•capìtulo vientos•

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sento bussare alla porta, quindi mi avvicino per vedere dallo spioncino e...vedo quegli occhi,
"MERDA" mi esce dalla bocca, mia madre si gira di scatto spaventata, avvicinandosi,
Mamma: 'che succede?, pff...spostati fa vedere a me' dice lei scansandomi dato che non le avevo risposto, spalanca la porta e ci troviamo davanti Kenan con le mani in tasca e un espressione in viso indecifrabile, guardo prima lui, poi sposto lo sguardo su mi madre, aveva gli occhi che brillavano
"Ken...." sussurra a malapena con un sorrisone stampato in faccia, io ero sempre più agitata...PERCHÉ È VENUTO IN CASA MIA?! mi avrà seguita forse...
T/N: 'io vado...di sopra...' dico frettolosa  girandomi per salire le scale ma, neanche il tempo di fare il primo scalino che sentiamo suonare di nuovo alla porta, mia madre smette di fissare Kenan e apre la porta,
c era Héctor esattamente nella stessa posizione che aveva lui quando stava aspettando che lo facessimo entrare....vado nel panico, che cosa dovrei fare? il mio ex e il mio ragazzo nella stessa stanza....è quasi ora di pranzo però, dovrebbero andarsene, quindi faccio un sospiro e proseguo di sopra senza rivolgere parola, i due rimangono si sotto, Héctor aveva uno sguardo feroce, Kenan era molto più pacato, non era di certo qui per mettersi in mezzo o cosa, è venuto in pace, non so magari vuole farmi vedere qualcosa, o semplicemente parlare...dopo molto tempo,
entro in bagno e sbatto la porta alle mie spalla appoggiandomici sopra con la schiena, chiamo la prima persone che mi è venuta in mente, fa due squilli e poi risponde:

io: "Ester! ascolta ti spiego dopo, non so cosa fare....ci sono il mio ex ed Héctor in casa mia...INSIEME"

Ester: "allora, calmati! respira non agitarti...vai di sotto e chiedigli cosa vuole"

io: "a chi dei due..?"

Ester: "al tuo ex stupida!"

io la ringrazio e riattacco, mi guardo velocemente allo specchio, sistemandomi i capelli, poi decido di scendere di sotto.
Finito di percorrere le scale, vedo i due ragazzi e mia madre seduti a tavola che chiacchieravano con un piatto ancora fumante davanti, o almeno mamma parlava con Kenan...Héctor era in silenzio, non capivo se è perché voleva finire il piatto o perché era furioso..
mia madre si accorge del mio ritorno e mi chiede di accomodarmi,
Mamma: 't/n, vieni a sederti' dice sorridendo
io le sorrido a mia volta in modo nervoso e mi siedo sulla sedia di fianco a Kenan e di fronte a Héctor, l ultimo appena mi siedo mi fulmina con lo sguardo, un po' lo capisco, ma gli avrei ovviamente spiegato la situazione in un secondo momento,
e proprio lui decide di rompere il ghiaccio
Héctor: 'allora amore, chi è? un tuo amico? o famigliare...?' chiede con voce rotta dal nervoso, stringendo la mandibola,
Kenan: 'no...veramente sono..mhh..,' dice il ragazzo un po' esitante, ingoiando varie volte, come se non sapeva se dire la verità o una bugia a fin di bene, ma mia madre decide di rispondere al suo posto,
Mamma: 'veramente...sono stati insieme, per un bel po' di tempo, sarà sicuramente passato a salutare' dice lei sorridendo voltandosi verso Kenan, che inizia a sudare, e a balbettare come faceva ogni volta che non sapeva cosa rispondere
Kenan: 'emh..mh si..si per salutare...' risponde strofinando le mani sulle cosce agitato,
Héctor: 'vedo che sai perfettamente la via di casa anche se sei arrivato a malapena da 2 giorni' si intromette lui serio, mentre accoltellava una penna nel piatto,
Kenan: 'non so la via di casa, non sono di queste parti come già sai, diciamo che...l ho seguita per evitare di  parlare  in mezzo alla strada' risponde lui maturo,
Héctor annuisce frenetico facendo un sorrisetto malizioso mentre si sbottonava la felpa, per poi rimanere a maniche corte,
Héctor: 'bene, adesso che siete in casa e non per trada, parlate.' dice lui con tono marcato, io lo guardo per un attimo a disagio, sentendomi fuori posto, era arrabbiatissimo, questa è la volta buona che mi lascia.

