso, ma ancora non sapevo che quella conversazione mi avrebbe fatto più male di qualsiasi ferita.

«Chi è quella ?» chiese il ragazzo a Zayn.

«Bah, nulla di che. Una che voglio scopare. Sai come sono fatto io» rispose ridendo.

«Ah! Una di quelle che ti porterai solo a letto? Ma è una povera illusa a credere che la richiamerai" disse ridendo anche lui.

«Già, È una povera illusa» confermò il moro.

Dopo aver sentito quelle parole mi avviai correndo verso l' uscita , con le lacrime che mi rigavano le guance.

Perché mi ero fidata di lui? Perché gli avevo permesso di giocare con i miei sentimenti? Ma ciò che avevano detto era vero. Ero solo una povera illusa.

Perfect Storm || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora