è mattina, è stato un risveglio un po' traumatico dopo quello che è successo ieri...
cerco di rimanere serena per non andare in panico dato che non sapevo letteralmente cosa fare, faccio quindi le solite cose che faccio ogni mattina, e scelgo cosa mettermiindosso un body nero smanicato e dei cargo verde militare..oggi non avevo voglia di spendere troppo tempo per decidere cosa mettermi.
Scendo in cucina e come sempre saluto mia madre, afferro le chiavi di casa e sussulto un attimo pensando al fatto che sarei dovuta passare davanti casa sua, quindi cerco di elaborare una scorciatoia per non incontrarlo, o perlomeno per non incontrarlo prima di scuola...sarebbe stato strano ignorarlo adesso per poi parlargli a scuola...
Mi illumino appena mi ricordo di poter passare per la staccionata dietro il vialetto di casa mia, ma non sono sicura di riuscire a sorpassarlo...è un bel po' alto...cosa si fa per la timidezza...
quindi circondo casa mia per uscire dal retro, osservo l alterezza della staccionata [non credo sia normale che una staccionata possa essere così tanto alta], mi arrampico cercando di non farmi male ma guarda caso la fortuna oggi non è con me, cado proprio mentre stavo passando da un lato all altro facendomi male una gamba, quindi urlo dal dolore
T/N: 'CAZZO'
neanche il tempo di rialzarmi che vedo Héctor camminare con lo zaino su una spalla
ed un foglio in mano, peggio di così non poteva essere.
Vedendomi per terra dolorante si avvicina con un espressione non molto convinta
Héctor: 'non pensavo ti piacesse fare arrampicata' dice con un sorriso ironico stampato in viso [allora non era arrabbiato con me...]
T/N: 'ti sembra il momento di scherzare? sono caduta e ho sbattuto forte la gamba...merda...' ribatto mentre mi alzavo ancora dolorante
Héctor: 'riesci a stare in piedi?' dice mettendo le mani in avanti per farmi reggere,
faccio no col capo allora lui mi guarda un attimo negli occhi esitante
Héctor: 'ti porto in braccio' dice girandosi per farmi appendere alla sua schiena a mo dì cavalluccio
T/N: 'scusa ma la moto?'
Héctor : 'l ho portata dal meccanico giusto stamattina, per questo ho fatto un altra strada'
T/N: 'ascolta...io vorrei parlarti...'
Héctor fa un sospiro esausto senza rispondere, non è un buon segno....
T/N: 'solo che adesso non è il momento adatto...dato che sono sopra di te e non ti sto neanche guardando in faccia...'
Héctor: 'già' dice freddo senza far trasparire emozioni.
Dopo un po' di tempo arriviamo nel cortile
di scuola quindi scendo dalla
sua schiena reggendoni a qualsiasi cosa mi trovassi davanti,
Héctor: 'aspetta...ti accompagno in infermeria, voglio assicurarmi che non sia nulla di grave'
io arrossisco dopo le ultime parole senza dire nulla, quindi mi mette una mano sulle spalle e io faccio lo stesso per reggermi, arriviamo in infermeria e la ragazza ci dice che non è nulla di grave...avevo solo sbattuto tanto forte quindi il dolore sarebbe potuto durare qualche ora,
Dott: 'allora, adesso ti ho messo una crema antidolorifica che deve stare in posa per almeno 10 minuti, quindi aspetta qui, quando saranno passati 10 minuti basta che suoni questo pulsante e io arrivo' dice indicandomi il pulsante che era posizionato giusto sopra il lettino
Dott: 'il tuo amico farebbe meglio a tornare in classe se non vuole beccarsi un ritardo' dice lei guardandolo male con le labbra serrate
T/N: 'si ha ragione...torna in classe, tanto mi passerà a momenti...' dico con lo sguardo da bambina
Héctor: 'non volevi parlarmi?' controbatte con le mani in tasca mentre era poggiato al muro fissando il lettino vuoto di fianco al mio, a quella domanda io mi mordo il labbro imbarazzata ancora seduta suo lettino, ma cerco di sistemarmi sul bordo di esso per essere più vicina a lui
T/N: 'si...allora, innanzitutto volevo scusarmi per essermi espressa male, seconda cosa ero confusa in quel momento...non capivo se volessi qualcosa di più oppure se volessi semplicemente "divertirti", la mia domanda era intesa come un "vuoi fare sul serio o no?" ma a quanto pare l ho interpretata male...'
Héctor: 'capito' risponde semplicemente guardando a terra con la mandibola serrata
T/N: 'capito? è tutto quello che hai da dire?'
Héctor: 'si, io adesso vado a lezione, sono già in ritardo' dice voltandosi come se stesse parlando con qualcun'altro che non fossi io, lo
vedo abbandonare la stanza con noscalance e mi vengono i nervi. Davvero non posso pensare che non abbia risposto nulla...certo non gli ho fatto un poema di scuse...ma mi aspettavo un po' più di maturità e comprensione da lui...
poco dopo arriva la dottoressa e mi fa uscire dal reparto rassicurandomi che il dolore sarebbe diminuito fino a scomparire
HÉCTOR' S POV
esco dalla stanza pentendomi di quella risposta...la verità è che volevo fare
la parte di "quello a cui non interessa niente" per non farle credere che accetto le sue scuse come un cagnolino segue gli ordini del proprio padrone, molto sinceramente non so neanche io cosa voglia...ho avuto poche ragazze in tutta la mia vita, dato che da quando ho iniziato a ricevere tutte quelle attenzioni nessuna ragazza potevo considerarla "normale".... visto che appena mi vedevano iniziavano ad urlare e andare fuori di testa come se avessero visto Leonardo DiCaprio in persona.... lei ha attirato la mia attenzione fin dal primo giorno che è arrivata, mi è sembrata diversa....e infatti avevo ragione.
