•capìtulo veintiuno•

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finisco biologia, controllo l orario, e sono le 15:33, penso sia il caso di andare a scuola, da poco avevo iniziato dei corsi pomeridiani in cui facevamo i compiti a scuola con l aiuto dei docenti, spero solo di finire in tempo per le cinque, io e le ragazze abbiamo assolutamente bisogno di un vestito per sabato...
apro l armadio per decidere cosa mettermi e afferro un ciclista e una maglietta della Juve con dietro il cognome "Del Piero", era di mio padre, me la regaló quando ero piccola, e anche tifosa sfegatata Juventina, guardavamo tutte le partite insieme, non ne saltavamo neanche una, comunque, cerco di non pensare al passato e afferro lo zaino, mettendolo in spalla, scendo le scale e avviso mia madre
T/N: 'mamma, io vado al doposcuola, alle cinque io e le ragazze andiamo al centro commerciale'
Mamma: 'va bene, divertitevi' dice salutandomi con la mano,
esco di casa e mi incammino verso la struttura,
arrivo nel cortile ed entro, subito noto alcuni ragazzi che erano venuti per il mio stesso motivo, quindi li saluto gentilmente per poi proseguire al piano di sopra per cercare l aula in cui avrei dovuto fare il corso, ovvero matematica,
alzo leggermente la testa per controllare cosa stesse scritto nel cartello attaccato alla porta, nelle aule  in cui si svolgevano i corsi attaccavano delle insegne con la materia del corso, e leggo finalmente "matematica-scienze", spalanco la porta ed entro, ma
vedo di spalle una persona che non era assolutamente il professore,
Kenan era girato di spalla impegnato a staccare dei fogli attaccati sulle pareti, erano le mie foto...scattate quella notte....le stava staccando, ma perché...?
dopo aver fatto un po' di rumore chiudendo la porta, si volta verso di me facendomi un sorriso dispiaciuto, butta le cartacce che aveva in mano nel suo zaino, e si avvicina a me,
Kenan: 'ciao...' dice con voce timida e mettendo le mani in tasca
T/N: 'ciao...'
lui mi guarda un momento la magli e accenna un sorriso compiaciuto,
Kenan: 'ti manca la tua vecchia Juve?' mi chiede ridendo, io alzo gli occhi al cielo con un sorriso stampato in faccia,
T/N: 'non è mia, è di mio padre, lo sai...'
lui torna un momento serio e mi sposta i capelli tutti da un lato,
Kenan: 'posso vedere il cognome?' chiede con occhi gentili, io annuisco girandomi
Kenan: 'Alessandro...'
T/N: 'era il preferito di papà..' dico voltandomi di fronte a lui, Keana fa una faccia dispiaciuta spostando lo sguardo in basso, ma che cosa stavo facendo? perché gli stavo raccontando delle preferenze di mio padre nel calcio? anzi, perché stavo parlando di mio padre?!
T/N: 'scusa, non so neanche il perché te ne stia parlando, che stupida...' dico voltandomi per andarmene, ma lui mi blocca il polso, facendomi girare
Kenan: 'lo sai che per ogni cosa ne puoi parlare con me, qualsiasi cosa...'
T/N: 'grazie Ken...per tutto, sopratutto per le foto, non so perché ti ho cacciato da casa mia ma ero sotto pressione...'
Kenan: 'lo capisco, adesso hai un ragazzo è molto probabile che possa fraintendere situazioni come questa...'
io annuisco, cercando di cambiare discorso, visto che mi stava parecchio mettendo a disagio,
T/N: 'stai migliorando con l italiano'
lui mi guarda con occhi brillanti, come se non aspettasse altra domanda, poi fa un sorriso a 32 denti
Kenan: 'grazie, è da qualche mese che ho iniziato a frequentare dei corsi' risponde facendo una risatina leggera, io faccio un espressione che solo un italiano potrebbe capire, e poi lui mi sorride,
T/N: 'bene, adesso io...dovrei...'
lui si muove un po' impacciato richiudendo velocemente lo zaino
Kenan: 'ah...si, il corso...' dire imbarazzato, io mi avvicino e lo abbraccio, uno dei pochi abbracci sinceri mai dati prima, ci stacchiamo ma, noto che mi stava fissando le labbra, con occhi desiderosi, non sapevo che cosa fare, volevo staccarmi, ma allo stesso tempo avevo una vocina in teste che mi diceva di rimanere lì, Kenan si avvicina sempre di più, afferrandomi delicatamente i fianchi, stringendoli con decisione, avvicina il mio corpo al suo, fino a bloccarmi tra esso e la cattedra, spinge la sua grandezza nell interno coscia, facendomela sentire benissimo, iniziai a succhiami il collo come solo lui sapeva fare, ma nel momento in cui avvicina le sue labbra alle mie, scanso leggermente la testa di lato per evitare il bacio,
T/N: 'Ken...ho un ragazzo, lo sai...'
Kenan ci mette poco ad entrare in panico, iniziando a balbettare con una faccia pentita
Kenan: 'cazzo, scusa è colpa mia, non so cosa mi sia preso sono uno stupido...' dice allontanandosi velocemente dall aula, cerco di chiamarlo per parlarne con calma ma lui lascia la stanza sbattendo la porta.

complicado~Héctor Fort x T/N (italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora