•capìtulo catorce•

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fisso quel tatuaggio per un po', muoio dalla voglia di vedere se quella persona è chi penso io o meno, dovrei farmi i fatti miei ma...decido di entrare nel campetto, orami non avevo nulla da perdere,
faccio sempre il solito giro che sembra sempre infinito, e arrivo all entrata, percorro
il corridoio e vedo subito che quel ragazzo è effettivamente Héctor, che stava palleggiando,
mentre seduta su una panchina c era
una ragazza che stava scrivendo un messaggio, nessuno dei due si accorge della mia presenza, rimango lì nascosta in penombra per un po', volevo vedere
cos altro avessero intenzione di fare,
iniziano a parlare e lei si aggrappa a lui incrociando le braccia sul suo collo mentre rideva sbiascicando parole strane, lui cercava di scansarsi senza sembrare troppo scortese ma aveva sempre quel maledetto sorriso del cazzo che non si toglieva dal viso, cos aveva da ridere? trova così divertente tradire la sua ragazza?
faccio un passo avanti per cercare di vederli meglio ma inciampo su una bottiglia ed entro all intento del campo,
fortunatamente non avevano capito che ero lì già da un bel po', sembrava semplicemente che fossi appena entrata e li avessi trovati in pieno lì abbracciati, oramai ero lì quindi non trattengo più la rabbia, vado incontro la ragazza e la prendo per i capelli staccandola da Héctor, lui si spaventa e mi tira da dietro per i fianchi, lei inizia ad urlare dal dolore e io inizio a urlarle i peggio insulti
T/N: 'SEI TU LA STRONZA CHE MI HA SCRITTO IL MESSAGGIO EH?'
lei evitava di rispondere, ovviamente era lei, ma non voleva ammetterlo, poi la lascio stare e punto la mia attenzione su Héctor,
Héctor: 't/n ma che cazzo ti prende, ti sembra normale-'
neanche il tempo di finire la frase che gli tiro uno schiaffo sulla guancia,
non troppo forte ma abbastanza da fargli capire che ero furiosa, avevo le lacrime agli occhi, lui mi fissava confuso,
sembrava davvero che non vedesse dove fosse il problema.... la ragazza nel mentre si alza e corre fuori dal campo urlandomi insulti uno dopo l altro, che però ignoro,
T/N: 'adesso ti strusci sopra altre ragazze mentre sei impegnato?'
Héctor: 'cosa c'è? tu poi uscire con altri maschi mentre io no?' chiede arrabbiato
T/N: 'io ero in compagnia di 4 persone, 4! non ho deciso una sera di chiamare qualche tuo amico e uscirci da sola! cosa ti viene in mente! non era nemmeno in programma che venissero anche loro 2...e se tanto ti interessa non è successo assolutamente niente, non mi sono aggrappata a nessuno dei tuoi amici per "scherzare"'
Héctor: 'quella ragazza è semplicemente una mia vecchi amica, ci conosciamo dalle elementari, è venuta solo per farmi compagnia, visto che tu troppo impegnata ad uscire con i MIEI amici' io rido nervosa iniziano a muovermi agitatamente,
ero stanca di tutto questo,
erano più i momenti in cui stavamo a litigare che quelli in cui eravamo sereni e tranquilli, una relazione così non può andare avanti, non è sana, non c'è fiducia reciproca che dovrebbe essere alla base di ogni tipo di rapporto,
davvero non sapevo che cosa fare...avrei dovuto lasciarlo? chiedere una pausa...oppure semplicemente perdonarlo come faccio sempre?
stiamo per un po' in silenzio, lui girava intorno
aspettando che mi calmassi per parlarmi, inutilmente, dato che ogni secondo che passava ero sempre più tesa,
Héctor: 'amore...'
T/N: 'smettila di chiamarmi così'
Héctor: 't/n smettila...non farla più esagerata di quella che già è...' dice accarezzandomi una guancia mentre si avvicinava,
io gli spingo via la mano con cui aveva toccato
un altra e decido di parlare
T/N: 'penso che sia meglio finirla qui, per tutti e due...'
Héctor mi guarda stupito, inizia a sudare e a grattarsi da per tutto, cercando di capire
che cosa dire,
Héctor: 'no non puoi...lo so...che...non lo
vuoi, io voglio stare con te non-'
T/N: 'Héctor...smettila per favore...'
inizia ad avere il fiatone e a girare in tondo, sembrava impazzito,
T/ N: 'ascolta...non ti sto lasciando, che sia chiaro...voglio semplicemente una pausa, per...riflettere...'
Héctor dopo quelle parole sembrava leggermente sollevato, dopodiche si posiziona davanti a me fissandomi negli occhi, era finalmente tornato in sé
Héctor: 'spero che questo tempo ti aiuterà a
capire che noi due ci completiamo, ci baciamo, di diamo affetto reciproco, litighiamo, ci insultiamo, ci consoliamo,
ma nonostante tutto i miei sentimenti verso di te non cambiano...'
T/N: 'io provo lo stesso per te, ma non c'è fiducia...nessuno dei due si fida dell altro,
abbiamo attacchi ti gelosia di continuo, anche per stupidaggini, e-'
Héctor: 'IO HO ATTACCHI DI GELOSIA PERCHÉ IO VOGLIO TE, VOGLIO STARE CON TE, AMO TUTTO DI TE, OGNI SINGOLA COSA!' mi urla disperato, riuscivo a vedere il mio riflesso nei suoi occhi, lucidi e esausti, io lo abbraccio e lo bacio, rimaniamo attaccati per pochi secondi,
poi mi stacco,
Héctor: 'perfavore...riproviamoci...solo un altra volta...m chiede sottovoce con le mani che tenevano le mie, i suoi occhi sono una dipendenza per me, appena li incrocio non capisco più niente, sono come una droga,
a quel punto davvero non sapevo cosa fare,
stavo quasi per rispondergli, ma ad un tratto arrivano verso di noi Yamal, Marc e Pau,
appena li vede Héctor si scosta di fretta, allontanandosi il più lontano possibile da me, per non risultare strano,
Yamal: 'che succede qui?'
Marc: 'già...avete delle facce...'
Pau: 'è morto qualcuno per caso?'
io evito di rispondere a quelle domande così stupide...oramai era tutto così stupido, qualsiasi cosa che mi circondasse...
Héctor però decide di rispondere, era un po' agitato, cercava di nasconderlo, ma si capiva dal suo sguardo che nulla andava  bene in quel momento
Yamal: 'allora? sembravate sul punto di baciavi o qualcosa di simile...abbiamo interrotto?'
Marc: 'o stavate risolvendo qualche questione...?'
Marc sembrava sapere esattamente cosa stavamo facendo, e cercava di farci ammettere effettivamente le cose come stavano, ma sembrava più che volesse
farlo per stuzzicare Héctor..o metterlo alla prova,
decido di ammettere, tanto non stavamo facendo nulla di male, avevamo semplicemente litigato e stavamo chiarendo...
T/N: 'Héctor si stava soltanto scus-'
Héctor: 'ho soltanto invitato la mia ragazza qui per stare un po' insieme, visto che sta sera è uscita con voi' mi toglie le parole di bocca,
Io lo guardo scioccata...davvero si vergognava di ammettere che si stava letteralmente inginocchiando disperatamente per chiedermi
di non lasciarlo cinque minuti prima che venissero...
lo fisso seria e gli rispondo
T/N: 'ragazza?' chiedo seria, senza far trasparire nessuna emozione,
lui mi guarda teso, con occhi piedi di speranza,
T/N: 'io torno a casa, buona serata' dico voltandomi andando verso l uscita
Héctor: 't/n per favore parliamo....almeno dammi il tempo di-cazzo ti vuoi fermare un attimo!' dice correndomi dietro, a quel punto rallento fino a fermarmi, poi mi giro verso di lui,
Héctor mi prende con furia per i fianchi e mi inizia a baciare con foga, mi spinge delicatamente ma con decisone sulla parete
del corridoio infilando le mani sotto la maglietta, salendo sempre di più fino a stringermi un seno, non sapevo
che cosa fare, mentre mi baciava i miei
occhi hanno iniziato a lacrimare, non so neanche il perché, lui se ne rende conto, e si stacca velocemente guardandomi preoccupato più che mai
Héctor: 'scusa ti ho fatto male...? non so perché l ho fatto, mi dispiace...' dice
mettendosi le mani dietro la testa come se mi avesse appena tirato una pallonata in faccia e stessi sanguinando il naso, in quel caso mi sanguinava il cuore...mi aveva colpito proprio lì ma non col pallone, a mani nude,
T/N: 'devo andare...'
Héctor: 'scusa...per tutto. Accetto
la tua decisone, buonanotte amore' dice baciandomi sulla fronte, girandosi e andando verso i suoi amici, a quel punto faccio lo stesso uscendo dal campo,
era finta quindi?
più che finita diciamo che era in pausa, ma durante quella pausa sarebbero potute succedere tante cose,
al solo pensiero avevo paura che trovasse una persona meglio di me, che mi voltasse le spalle rimuovendo tutte le parole bellissime che mi ha detto...
Torno a casa invasa da questi pensieri,
supero la porta ma mia madre era già andata al letto,
decido quindi di struccarmi e mettermi comoda,

Torno a casa invasa da questi pensieri,supero la porta ma mia madre era già andata al letto, decido quindi di struccarmi e mettermi comoda,

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decido di mettermi un semplice pantalone del pigiama e una canotta leggera, era un po' trasparente...si vedeva tutto..ma tanto ero solo a casa',
mi siedo sul letto, cercando né di allungarmi troppo, né di sedermi troppo,
non riuscivo ad addormentarmi, che novità...
ma ad un certo punto, a farmi passare quel poco di sonno che avevo è stato un messaggio

Marc🧬: "ciao..volevo scusarmi per averti diciamo "costretto" a dire il motivo per cui eravate lì tu e il tuo ragazzo...'

io: "ciao marc, non preoccuparti, grazie comunque, alla fine ci siamo presi una pausa"

non so neanche il perché io gliel abbia detto...perché ci tenevo così tanto a farglielo sapere..che mi prendeva?

Marc🧬: "ah capito, se ti potrà far stare meglio sono contento"

io gli metto il cuore al messa senza rispondergli nulla,
accendo la tv e metto un film, ma sento sei rumori...

complicado~Héctor Fort x T/N (italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora