POV: Beatrice
13 Maggio 2016
Ore: 03:08 a.mEra una notte tempestosa, con il suono fragoroso dei tuoni che echeggiava nell'aria e il frastuono della pioggia che picchiava implacabilmente sul tetto. Ero immersa in un sonno profondo quando fui svegliata bruscamente dai rumori provenienti dal salotto, che sembravano risuonare come un sinistro avvertimento nell'oscurità della notte. "BUM! BUM!" Il suono insistente dei colpi alla porta mi fece rabbrividire, mentre un senso di apprensione mi pervadeva.
Mi alzai dal letto con il cuore che batteva veloce nel petto, sentendo un brivido corrermi lungo la schiena mentre mi avventuravo verso il salotto, la casa avvolta nell'oscurità minacciosa della notte. Mia zia era lontana per lavoro e mi trovavo sola di fronte a questa inquietante situazione. Il temporale infurioso rendeva ancora più cupo l'ambiente, mentre il fragore del vento si mescolava al tintinnio delle gocce di pioggia contro i vetri.
Aprii la porta con timore, quasi aspettandomi il peggio, ma ciò che vidi mi colpì di sorpresa e preoccupazione. Mason, fradicio e ansimante, si stagliava davanti a me, gli occhi arrossati e lo sguardo perso nel vuoto. In un istante capii che era sotto l'influenza di sostanze stupefacenti, una realtà sconcertante che mi colpì profondamente.
Senza esitazione, lo feci entrare, conscia che avrebbe avuto bisogno di aiuto e conforto. Lo guidai al sofà, dove si lasciò cadere pesantemente, gli occhi semichiusi e il respiro affannoso. Chiesi con voce ansiosa cosa fosse successo, ma le sue parole erano un sussurro indistinto, mentre il suo corpo sembrava cedere alla stanchezza e al torpore.
Decisi di prendere in mano la situazione, conscia del bisogno di aiuto di Mason. Con gesti delicati, gli tolsi la maglietta umida, sentendo la sua pelle ancora tiepida sotto le mie mani. Il contatto con i suoi muscoli bagnati risvegliò una sensazione di fascino e di attrazione, nonostante la situazione difficile in cui ci trovavamo.
Con cura e attenzione, presi un asciugamano e lo posai con cautela sul suo torace, sentendo il calore del suo corpo irradiarsi attraverso il tessuto. Le mie dita si mossero con dolcezza lungo i suoi muscoli, seguendo ogni contorno con delicatezza e amorevolezza. Ogni tocco era carico di una sensazione intima, mentre l'asciugamano assorbiva con gentilezza l'umidità dalla sua pelle.
La forza dei suoi muscoli si manifestò sotto le mie cure, mentre mi lasciai trasportare dalla serenità del momento, consapevole del privilegio di poter prendere cura di lui in un momento così delicato. Il battito del mio cuore si mescolò al ritmo del mio lavoro, creando un'armonia sensuale che ci avvolse entrambi, nonostante la sua mente fosse offuscata dalle droghe e dalla stanchezza.
Dopo aver delicatamente asciugato il suo torace, con un sorriso tenero e malinconico, presi un morbido indumento e lo adagiai con cura sul suo corpo rilassato, avvolgendolo in un abbraccio di tessuto. Il suo respiro era calmo e regolare, mentre il sonno lo avvolgeva in un abbraccio protettivo, e io mi sentivo grata di poter essere lì per lui, di poterlo proteggere e confortare in un momento così difficile.IL GIORNO DOPO...
Il giorno dopo quella notte tempestosa, mentre il sole cercava faticosamente di spuntare tra le nuvole cariche di pioggia, mi decisi ad affrontare la situazione di fronte a Mason. Con il cuore pesante e la mente piena di domande, mi avviai verso la sua casa, determinata a chiarire ciò che era successo la notte prima.
Le strade erano ancora bagnate dalla pioggia della notte precedente, e l'aria era fresca e umida. Ogni passo che facevo era accompagnato dal suono dei miei passi che si mescolava al canto degli uccelli che si destavano alla luce del nuovo giorno. La città, avvolta in un'atmosfera silenziosa e malinconica, sembrava ancora addormentata, come se fosse ancora sospesa tra il sogno e la realtà.
Giunta davanti alla sua porta, bussai con fermezza, sperando di trovare risposte ai miei dubbi e alle mie preoccupazioni. Il legno della porta sembrava freddo al tatto, mentre il mio cuore batteva velocemente nel petto, ansiosa di affrontare ciò che mi attendeva dall'altra parte.
Ma invece di Mason, ad aprirmi fu Chloe, la sua sorella maggiore, una figura imponente e severa che mi osservava con occhi scrutatori. Il suo sguardo era freddo e distaccato, come se avesse già deciso cosa pensare di me prima ancora di darmi la possibilità di parlare.
Chloe non mi conosceva e si dimostrò subito diffidente nei miei confronti. "Chi sei tu e cosa vuoi da mio fratello?" chiese con voce fredda, il suo sguardo fisso su di me. Mi sentii improvvisamente a disagio, come se il mio motivo per essere lì fosse stato messo in discussione.
Con voce tremante ma decisa, risposi: "Mi chiamo Beatrice. Cerco Mason perché c'è qualcosa di importante che devo dirgli." Le parole mi uscirono a fatica, mentre l'ansia montava dentro di me. Non sapevo come Chloe avrebbe reagito alla mia presenza e alle mie intenzioni.
Chloe mi scrutò per un istante, valutando le mie parole con attenzione. Il suo sguardo sembrava penetrante, come se volesse leggere dentro di me e scoprire cosa nascondevo. "Non c'è in casa," disse infine, il tono brusco e diretto. "È in palestra."
Annuii, ringraziandola con un sorriso teso, prima di voltarmi per andarmene. Sentivo il suo sguardo puntato su di me mentre mi allontanavo, e mi chiedevo cosa avesse pensato di me. Era chiaro che non aveva fiducia nelle mie intenzioni, e mi chiedevo se avrebbe mai cambiato idea su di me.
Mentre mi allontanavo, sentivo il peso della tensione accumulata nella mia schiena, pregando che Mason fosse disposto ad ascoltarmi quando finalmente lo avrei trovato. Ero determinata a chiarire le cose con lui, a mettere fine alle ambiguità e ai malintesi che avevano oscurato il nostro rapporto per troppo tempo.15 Maggio 2016
Sentivo l'ansia salire dentro di me mentre mi avvicinavo a Mason durante la ricreazione. Il mio cuore batteva forte nel petto, il suono assordante dei miei pensieri risuonava nelle mie orecchie, ma sapevo che dovevo affrontare la situazione, chiarire le cose una volta per tutte.
Ma, proprio quando stavo per raggiungerlo, lo vidi dirigere verso i bagni, accompagnato da Jane. Un senso di delusione e di rabbia mi travolse all'improvviso, come un'ondata che mi sommergeva. Era come se il mio cuore si spezzasse in mille pezzi, mentre la realtà crudele della situazione mi colpiva con tutta la sua forza.
Senza pensarci due volte, li seguii silenziosamente, nascosta dall'ombra dei corridoi desolati. E fu lì, di fronte ai bagni, che assistetti a un momento di intimità tra loro due. Le loro risate soffocate, i sussurri complici, il contatto furtivo delle loro mani... tutto mi colpì come un colpo al cuore, un'amara rivelazione di ciò che era diventato il nostro rapporto.
In quel momento, tutto il mio coraggio svanì, lasciandomi sola con la mia delusione e il mio dolore. Mi sentivo tradita e abbandonata, come se il mondo intero si fosse voltato contro di me. E così, con il cuore spezzato e gli occhi lucidi di lacrime, decisi di lasciar perdere.
Senza un'altra parola, mi voltai e me ne andai, lasciandoli alle spalle con il peso del mio dolore. Era evidente che non c'era più posto per me nella sua vita, e accettai questa dolorosa verità con rassegnazione. Forse era meglio così, forse era giunto il momento di lasciar andare e di trovare la mia strada da sola.
Mentre mi allontanavo, sentivo il peso delle mie speranze infrante sulle mie spalle, ma sapevo che avrei trovato la forza di andare avanti. Avevo imparato a mie spese che il cuore umano è fragile e vulnerabile, ma anche capace di guarire e di trovare la sua strada nella tempesta della vita.
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Better late than never
RomanceMason, 26 anni racconta la sua infatuazione nei confronti di Beatrice, una ragazza di 25 anni, che ha conosciuto al primo anno di liceo. dopo qualche stuzzicata nei 5 anni, e una relazione durata poco tempo, i 2 si separano e ognuno va per la propr...