L'ufficio si trovava nella città di Norton, decisamente più grande e più viva. Avrebbe perfino potuto mettervi radici. L'unico vero problema era la distanza fra le due città, di oltre cento chilometri. L'ufficio del detective Keith Amberson si trovava sopra a una pasticceria e un fioraio. Non male. Per entrare bisognava salire lungo la scala antincendio, ingrigita dallo smog e arrugginita dal tempo.
Appena dentro, agli occhi di David, si parò uno spettacolo terrificante. Le pareti erano ingiallite e incrostate. C'era una piccola sala d'attesa con una scrivania e diverse sedie di plastica nere, alcune tristemente fuori uso. Dietro la scrivania c'era una porta, con una targhetta in ottone che recava il nome di Amberson. Non c'era nessuno nella stanza, fatta eccezione, per la segretaria dell'investigatore. Era una donna in carne, sulla trentina, dai capelli viola e gli occhi neri. Aveva un vistoso trucco sulla faccia e un completo azzurro.
"Salve, mi chiamo David Moverman, sono qui per vedere il detective Amberson."
"Ha un appuntamento?"
"Sì, ieri."
Come se avessero bisogno che la gente prendesse appuntamento, pensò David.
"Bene. Può entrare, signor Moverman."
David entrò nella stanza e lo spettacolo gli parve ancora più terrificante. Il cartongesso si staccava dalle pareti e il pavimento era costellato da fogli spiegazzati e stropicciati. Dietro l'enorme e vecchia scrivania in legno, c'era un uomo di circa cinquanta anni, capelli neri corti e brizzolati, una giacca beige unta e con delle enormi borse sotto agli occhi color pece. La cosa che catturò maggiormente la sua attenzione era un anello d'oro all'anulare destro, con impressa sopra una croce cristiana. Il tutto, nell'insieme, gli appariva come un delirante insieme di decadenze. Del resto era quello più economico. Non poteva pretendere chissà che cosa.
"Ho il piacere di parlare con il signor...?"
"David Moverman."
La stretta di mano dell'uomo fu salda e sicura.
"Mi chiamo Keith Amberson. Signor Moverman, prima di passare al dunque, la devo avvertire. Sono, per natura, una persona molto schietta. E' il primo cliente da parecchio tempo... E degli ultimi che ho avuto, sto ancora aspettando che mi paghino, quindi..."
"Ah certo, non ci ho pensato."
"Si figuri."
Come inizio non poteva andare che peggio.
"Lei quanto vuole?"
"Be', immagino le abbiano riferito che non sono uno che prende molto. In ogni caso, dovrà pagarmi una parcella base di duemila dollari, che aumenteranno in base al tempo. Inutile dirle che mi dovrà finanziare tutte le spese accessorie."
"Certo, signor Amberson."
"Bene, sbrigata la questione soldi, direi che possiamo parlare del motivo per cui lei è qui. Giusto?"
L'investigatore lo invitò a sedere e fece altrettanto.
"Giusto. Ecco, la farò breve. Mia moglie Julia è morta da diversi mesi, è affogata nel Lago Lemmon, vicino Rosewood, dove abito. Lo sceriffo ha fatto delle indagini, ma non è emerso nulla, e ha dovuto chiudere il caso come annegamento. Diverse settimane fa, ho rovistato nel suo armadio e ho trovato tre lettere. Lettere di un uomo. Insomma, aveva un amante. Ho cercato fra i clienti del suo sito web dove vendeva alcuni capi di abbigliamento, e ho notato il nome di uno psicologo, Paul Matthews, che non conoscevo. Dopo un primo incontro un po'... concitato, sono diventato un suo cliente. Ma devo avvertirla del fatto che non lo considero più un sospettato. Non lo considero più come tale."
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L'amante segreto
Misterio / SuspensoDavid Moverman è uno scrittore fallito, e da qualche mese ha perso la moglie Julia. Quando scopre delle lettere che la donna ha ricevuto da un amante misterioso la sua vita cambia definitivamente. E farà di tutto per scoprire la verità.