Capitolo 2- L'Hotel

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Wow. Questo albergo è così bello da non avere senso. Come la vita dopotutto.

La hall è gigante, non pensavo che fosse così grande.

Mi chiama Ludo, di nuovo.

Da quando sa che sono nella Masterclass, mi tempesta di messaggi perchè le manco troppo.

Controvoglia rispondo:

-Ludo, è la quarta volta in tre ore che mi chiami, che c'è?- Chiedo infastidito

-Amore mi manchi troppo, la casa è vuota senza di te.-Mi spiega

-Ho capito ma non puoi chiamarmi ogni due per tre. Ci sentiamo ogni sera, te lo prometto.

-Non mi tradire, bastardo, che sennò quando torni ti faccio un culo così- Mi minaccia Ludo.

-Lo sai che non ti tradire mai. Ora vado, devo fare il check-in. Ti amo.

-Ti amo.

E attacchiamo.

Mi avvicino alla reception e spiego al ragazzo in servizio che sono della Masterclass di Masterchef.

Così lui mi dà le chiavi e mi fa salire.

Per fortuna c'è l'ascensore, farsi 5 piani a piedi con due valigie non è proprio un'impresa facile.

Entro nell'ascensore e, mentre mi stavo guardando allo specchio- che freno che sono-, vedo una ragazza correre.

-Aspetti!- Esclama

Maremma maiala. Mi sta per venire addosso.

Così chiudo subito le porte dell'ascensore per evitare di morire.

-Deficiente non chiudere!

Io continuo a premere il tasto chiusura imperterrito mentre il panico mi sale.

Come avevo detto? Se sei medico, ti caghi addosso per tutto. Quanto è vero.

Le porte si chiudono in tempo, sono salvo.

Premo il mio piano e aspetto che l'ascensore mi porti su.

Parte una musichetta allegra nell'attesa e ondeggio un po'.

Ancora non ci credo di essere entrato a Masterchef.

Certo però che se come benvenuto mi danno una pazza che si vuole schiantare addosso a me, beh... Avrei gradito altro.

Finalmente le porte si aprono e mi dirigo verso la mia camera che si trova nell'aria ovest del corridoio, in fondo.

Trovata la porta, inserisco la chiave nella serratura e apro.

La stanza è composta da due letti, uno di fronte all'altro e un bagno a destra.

È molto semplice e scarna, non molto da hotel.

Mi aspettavo un po' meglio, ma mi accontento.

Su uno dei due letti noto un ragazzo riccio scuro che sta giocando alla switch:

-Ciao- Esordisco.

Lui alza lo sguardo dell'apparecchio e lo appoggia sul cuscino.

Si avvicina a me e mi stringe la mano:

-Piacere Nicolò- Si presenta

-Piacere Niccolò- Sorrido causando la risata del ragazzo.

Lui allora mi lasvia spazio e mi fa sistemare le valigie.

Non sono abituato a posare le mie cose nell'armadio quando sono in vacanza, lascio sempre tutto in valigia.

Sia mai succeda qualcosa, non voglio farmi trovare impreparato.

𝐁𝐞𝐚𝐮𝐭𝐢𝐟𝐮𝐥 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐬// 𝐄𝐥𝐞𝐨𝐧𝐨𝐫𝐚 × 𝐍𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥òDove le storie prendono vita. Scoprilo ora