Qualche settimana dopo
È mattina. Ho sonno. È maggio. Il prossimo mese sono un sessione. Va bene così.
-Te non so come ti è venuto in mente di fare medicina.- Esordisce Stefano.
Con capelli scombinati e il sole in faccia lo guardo confuso.
-Cioè, ma la vita sociale te fa così cagare?- Chiede
-Ma nun m scassà o cazz- Rispondo elegantemente con il mio napoletano livello C1-Grazie Nicolò.
Faccio colazione e mi vesto.
Improvvisamente ricevo alcuni messaggi da parte sua di Ele che di Nico.
Ovviamente apro prima i messaggi di mio marito che mi dice di aver saputo da Ele che mi hanno buttato fuori.
-Lo so.
-M dispiac fra. Ti vengo a trovare vita in questi giorni dai- Mi rassicura.
Nicolò a Ravenna? Ci divertiremo.
Poi apro la chat di Ele.
-Ciao Niccò, saresti disponibile per venire a Firenze da me?
Rimango perplesso e le chiedo il motivo di questa domanda:
-Voglio stare insieme a te, sennò vengo io a Ravenna se ti da fastidio spostarti- Mi confessa.
-Vengo subito, sto per venire.
Così faccio le valigie sotto il naso del mio coinquilino:
-Ma cosa stai facendo?- Mi chiede
-Vado a Firenze- Rispondo secco
-A Firenze?
-Devo andare dalla mia ragazza.
-Niccò sei fuori, non hai fatto nemmeno il biglietto.- Mi fa notare.
Gli mostro subito il telefono con un biglietto già fatto due minuti fa.
-Ma come diamine?- Chiede Stefano confuso.
Così mi metto in macchina con Stefano nel sedile del passeggero e parto:
-Niccolò madre mia! - Esclama Stefano
-Devo vedere Ele perchè ha bisogno di me- Gli spiego
-E io ho bisogno che tu ti calmi e... Che cazzo parlo a fare, tanto stai con il cervello altrove.
Corriamo sulla strada verso la stazione, sono le otto di mattina.
Ottimo.
Una volta alla stazione, scendo subito dall'auto e saluto velocemente Stefano.
-Avvisami quando arrivi lì!- Esclama Stefano prima di andare via.
Aspetto così il treno e mi preparo per raggiungere la mia amata.
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Una volta arrivato, mando immediatamente una foto a Stefano della stazione e osservo la strada su cui mi trovo: è tutt'altra cosa.
Chiamo Ele e le dico di essere arrivato:
-Ah, allora non stavo scherzando.- Dice ironica.
Aggiunge di aspettare dieci minuti, il tempo che separa la stazione da casa sua.
Così mi siedo su una panchina qui fuori e la aspetto.
Ho gli occhiali da sole arancioni, un maglietta a righe arancioni e dei jeans blu. Uomo sobrietà.
Improvvisamente arriva una moto che fa un grosso fragore frenando.
Il conducente indossa un casco molto grande nero che, una volta fermo il veicolo, leva.
È Ele che scuote la testa per sistemare i capelli.
-Ele ciao!- Esclamo.
Mi avvicino a lei e le do un bacio sulle labbra.
-Andiamo a casa?- Propone.
Annuisco e salgo dietro la moto.
-Vai piano- Le chiedo
-Nessun problema.
Appena partiamo, il tachimetro schizza alle stelle.
-AVEVO DETTO PIANO- Grido
-Scusami, ma non conosco questo termine.
-SAI CHE CI SONO GLI AUTOVELOX E POTRESTI PRENDERE UNA MULTA?- Le faccio notare
-Certo ma non mi interessa.
Mi stringo fortissimo a lei con l'ansia di morire.
Finalmente, arriviamo a casa sua: è un palazzo moderno, con una facciata un po' blanda e anonima.
Poggia la moto davanti al portone e prende le chiavi del condominio dalla tasca.
Intanto io trascino la mia valigia che ha viaggiato per tutto il tempo nel cofano.
Saliamo un po' di scale, anche troppe: Ele mi spiega che nessuno ha voglia di investire in un ascensore.
Dovrebbero.
Finalmente arriviamo alla porta del suo appartamento, 31a.
Infila le chiavi nella serratura e apro la porta: c'è un soggiorno e più in fondo la cucina mentre ai lati due uscite che suppongo portino alla camera da letto e al bagno.
Lo stile rispecchia Ele, molto creativa e molto particolare:
-La camera da letto sta a destra, puoi poggiare le tue cose lì- Mi spiega.
Così vado subito a sistemarmi: la stanza è formata da un grosso letto matrimoniale contornato da un armadio, c'è inoltre di fronte a esso un la scrivania affiancata da una libreria, il tutto è illuminata da una grande finestra ariosa.
Poggio le mie cose accanto alla porta ma mi perdo ad osservare la stanza: è piena di fotografie.
Sull'armadio si trovano foto di Ele da piccola, che dolce, oppure della sua era più punk, l'adolescenza, e foto con amici.
La foto che mi risalta all'occhio è quella con una ragazza con i capelli rossi alla quale da un bacio sulle labbra a stampo.
-Ah, così ora sai di Gloria.
Mi volto e vedo Ele amareggiata alla porta:
-Gloria?- Chiedo.
Lei allora comincia a raccontare du questa ragazza, conosciuta al liceo con cui ha avuto una relazione ma che ora è solo una conoscente a causa del suo trasferimento che le ha allontanate.
-Mi dispiace, te li avrei dovuto dire prima- Confessa.
-Non ti preoccupare, ci sta. Ognuno ha i suoi tempi.-la rassicuro.
Ci mettiamo sul divano a chiacchierare vicinissimi.
-Raccontami della semifinale.- Esordisco.
Così lei comincia a raccontarmi di Michela e Antonio, due rivali agguerriti e dell'eliminazione di Sara.
Mi dispiace per lei.
Ora i tre finalisti hanno un mese di tempo per preparare un menù da offrire ai giudici la sera della finale.
-Hai già qualche idea?- Le chiedo
-Si, qualcosina- Mi dive sorridendo.
Decidiamo di guardare un film per passare la mattinata.
La scelta ricade su La La Land, musical del 2016.
Adoro quel film, è il primo film che ho visto con Ludo... Vabbè lasciamo perdere.
-Quanto pensi di stare qui?- Mi chiede Ele.
-Penso due giorni, poi torno a Ravenna- Le rispondo.
-La prossima volta vengo io da te- Mi dice sorridente.
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𝐁𝐞𝐚𝐮𝐭𝐢𝐟𝐮𝐥 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐬// 𝐄𝐥𝐞𝐨𝐧𝐨𝐫𝐚 × 𝐍𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥ò
FanfictionMASTERCHEF 13 SPOLERS La storia è stata creata per divertimento, con fatti inventati e non. ~•~•~•~•~•~•~•~• 𝓝𝓸𝓷 𝓻𝓲𝓮𝓼𝓬𝓸 𝓷𝓮𝓶𝓶𝓮𝓷𝓸 𝓪 𝓼𝓮𝓷𝓽𝓲𝓻𝓮 𝓬𝓱𝓲 𝓪𝓫𝓫𝓲𝓪 𝓿𝓲𝓷𝓽𝓸 𝓮 𝓬𝓱𝓲 𝓼𝓲𝓪 𝓼𝓽𝓪𝓽𝓸 𝓮𝓵𝓲𝓶𝓲𝓷𝓪𝓽𝓸. 𝓢𝓸𝓷𝓸 �...