Perdita

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Erano passate due ore e non avevamo trovato nulla la polizia stava cercando ovunque, poi improvvisamente il mio telefono squillò la polizia che era li mi fece segno di mettere in viva voce ma il numero non era quello di Elia 

" Fiorellino "    ma la voce si, mi agguantai sul telefono che avevo messo sul tavolino 

" Elia oddio stai bene ? "   

" Sono stato meglio "   la sua voce era sofferente  

" Ti prometto che ti trovo te lo giuro "   dissi nelle lacrime  

" Che scena commovente"

quella voce era sempre presente nei miei incubi e non solo nei miei, guardai mia sorella le stavano scendendo delle lacrime silenziose cosi mia suocera le strinse le spalle per consolarla. 

" Dimmi cosa vuoi "    

" Te l'ho detto voglio te "  

" Non l'avrai mai "   urlò Elia. 

" Sta zitto " , una voce che non conoscevo intervenne e senti un rumore di uno schiaffo  

" No no no"  il panico prese possesso di me appena senti quel rumore.

Lo stavano toccando, gli stavano facendo del male 

" Senti Gennaro, faccio tutto vengo da te dimmi dove " ,  

" Dove è iniziato tutto, vieni con lei lo so che è sveglia , solo con lei altrimenti non lo vedi più"   e poi stacco.  

" Vado "  dissi alzandomi    "

Andiamo al massimo "     senti mia sorella controbattere   

" Non esiste già ti ho perso una volta "   

" Io non voglio perdere te "    le accarezzai il volto rigato di lacrime, il mio non era da meno   

" Non andrà nessuno "    senti dire dall'ispettore   

" E' impazzito lo ammazzeranno"  scoppiai a piangere ancora una volta. 

" Dobbiamo trovare una soluzione " commento mio suocero

" C'è l'ho "   senti dire da uno della polizia  

" E' agganciato a un router vicino la stazione si sentiva male probabilmente è lì vicino".  

" Signorina "   disse l'ispettore vicino a mia sorella  

" Lei si ricorda qualche posto ? "    mia sorella fece di no con la testa,  

" Cercate "   Fabio aveva perso la pazienza e anche noi  

" Usate me come esca vi prego "   poi sospirai    " Lui può morire"dissi disperata,

Massimiliano mi venne accanto e appoggio una mano sulla mia spalla, poi mia sorella ci guardo   

" C'è l'ho, quando stavamo insieme diceva spesso che andava da un amico nei pressi della stazione vicino la Feltrinelli diceva che aveva una casa in un palazzo proprio accanto a quest'ultima, potrebbe essere li "     

" Andiamo buttiamo a terra ogni porta di ogni abitazione in quella zona " , commento l'ispettore che fece un cenno ai  poliziotti presenti nella stanza.              

" Vengo con voi " ,    quella voce mi riportò  alla realtà era Giulio era stato in disparte fino a quel momento

  " No "    senti dire da  sua madre   

" Si vado con loro Elia potrebbe aver bisogno di me"  l'ispettore lo guardo

" Ragazzo potrebbe essere pericoloso" Giulio mi guardò e poi guardo i suoi

" Elia è mio fratello glielo devo " così l'ispettore annuì e poi si diresse di corsa fuori casa.

  "Vengo anche io "    Fabio si alzò di colpo ma Giulio lo fermò   

" No spetta a me tu devi stare qui e sai perché "   vidi quest'ultimo annuire , poi Giulio venne vicino a me che non riuscivo a smettere di piangere   

" Te lo trovo te lo giuro fosse l'ultima cosa che faccio "   mi mise le mani sulle guance e mi asciugo le lacrime 

" Però me lo devi dire, me lo devi dire ora perché lui " , io capi guardai tutti che ci fissavano

" Giulio io non posso parlare di questo ora" , mi misi una mano sul cuore

  " Va bene ho capito " ,  furono le sue parole poi mi lasciò un bacio sulla tempia e se ne andò, li stavo perdendo a entrambi in una sola notte.

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