•capìtulo diecinueve•

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è mattina e mi sveglio un po' frastornata dopo la festa di ieri, sono le 7:00, stranamente sono giusto in tempo per vestirmi con calma e fare colazione in casa senza dover per forza mangiare il cornetto di corsa per non fare ritardo,
vado in bagno per lavarmi e mi metto qualcosa al volo prendendo i primi vestiti che erano nel cassetto,

scendo di sotto e saluto velocemente mia madre con un bacio al volo che afferra con una mano, mi faceva sempre ridere quel gesto,
esco di casa, e passo davanti casa di Camila per prenderla, incrocio lo sguardo di Héctor, che stava uscendo di casa con lo zaino su una spalla, accenna un leggero sorriso che io ricambio, subito dopo vedo Camila uscire di casa super agitata, faccio 2 passi avanti e le vado incontro
T/N: 'oddio rilassati! che ti prende?'
Camila: 'GUARDAMI'
io la squadro da testa a piedi per cercare di capire cosa ci fosse che non andava, poi alzo un sopracciglio
Camila: 'non ho fatto in tempo a truccarmi perché QUELLO SCEMO DI MIO FRATELLO mi ha svegliata troppo tardi!' dice marcando il dolcissimo aggettivo allegato al fratello, io lo sento ridacchiare mentre continuava a camminare dritto e lei fa un ringhio disperato iniziandolo a prendere a parole, ogni tanto mi sembra di ritornare indietro nel tempo, al primo mese in cui mi ero trasferita qui, quando ancora non conoscevo nessuno, o perlomeno parlavo a malapena con Camila ed Ester
Ci incamminiamo per andare a scuola, e arrivati ad un incrocio Héctor, che era avanti a noi, incontra Yamal, si salutano e proseguono, era un po' strano, di solito anche se c era sua sorella con me non evitava di parlarmi, o di camminare di fianco a noi...
comunque proseguiamo, di tanto in tanto ripenso alla sera prima, ero stata davvero bene, spero che sia stato lo stesso per lui...

Arriviamo nel cortile della scuola e noto subito Marc, che in lontananza fissa uno dei volantini attaccati sulle pareti con scritto "Barça-Juventus", senza neanche farci caso Héctor si avvicina e fissa il volantino di fianco a lui, come se non si fosse accorto della sua presenza, ma poi li sento bisbigliare
Marc: 'questa è tosta...'
Héctor: 'già...'
si scambiano 2 parole senza guardarsi in faccia mentre erano ipnotizzati da quel pezzo di carta, io cerco di stare lontana da loro, non avevo neanche il coraggio di guardarlo negli occhi, poco dopo si avvicinano a loro gli altri compagni di squadra, si mettono in cerchio e iniziano a parlare della partita di domenica, suona la campanella ed io non esito ad entrare in classe insieme alla mia amica,
Camila: 'ascolta ma....ieri com è finita?...' mi chiede camminando a passo veloce di fianco a me,
io sussulto un attimo, AVEVANO GIRATO QUELLE FOTO?!
io mi blocco, in tutti i sensi, mi fermo nel bel mezzo del corridoio fissando la mia amica con occhi sgranati
T/N: 'che....intendi?' le chiedo con il cuore in gola ingoiando rumorosamente,
Camila: 'con Marc scema! tu e mio fratello ve ne siete andati senza dire niente...e stamattina te li ritrovi a parlare insieme della partita dopo che ieri si stavano quasi per strangolare...'
io faccio un sospiro, un mix di sollievo e delusione, e le faccio spallucce, la supero ed entro in classe seguita dal suo sguardo interrogativo,
mi siedo ad un banco libero e lei decide di mettersi di fianco a me, inizia la lezione e, leggermente in ritardo, arrivano Héctor con dietro Marc, ma che cazzo stava succedendo?
perché si parlavano e camminavano insieme come due amiconi del cuore? si era forse dimenticato che ieri sera ha letteralmente "abusato" della sua ragazza? io ero allibita davanti quella scena, Camila sembrava indifferente, sono persino arrivata a pensare che il problema fosse solo nella mia testa...
T/N: 'ma perché si parlano quei due?' le chiedo sottovoce
Camila: 'perché sono amici dall asilo forse?...' risponde sarcastica
T/N: 'ma ieri-' vengo interrotta dal richiamo della professoressa
Proff: t/c, se non ti interessa la lezione puoi anche accomodarti fuori'
T/N: 'mi pare di non aver disturbato nessuno' ma che problemi avevo? perché non chiedo quella bocca ogni tanto...
Proff: 'hai disturbato me.'
T/N: 'allora il problema è suo, non mio' rispondo dopo un millisecondo, vedo tutti voltarsi verso di me...
Proff: 'vai fuori, se non vuoi che convochi i tuoi genitori!' io senza pensarci due volte mi alzo ed esco fuori dalla classe, sotto lo sguardo di tutti,
chiudo delicatamente la porta, poi mi volto e noto un ragazzo che mi dava le spalle, stava attaccando alti volantini...ma quanti cazzo ne hanno messi!, si avvicina a lui Dusan Vlahovic, che gli dice qualcosa all orecchio puntando il dito in alto, e il ragazzo subito dopo aggiusta il volantino leggermente più in altro di come lo aveva messo prima, ma che succedeva? perché c era il numero 9 della Juve nella nostra scuola...il ragazzo si gira avvicinandosi al banco che era di fianco a me, giusto sulla destra della porta, e afferra lo scotch e un paio di forbici, solo dopo alza lo sguardo notando la mia presenza, e vedo quegli occhi, verde smeraldo, fin troppo famigliari, li osservo per qualche secondo, il tempo esatto che mi ci è voluto per riconoscerlo, il mio ex, il famosissimo,
era cambiato parecchio negli ultimi 2 anni, si era tagliato i capelli, adesso li portava corti pettinati all insù, era molto più alto...anche fisicamente, era diverso...molto più informa, si vedeva che era entrato in una squadra ufficiale,
lui mi guarda un attimo con occhi sorpresi senza riuscire a formulare mezza parola, io ero sorpresa quanto lui, "Yildiz" lo chiama da dietro un altro giocatore della sua squadra, lui si gira e gli va incontro, guardandomi per un ultima volta, io ancora scioccata mi giro velocemente andando verso il bagno, sbattendomi la pronta dietro le spalle, sembravo impazzita, ero  seduta per terra a fissare il pavimento con gli occhi sgranati,
lo conobbi a Torino, in vacanza d estate, sapevo che stesse giocando nella squadra Primavera, ma non che fosse entrato nella serie c della Juventus Next Gen...

