Capitolo 29- Uscita con stile

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Non ci credo. Sono fuori.

Guardo Ele crollare e disperarsi anche se avrei dovuto farlo io.

Non riesco a crederci: una fottutissima pianta grassa mi ha fatto fuori.

Io ed Ele ci abbracciamo fortissimo mentre io sussurro all'orecchio di Ele:

-Mi dispiace.

È un paradosso: dovrebbe dirlo lei a me, non il contrario.

Mi levo il grembiule e lo consegno ai giudici.

Che peccato non rivederli più, mi mancheranno.

-Sono uscito per un cactus!- Esclamo.

I giudici sorridono.

-Ci ha sorpreso come tu, nonostante i tuoi studi, abbia deciso di seguire il tuo sogno in cucina. E il tuo pessimismo cosmico si sta trasformando in qualcosa do positivo.- Spiega Giorgio

Sono commosso anche se non si nota.

-Volevo ringraziare voi tre giudici, e anche i miei compagni con cui ho condiviso molte esperienze che mi aiuteranno a diventare una persona migliore.

Queste parole non sarei mai stato capace di dirle qualche mese fa.

Io ed Ele ci guardiamo e ci abbracciamo fortissimo.

-Hey non piangere- Le dico asciugnadole le lacrime.

Lei annuisce e corre dagli altri sopra mentre io pian piano mi dirigo verso la grande porta che segna la fine del mio percorso.

-Niccolò- Esordisce Cannavacciulo

Mi volto.

-Chi vince secondo te?

-Francamente me ne infischio- Chiudo secco prima di andare via.

Sono uscito in grande stile, e mi fa un gran piacere.

Prima però, c'è una cosa che devo fare.

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L'autista del van mi porta al centro di Milano sotto mia richiesta e mi abbandona lì.

Infatti ho scoperto che in quelle zone si trova una profumeria molto nota che probabilmente ha quello che cerco.

Sarà l'ultimo step prima di abbandonare per sempre il mio percorso a Madterchef.

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Una volta tornato in albergo, tiro un sospiro non di sollievo: non posso credere che si sia conclusa la mia esperienza.

Poi non sono neanche più molto convinto, può essere che i Piani Alti mi hanno fatto un favore.

Così, con molta amarezza, preparo le valigie.

Metto via qualsiasi cosa e nel mentre messaggio Nicolò, rivelandogli che mi hanno fatto fuori:

-Ua fratm, m dispiac nu sacc. Ele l'ha pigliat bene?- Chiede

-No.

-Povera uagliona, senza il suo uagliuncell, m rispiac.

-Pure a me.

-Amò mi staj facenn chiagnr.

Rido e continuo a mettere a posto le mie cose.

Improvvisamente qualcuno bussa alla porta e già immagino chi sia.

Infatti, non appena la apro, entra spedita come un razzo Ele che mi abbraccia fortissimi piangendo come una fontana.

-Perchè? Perchè!- Esclama disperata.

Io le accarezzo il cuoio capelluto con delicatezza cercando di rassicurarlo.

-Ele, non piangere- Le chiedo

-Ho perso il mio faro, la mia giuda- Continua ad esclamare.

-Guarda che possiamo sentirci sempre per via telefono- Le ricordo.

-Non è la stessa cosa.

Stiamo dieci minuti così, con Ele che mi piange sulla maglietta e io che le accarezzo i capelli morbidi.

Le chiedo allora di calmarsi e le propongo di fare le mie valigie con me per ammazzare il tempo.

-Quando andrai via?- Chiede Ele con voce spezzata.

-Penso stanotte-Le rispondo.

Non voglio una festa di addio, causerei un pianto collettivo.

Sono un personaggio così importante che tutti loro sanno che senza di me è davvero diverso.

È un po' egoista da pensare ma è così.

-E questa era l'ultima maglietta- Annuncio.

Una volta finita la mia valigia, io ed Ele ci mettiamo stesi sul divano.

-Comunque- Esordisce- abbiamo detto di fare palestra insieme ma non l'abbiamo mai fatta.

Ridacchio.

-Senti, ora come faremo? Siamo una coppia non molto vicina, ecco: io di Firenze e te di Ravenna.- Chiede Ele

-Mh... Possiamo magari fare a turno, qualche volta vengo da te e qualche volta vieni da me.- Le propongo.

Lei annuisce e mi da un bacio sulle labbra.

Stasera come non mai la voglio riempire di baci.

-Non so come affrontare Ludo- Confesso all'improvviso.

-Che devi dirle? Ti ha tradito, l'hai lasciata... Devi solo mandarla a quel paese.

Ludo è stata una parte della mia vita che non posso totalmente buttare. Si è rivelata una persona orribile ma non posso negare che è con lei che ho fatto le mie prime esperienze. La prima volta, il primo sushi, la prima vacanza in montagna.

-Pensiamo a noi due, non pensiamo a nessun altro- Mi propone Ele.

Così io l'abbraccio mentre la sua schiena poggia sul mio petto.

Potrei stare così per sempre.

Controllo l'orologio, è quasi ora.

-Ele, devo cominciare ad andare.- Le faccio notare.

Così annuisce e mi fa prendere le mie cose:

-Ah, prima che mi dimentichi, sul tuo letto c'è un regalino per te- Le dico prima di uscire dalla mia camera a fare il check-out.

Faccio un profondo respiro e percorro per l'ultima volta questo corridoio, prendo per l'ultima volta quest'ascensore con la musichetta di merda e guardo per l'ultima volta l'hotel.

Eleonora's pov

Ehm? Se ne è andato senza neanche darmi un bacio?

Che mi importa. Non c'è. Non tornerà domani, non mi coccolerà domani.

Devo accettarlo, devo andare avanti.

Mi ha lasciato una cosa sul mio letto?

Così vado in camera di Sara e le chiedo di entrare.

All'interno di questa, oltre che un disordine pazzesco, c'è anche un pacchetto regalo proprio sul mio letto.

Lo prendo in mano e lo osservo: ha una forma un po' allungata.

Ha anche un bigliettino allegato:

Un regalo per la persona più schizzatella e speciale della mia vita. Lo so che il regalo lo odierai ma spero che sarà utile a qualcosa.

Niccolò <3

Che romantico e che scemo.

Così spacchetto la confezione e all'interno trovo un profumatore al pino mugo: che cretino.

Rido da sola guardando la scatola:

-Che cosa è successo? Perchè ridi?- Chiede Sara giustamente.

-No, nulla e poi, anche se te lo spiegassi, non capiresti.

𝐁𝐞𝐚𝐮𝐭𝐢𝐟𝐮𝐥 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐬// 𝐄𝐥𝐞𝐨𝐧𝐨𝐫𝐚 × 𝐍𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥òDove le storie prendono vita. Scoprilo ora