Adesso l unica cosa che voglio fare è aspettare la pausa pranzo per parlarle e scusarmi...beh forse scusarmi è
un po' troppo...magari le spiego come la penso. Ma prima vorrei parlarne con mia sorella, è la sua migliore amica... può darmi qualche dritta.
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inizia la lezione ma io preferisco saltarla..non sono dell umore giusto, almeno ho la
scusa della gamba per farmi qualche camminata di riflessione.
Finisce la lezione e vedo uscire dall aula Héctor, che da lontano mi guarda impassivo per poi proseguire in aula pranzo, e poi Camila e Marc che mi corrono incontro preoccupati,
Marc: 'ma che ti è successo?
perché non sei venuta a lezione?'
T/N: 'stamattina sono caduta e sono rimasta fuori per camminare un pó' rispondo guardandolo come un cane bastonato
Camila: 'amore mi dispiace...ascolta mangiaci sù...io faccio così e subito dopo sto meglio! vado a prendere i posti?' dice sorridendomi per farmi ridere non riuscendoci, io annuisco
T/N: 'Marc...ti dispiace se ti chiedo di rimanere un po' qui? se devi andare dai tuoi amici non importa...'
Marc: 'i miei amici possono aspettare' risponde lui mettendomi una mano sulla spalla facendomi attaccare al suo petto mentre eravamo seduti, la voglia
di raccontargli tutto per avere un punto di vista maschile era tanta ma c era qualcosa che mi bloccava...
restiamo qualche minuto lì e poi vedo uscire dalla sala Héctor che stava cercando qualcosa, o qualcuno... nota me e Marc abbracciati e decide di avvicinarsi a passo veloce mente sul volto aveva un espressione furiosa, arriva esattamente dove eravamo seduti e ad un certo punto afferra Marc dal
collo facendolo alzare di scatto, e inizia a sbatterlo a destra e a sinistra contro le pareti,
Marc: 'AH...CAZZO! SMETTILA! BRUTTO...COGLIONE' urla con la voce soffocata,
sento Héctor pronunciare parole incomprensibili a denti stretti e Marc che cercava di liberarsi dalla sua presa, decido di correre in aula pranzo per chiamare Camila o qualsiasi altra persona potesse fermarli,
T/N: 'USCITE SUBITO' dico prendendo per il braccio le mie due amiche, le uniche 2 persone che non potevano fare niente essendo molto più piccole e fragili di statura rispetto a due ragazzi alti 1 e 85 con il triplo della forza, mi pento di non aver chiamato i loro amici ma non volevo farli intromettere nella lite, quindi corriamo tutte e 3 verso di loro, io cerco di staccare Marc tirandolo per il braccio, inutilmente, mentre Camila faceva lo
stesso con suo fratello, Eater invece è rimasta lì ferma impalata con la mano davanti la bocca che ci guardava stupita,
Ester: 'merda ma fermatevi voi 2! potete farvi male!
ad un tratto fortunatamente riusciamo a separarli e cerchiamo di parlargli in modo calmo posizionandoci di fronte a loro ma Marc, muovendosi agitatamente gli si butta addosso a capofitto facendolo cadere per terra e iniziandolo a strattonare mentre era a cavalcioni su di lui.
Marc: 'INTANTO ERO IO CHE LA CONSOLAVA QUANDO-' non gli fa nemmeno finire la frase che lo insulta
Héctor: 'FIGLIO DI PUTTANA!'
La cuoca della sala sentendo i vari rumore e le grida esce di fuori e ci viene incontro preoccupata e li divide,
Cuoca: 'ma allora si può sapere che problemi avete! se volete picchiarvi fatelo in cortile! fin quando siete sotto un tetto è responsabilità mia!'
entrambi si calmano e noto che Héctor inizia a girare in tondo...sembrava che lo volesse ammazzare...non lo avevo mai visto così.
Marc invece si era seduto su una sedia mentre si massaggiava il collo con Camila affianco che continuava a chiedergli come stesse senza però ricevere risposta, io ero allibita.
Cuoca: 'adesso tornate a casa! e smettetela di fissarli! sono ragazzi sono cose che capitano!' urla riferendosi a tutti gli studenti
che ci avevano circondato che erano ancora stupiti
Cuoca: 'in quanto a voi due, pomeriggio rimarrete a ripulire TUTTE le classi al piano di sopra, divertitevi! e ringraziatemi per non aver avvisato la preside'
loro sono entrambi seduti con le gambe divaricate uno appoggiato su di esse e l altro allo schienale della sedia, ed entrambi guardavano per terra. Io dopo quello che è successo decido di tornare a casa senza spiccicare parola e sguardo a nessuno.
Tornata a casa pranzo con mia madre e poi decido di andare a dormire...è stata una giornata stancante.
{insomma...un po' movimentato questo capitolo... curiose di sapere cosa succederà?}
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complicado~Héctor Fort x T/N (italiano)
Romancela complicata storia di T/N e il neo giocatore del Barcellona