Passo il resto dell ora lì, rinchiusa, come se avessi fatto qualcosa di male...ma d'altronde non era mica colpa mia se lui era qui in questo momento....sapevo solo di non volerlo rincontrare, ci eravamo lasciati abbastanza in buoni rapporti, anche se erano successe molte cose brutte, ma a livelli estremi...ma era comunque strano rincontrarlo dopo 2 anni così, per caso...
Sento suonare a lungo la campanella, accompagnata della voce meccanica degli altoparlanti, annunciavano un avviso: ovvero che le lezioni verranno annullate per via di qualche deficente che ha fatto suonare l allarme antincendio, e fatto attivare gli impianti antincendio, pensavo fosse solo una prova, ma pochi secondi dopo tutti gli studenti nel corridoio e nelle classi si ritrovano bagnati fradici...e noi dovremmo pranzare in queste condizioni? non esiste.
Mi viene incontro Héctor un po' preoccupato, anche lui bagnato, mi bacia sorridendo sulle mie labbra, poi si stecca e mi guarda con occhi sinceri
Héctor: 'che ti è preso in classe? ti ha fatto arrabbiare qualcosa...?' chiede un po' esistente, come se avesse pura della mia risposta, io lo guardo un momento stranita e faccio "no" col capo, avevo la testa altrove, difatti solo dopo mi ricordo il perché fossi arrabbiata e avessi risposto a tono alla mia insegnante, quindi lo guardo seria
T/N: 'non pensavo parlassi con Marc...dopo quello che mi ha fatto ieri notte' dico guardando in basso con le mani incrociate, lui si accorge della mia irritazione e sospira girando lo sguardo in varie direzioni cercando di formulare la risposta giusta
Héctor: 'non te l ho detto ma...ieri notte, dopo averti riaccompagnata a casa sono andato da lui, era talmente ubriaco che-'
T/N: 'e con questo? lui abusa di una persona, di preciso la TUA RAGAZZA, e lo giustifichi dicendo che era ubriaco?! si l ho notato anche io sai?! sopratutto quando ha iniziato a spogliarmi  mentre gli supplicavo di fermarsi!'
Héctor: 'amore calmati...'
nel mentre vedo Marc che aveva intenzione. di avvicinarsi a noi, ma cerco di finire quello che avevo da dire il più velocemente possibile per andarmene
T/N: 'che schifo, e pensare che mi sono fatta venire addoso da uno come te' dici con faccia schifata mentre gesticolavo furiosamente facendo uscire l italiana pura che era in me, lui era un po' agitato ma non gli davo neanche tempo di parlare visto che lo insultavo ripetutamente, stanca di quei sospiri insistenti che faceva ogni volta che finivo di dire una frase mi giro e me ne vado verso l uscita,
passo di fianco agli armadietti, vedendo di sfuggita Camila parlare con...oh merda!...
stava parlando con Kenan...lei mi vede e mi guarda preoccupata, dice qualcosa al ragazzo simile ad un "un momento" e mi viene incontro a passo veloce, lui vedendola avvicinarsi  a me sussulta mordendosi un labbro con le mani in tasca, e poi si gira andando verso le scale salendo di sopra con fare imbarazzato, per non dire pentito,
Camila: 't/n ma che ti prende! calmati un attimo! non dirmi che quello scemo di-'
T/N: 'si quello scemo di tua fratello ha di nuovo fatto il coglione!' urlo fermandomi d un tratto lei alza gli occhi al cielo e inizia ad insultarlo a denti stretti, chiedendomi di tanto in tanto i dettagli di cosa avesse detto,

Ritorniamo a casa e nel tragitto le spiego la situazione, ci salutiamo e la lascio all incrocio, aveva ancora un espressione sbalordita e furiosa, entro in casa e butti lo zaino per terra, il tempo di lavarmi e scendo di sotto, aiuto mia madre a sistemare la tavola per pranzare, ma qualcuno bussa alla porta,
Mamma: 'amore vai a vedere dallo spioncino...saranno ancora quegli stupidi sponsor...' dice infastidita mentre era occupata a mescolare vari ingredienti,
faccio come mi dice e...incrocio quegli occhi...
{non so perché ma non riesco ad aggiungere e le foto...🥹comunque la protagonista ha indossato un completo sportivo grigio con una maglia attillata e dei leggings}

complicado~Héctor Fort x T/N (italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora