Nicholas Sandman, il barbiere che aveva un grazioso negozio all’incrocio fa il Pitt Diner e l’hotel Muse, aveva appena finito di tagliare i capelli a Alyssa Moran e Dorothy Porter, rispettivamente moglie e figlia del sindaco. Un grande onore per lui e una bella pubblicità per il suo negozio. Quando madre e figlia chiusero la porta e se ne andarono, Sandman si accasciò esausto sul divano, ma non prima di avere chiuso a chiave, e di aver esposto il cartello CHIUSO fuori la porta. Non aveva appuntamenti per un ora e mezza. Era stanco e provato. Non per il lavoro, che amava e gli dava soddisfazioni.
C’era dell’altro.
Era amareggiato, deluso. E impaurito. Non poteva continuare così. Non con una moglie e due graziosi bambini che lo aspettavano a casa. Ma che cosa poteva fare? Aveva tutto da perdere. L’ansia saliva giorno dopo giorno. L’unica cosa che poteva fare era dire la verità, ma a quale prezzo?
No, meglio continuare a nasconderla sperando che le acque si calmassero. Era l’unico modo per uscirne puliti.
Il telefono squillò. Ma Sandman preferì non rispondere. Anche se sapeva che avrebbe dovuto. Si strinse la faccia tra le mani e si lasciò andare a un pianto misto di paura e rabbia.
Non sapeva a chi rivolgersi. Non poteva fidarsi di nessuno.
O meglio, di nessuno meno uno. Lo psicologo, ma certo! L’aveva conosciuto facendo colazione al diner di Browning Street. Era un tipo introverso ma ispirava fiducia. Solo lui poteva aiutarlo. Del resto, era tenuto al segreto professionale. Avrebbe potuto chiedergli aiuto senza farlo sapere in giro. Avrebbe così potuto dipanare il dubbio che lo stava tormentando. Dire tutto, o continuare a coprire la persona che aveva ucciso Julia Moverman?Usciti dall’obitorio e inforcato il pick-up David, Amberson e Alice stavano dirigendosi verso il lago Lemmon. David era inquieto e non si dava pace.
“Perché non ha lasciato che gliele facessi io quelle domande? Sarei stato sicuramente più convincente!”
“C’è poco da essere più convincenti, signor Moverman. Cosa voleva fare? Minacciarlo come ha fatto con quello psicologo?”
David lo incenerì con lo sguardo. E riprese la parola.
“Crede che stia nascondendo qualcuno?”
“Non è escluso.”
Amberson guardò un momento lo specchietto retrovisore, poi si rivolse verso David.
“L’unico modo per saperlo sarebbe… quello di sincerarcene di persona.”
Anche Alice, fino a quel momento immersa nel silenzio più assoluto, non poté fare a meno di dire la sua.
“Non dirà sul serio, vero?”
“Io sì. Cosa ne pensa, David?”
Lo scrittore lo guardò con aria tetra.
“Julia non si tocca.”
“Signor Moverman, l’unico modo è quello di controllare il corpo.”
Ma proprio in quell’istante, ad Alice venne il colpo di genio.
“Il pescatore! Potrebbe dircelo lui. Del resto è stato il primo a trovare il cadavere.”
“Ma non glielo avete già chiesto se avesse ematomi o altre robe simili?”
Chiese David.
Amberson stava riflettendo, poi disse:
“No, eravamo troppo occupati a setacciare la zona. Ma glielo chiederemo. E gli chiederemo anche che domande gli hanno fatto il giorno del ritrovamento. Signor Moverman, l’ha riconosciuto il cadavere di sua moglie, vero?”
“In un certo senso sì”
“Che intende?”
“Non sono entrato dentro la stanza. L’ho visto da fuori. Quindi no, non sarei in grado di dirle se avesse qualcosa sul corpo.”
“L’assistente del dottor Bodmer ha negato e il giorno del ritrovamento del corpo lavoravano solo loro. Questa è l’unica certezza che abbiamo. Quindi, signor Moverman, chi è che ha riconosciuto il corpo?”
“Ufficialmente io. In realtà è stata Rebecca, la migliore amica di mia moglie.”Le acque del lago erano calmissime. Un fitto e verde canneto tutt’intorno. David lo osservò a lungo. Lì dove tutto era iniziato. O meglio, finito. E rimuginò a quando aveva pensato di farla finita anche lui.
I suoi pensieri furono spazzati via dalla rauca voce di Amberson che lo chiamava.
“Moverman, venga. Quella è la capanna dell’uomo che trovò sua moglie.
Era una vecchia baracca con un pericolante pontile che conduceva fino a un anfratto ricavato tra i canneti che fungeva da entrata principale del lago. Più avanti verso sinistra un piccolo pezzo di spiaggia che in estate fungeva da luogo di balneazione per le famiglie di Rosewood. L’estate appena passata, a causa dal ritrovamento del corpo di Julia, non era stato possibile usufruire molto di quel piccolo lembo di terra. Dopo che Mick Mitchum, il capo della polizia locale, aveva riaperto l’accesso principale, per un motivo o per un altro, la zona era diventata off-limit per i gioviali abitanti della città.
Il padrone di casa, se così si poteva chiamare, vedendo arrivare i tre, gli andò incontro. Era un vecchio e baffuto pescatore, sulla settantina. Si vedeva che aveva vissuto solo di quello. Aveva dei jeans larghi e una camicia macchiata. Stivali di gomma e un capello di paglia in testa. Quando Amberson lo vide fece un cenno.
“Signor Gaynor, salve.”
“Salve a voi, venite dentro su!”
La casa dentro sembrava meno peggio di come appariva fuori. Era un unico stanzone con bombola del gas, un fornello, una brandina e in fondo una porta. Quella dava sul retro, e una specie di passerella guadava il fango sottostante e finiva in un angusta cabina, sempre di legno, che fungeva da bagno. L’uomo prese in mano quattro bicchieri, versò del whiskey e li offrì ad Amberson e Alice, e poi a David che rifiutò.
“Lei non beve?”
“No… non bevo. Comunque mi chiamo David Moverman.”
L’uomo gli sorrise, gli strinse la mano e poi si rivolse ad Amberson.
“Come mai di nuovo qui, detective?”
“Be’, quando sono venuto a perlustrare la zona non ho avuto modo di farle qualche domanda, signor Gaynor.”
“Chiamatemi Jeff, ragazzi! Ditemi. Sono tutt’orecchi!”
“Ecco, il giorno che ritrovò il corpo di Julia Moverman ha notato segni strani sul corpo, tipo lividi o ferite?”
“Lividi… Uhm no, però ho notato uno strano segno sulla tempia.”
“Può spiegarsi meglio?”
“Ecco, un segno rosso e rotondo. Non proprio una ferita, ma come se qualcuno avesse fatto pressione. E sa, detective, aveva una ferita sulla testa.”
Amberson fece un sorriso soddisfatto, David non capiva. L’investigatore continuò.
“E quando chiamò la polizia cosa disse di preciso, e chi accorse?”
“Be’, dissi che avevo trovato il corpo di una ragazza dai capelli arancioni in mezzo lago con un cappio intorno al collo. Sa, l’avevo pescata con la grossa rete che ho dentro quella cassa.”
Indicò una cassa vicino alla branda. Poi continuò.
“Nel giro di dieci minuti è arrivato un fuoristrada della polizia. Era il capo della polizia in persona e un altro poliziotto.”
Amberson incrociò le braccia e gli chiese:
“Hanno portato via loro il corpo?”
“No, lo hanno solo visto. Mentre stavano arrivando io l’ho portato a riva. Gli hanno dato uno sguardo veloce e poi hanno chiamato il medico legale, che è arrivato dopo una quindicina di minuti insieme alla sua assistente. L’hanno avvolta in un sacco e portata via.”
David si alzò e si rivolse ad Amberson.
“Ho bisogno di prendere una boccata d’aria.”
L’investigatore annuì e proseguì con le domande all’uomo.
“Poi cos’altro è successo?”
“Lo sceriffo Mitchum e il medico legale hanno parlottato tra loro e se ne sono andati via. Non mi hanno neanche salutato!”
“ Lei ha visto qualcosa nei giorni immediatamente precedenti al ritrovamento?”
“Purtroppo no, detective. Fino al giorno che l’ho trovata, per una settimana, io ero al mercato cittadino di Flanagan.”
“Non ha mai notato, signor Gaynor, tracce di un auto, un fuoristrada?”
“No, non che io ricordi.”
Amberson stava riflettendo alacremente. Poi chiese all’uomo.
“Sa spiegarsi perché di quel segno e di quella ferita di cui lei parla nel referto non c’è traccia,e perché il medico legale non ne faccia parola?”
“Detective, lei chiede troppo a un umile pescatore.”Fuori dalla casa David stava respirando lentamente. Mentre Amberson era ai saluti con il vecchio pescatore, Alice gli si avvicinò.
“Non deve essere facile.”
David si voltò.
“No. Affatto. Lei ha mai perso qualcuno?”
“No, signor Moverman.”
“Ma se le portassero via qualcuno che ama, cosa farebbe?”
“Rivolterei il mondo intero.”Amberson andò incontro ai due e si rivolse a David.
“Venga, Moverman.”
Fecero un ampio giro del lago per finire in una radura poco distante. Un anfratto collegato a una vecchia quercia nascondeva una barca di legno a motore.
“Questa è la barca.”, disse Amberson.
David la osservò attentamente.
“Lei crede?”
“Sì, non c’è dubbio.”
Non trovarono nient’altro di rilevante, tuttavia. Tornati a casa, Alice e Amberson si congedarono. Quest’ultimo disse a David di tenere occhi e orecchie aperte e riferirgli qualsiasi particolare.
Dopo un’oretta David prese il telefono e chiamò Rebecca.

STAI LEGGENDO
L'amante segreto
Misteri / ThrillerDavid Moverman è uno scrittore fallito, e da qualche mese ha perso la moglie Julia. Quando scopre delle lettere che la donna ha ricevuto da un amante misterioso la sua vita cambia definitivamente. E farà di tutto per scoprire la verità.