Subito dopo quella frase sentiamo squillare il telefono fisso di casa, mia madre si alza velocemente correndo verso esso,
Mamma: 'ragazzi tra poco vi raggiungo, è una chiamata importante , scusatemi!'
la guardiamo tutti e 3 allontanarsi, per poi  fissare il tavolo,
Kenan: 'ascolta, ti ho seguita solo per farti sapere che al secondo piano, della vostra scuola, hanno attaccato questi'
dice lui cacciando dalla tasca dello zaino, che era appoggiato al piede della sedia, un foglietto con una foto stampata sopra, alla vista di quel figlio Héctor sgrana gli occhi e glielo strappa dalle mani,
Héctor: 'merda...' dice semplicemente, senza parole
io inizio a sudare freddo,
T/N: 'tutti....hanno visto quella foto...' dico con  un filo di voce fissando un punto neutro del pavimento, poi mi alzo di scatto tirando per il braccio Kenan,
T/N: 'è meglio che vai, non dovresti nemmeno essere qui' dico trascinandolo vicino la porta, lui era confuso,
Kenan: 'pesavo di avervi fatto un favore' dice nervoso a voce alta per farsi sentire anche da Héctor,
quest ultimo si alza velocemente andandogli incontro
Héctor: ' ma certo! adesso, grazie a te, dopo aver tolto una delle 100 foto attaccate sui muri della scuola, nesusno saprà più che abbiamo scopato in una cazzo di macchina ieri notte!' urla lui con voce sarcastica, Kenan lo guarda male e fa per andargli incontro, ma io, ancora con la mano che gli tenevano il braccio, lo tiro indietro per non farlo avvicinare, di certo non volevo che si picchiassero in casa mia, con i mobili nuovi....nemmeno il tempo di farlo calmare, che sentendo le urla, scende mia madre leggermente preoccupata
Mamma: 'ragazzi...che succede perché state urlando?..
T/N: 'nulla mamma, è apposto, Kenan ti ringrazia del pranzo' dico letteralmente spingendolo fuori nel porticato di casa, chiudendogli la porta in faccia, non dandogli neanche il tempo di controbattere, Héctor fa un sospiro esausto e si gratta la nuca un po' imbarazzato,
io non pensando a nulla corro di sopra, sotto gli sguardi confusi di mia madre e del mio ragazzo, sbatto la porta e mi butto sul letto a peso morto, poco dopo sento aprire la porta e noto Héctor entrare con calma chiudendo la porta delicatamente,
poi si siede di fianco a me sul letto, perciò decido di aggiustarmi,
Héctor: 'ascolta...non sono arrabbiato, mi fido di te, oltretutto si vedeva che era venuto soltanto per avvisarci delle foto, è stato tranquillo' dice lui un po' vago per cercare di calmarmi, vedendo che non davo risposta continua,
Héctor: 'mi dispiace anche un po' per avergli risposto male...alla fine l ha fatto in fin di bene...' io alzo lo sguardo e lo bacio, poi mi stacco e lo ringrazio sorridendo, mi piaceva il modo in cui capiva le cose, anche il fatto che stesse diventando meno impulsivo era davvero bello, lo bacio di nuovo, aggiungendo un po' di movimento e lui mi afferra dai fianchi, facendomi stendere sul letto lentamente, mi inizia a baciare il collo fino ad arrivare al petto, io faccio scivolare la mia mano dalla spalla fino al cavallo dei pantaloni, stringendolo con decisione, lui sussulta a quel gesto simulando un orgasmo solo con le labbra chiudendo gli occhi, senza far fuoriuscire nessun suono, io sorrido a quella reazione pensando a quanto fosse sensibile al solo tocco, faccio una manovra un po' complicata fino a ritrovarmi a cavalcioni su di lui, iniziandolo a baciare con foga, lui inclina la testa indietro appoggiandola al muro, trasferisce la sue mani dai miei fianchi ai miei polsi bloccandomi entrambe le mani dietro la mia schiena, continuando a baciarmi con furia, ansimo dal piacere, mi libero dalla sua presa, sfilandogli via la maglia, gli succhio ogni parte del suo petto scendendo lentamente sempre più in basso, fino a trovarmi a quattro zampe sbottonandogli il bottone dei jeans, lui ansima, e io ridacchio tra me e me, gli lecco l erezione che era sotto i boxer, inumidendo il tessuto, lo sento poggiare la testa al muro, poi alzo lo sguardo e aveva gli occhi socchiusi e le orecchie rosse, poi mi guarda un secondo dall altro, e gli sorrido leggermente, al che lui strizza gli occhi accennando un "ah" a bassa voce, buttando di nuovo velocemente la testa all indietro, mi raccoglie i capelli con una mano, ma proprio nel momento più critico entra mia madre che, vedendoci in quella situazione fa un urlo di spavento
Mamma: 'ma che cazzo state facendo!'
Héctor salta giù dal letto riallacciandosi agitato là zip dei jeans, io invece mi sistemo i capelli alzandomi dal letto, non riuscivo a trattenere le risate,
Mamma: 'appena se ne va noi facciamo due chiacchiere Sofia.' Dice lei puntandomi il dito contro, questa volta era una vera minaccia, non aveva mai usato il mio secondo nome prima d ora...
mi giro verso Héctor dopo averci chiuso la porta in faccia, lui mi fissava imbarazzato, non sapeva che dire, io gli accenno un sorrisetto che lui ricambia subito, poi mi avvicino e lo bacio velocemente
T/N: 'prima te ne vai prima le passerà il nervoso' sussurro quelle parole sulle sue labbra non volendo staccarmi da lui,
accenna un "va bene" con gli occhi e se ne va dalla finestra, mi ha fatto un po' ridere...aveva paura di scendere di sotto per...mia madre, ma riflettendoci...anche io...

Dopo essere usciti e aver chiuso la finestra, io scendo di sotto trovando mia madre appoggiata alla porta con le braccia incrociate,
Mamma: 'non sapevo gli piacesse fare parkour' io accenno un sorrisetto, che lei fulmina subito dopo, perciò ritorno seria
T/N: 'mamma, hai frainteso...non stavamo facendo niente di male..'
Mamma: 'sei una delusione, quando stavi con Ken queste schifezze non le facevi, o perlomeno non in casa...' ammette con tono deluso e schifato,
dopo quelle parole mi si spezza il cuore, non potevo credere che dopo 3 anni che ci eravamo lasciati io l abbia superata mentre LEI ancora no....si è vero, siamo stati insieme per 2 annetti e mezzo, ma lei sa di tutte le cose brutte che mi ha fatto passare...per questo sono stupita che metta a paragone 2 persone completamente diversi come loro.

Passano tre ore, ora sono sula scrivania a finire un compito di biologia, che ovviamente non capisco, ma vengo distratta dalla vibrazione del telefono,

Cami🛍️: "ciao bellissime, pomeriggio vi passo a prendere, devo assolutamente aggiornare il mio armadio"

Est📚: "si anche io...inoltre abbiamo anche quella festa a cui pensare, ed io non so davvero cosa mettermi"

MERDA LA FESTA! me ne ero completamente dimenticata, però...effettivamente serviva anche a me un vestito...

io: "va bene, a che ora?"

Cami🛍️: "alle cinque va bene?"

io ed Ester le rispondiamo al messaggio e poi spengo il telefono continuando quell esercizio, pensando anche a quelle dannate foto attaccate in giro per la scuola...
{fatemi sapere cosa ne pensate! sono curiosa🫶🏻}

complicado~Héctor Fort x T/N (italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora