Passai l'ennesima nottata in bianco e fu per quello che il giorno dopo al meeting aziendale alla quale stavamo partecipammo fuori da Napoli ero uno zombie
" Cavolo è andata davvero cosi male "
annui alle parole di Valerio il fidanzato di Carlo che si occupava della parte amministrativa dell'azienda
" Dovresti bere un caffè "
fulminai Alessandra con gli occhi era fissata coi caffè io ne ero intollerante lo vomitavo e ci stavo malissimo , Carlo mi passo un bicchiere con un succo d'arancia che bevvi subito, finalmente avevamo avuto un pausa da quel trambusto di riunioni e potevamo goderci Firenze in serenità o almeno così pensavo ma Alessandra aveva avuto la brillante idea di invitare i miei due capi Elia e Fabio a pranzare con noi
" Hai una brutta c'era senti dire da quest'ultimo che si sedette di fianco a me "
a differenza del fratello Fabio era simpatico e ci trattava come se fossimo suoi amici e forse lo eravamo davvero perché con lui tutto era semplice
" Non è sempre cosi "
alzai gli occhi in direzione di quella voce che proveniva dalla persona più irritante della terra i suoi occhi azzurri si scontrarono coi miei e dovetti mantenere tutta la calma possibile per non rispondere
" Allora io penso che prenderò lo spezzatino " ,
Valerio stava provando a stemperare la tensione ma quella guerra di sguardi non era finita non mi sarei arresa e nemmeno lui
" Di solito sei più attiva " , continuo lui.
I momenti in cui avevamo parlato erano pochi ci davamo del tu perché eravamo entrambi ragazzi anzi lui era più piccolo di me aveva 27 anni io 28 era stato lui a dirci appena conosciuti di trattalo come uno qualunque, almeno su quello dovevo dargli atto non era spocchioso non si vantava di essere ricco e capo di quell'azienda si vantava solo di essere bello e di saperlo
" Di solito non mi parli perché non continui cosi " ,
dissi senza pensarci troppo, venivo da giornate pesanti e non riuscì a controllarmi senti gli occhi di tutti puntati su di noi
" Parlo con te quando lo ritengo necessario, perché ti manca sentirmi ? "
" Ah e oggi è necessario a me non sembra "
continui a tenere il mio sguardo ancorato al suo, lui si fece un po' più avanti
" Se stai uno straccio a lavoro si lo è " ,
" Sto benissimo, sono capace di lavorare non preoccuparti "
e detto ciò mi alzai per lasciare il ristorante mi era passata la fame ma riuscì a sentire il fratello che lo redarguiva
" Devi smetterla di essere cosi con lei sei diventato pesante " ,
mi rifiutai di sentire oltre, usci a prende una boccata d'aria fresca, presi il telefono e vidi che i messaggi di mia mamma erano infiniti tutti alla quale io non davo risposta, amavo la mia famiglia ma il senso di colpa era troppo grande non riuscivo a metterlo da parte, feci l'errore di scorrere le chat e guardare l'ultima con mia sorella mi aveva mandato una nostra foto e sotto c'era scritto
" Dopo questa saremo libere io sarò libera di nuovo cosi "
le avevo risposto una risposta che lei non aveva letto
" Sono fiera di te andrà tutto bene vedrai , stai facendo la cosa giusta",
" Mi dispiace per Elia "
sobbalzai sentendo quelle parole e mi girai era Fabio
" Sta tranquillo so com'è "
gli dissi prima di riporre il telefono in borsa lui si appoggio al muro e i suoi capelli neri gli ricaddero sulla fronte e sugli occhiali tondi che portava era molto più alto di Elia assomigliava di più al padre coi suoi lineamenti perfetti e i suoi tratti scuri
" Sei una bella persona Iris ", mi disse di getto
" Non mi conosci bene allora "
gli risposi quasi sussurrando, i miei fantasmi,le mie paure, le mie colpe mi cullavano la notte e non mi ritenevo una bella persona
" Forse no ma qualcun altro l'avrebbe risposto diversamente fidati " ,
il mio sguardo si oscuro
" Non mi piace la violenza ne verbale ne fisica ,però si meriterebbe una risposta degna di nota "
lui mi sorrise " Rientriamo ti prometto che sarà innocuo "
" Ti ringrazio ma forse e il caso che vada a riposare prima dell'incontro di stasera "
" Sei sicura come raggiungerai l'albergo ti accompagno ?"
"No devo fare due passi a piedi ma grazie " gli toccai il braccio in segno di ringraziamento e lui mi sorrise
" ci vediamo stasera " lo salutai e mi incamminai verso l'albergo.
Quando andavo a trovare mia sorella ero sempre fragile i giorni dopo per quanto mi riconoscessi una grande forza, non era comunque facile riconoscere che tua sorella gemella era attaccata a un filo.
Il freddo di novembre si faceva sentire insistentemente mi sistemai il cappotto ma improvvisamente una macchina accosto accanto a me che ero sul marciapiede, avrei riconosciuto quella Mercedes grigia tra tutte
" Sali " ,
guardai il ragazzo dagli occhi azzurri come il mare e senza scompormi decisi di fare un passo indietro per cambiare direzione ma lui parcheggio la macchina e scese mi sentivo i suoi occhi puntati addosso
" Lo sai che non sei facile caratterialmente" ,
mi girai di scatto e guardai il mio nemico
" Da che pulpito viene la predica "
i nostri occhi erano in guerra e anche noi.
" Sali in auto sto andando in albergo ti accompagno"
feci segno di no con la testa
" Ho rinunciato al passaggio di Fabio cosa ti fa pensare che accetti il tuo "
lui si mise le mani nel trench grigio che indossava
" Io non sono Fabio non sarò delicato con te e lo sai quindi non sfidarmi fiorellino "
a quel soprannome alzai gli occhi al cielo e poi mi arresi e decisi di seguirlo in auto aveva ragione su una cosa. Elia era una persona testarda amava la sfida e non si fermava davanti a niente né sul lavoro né al di fuori e io in quella giornata di problemi ne avevo avuti troppi volevo solo tornare in albergo a riposare .
STAI LEGGENDO
Ἶρις ❤️🩹
Chick-LitIris è nata nel disordine ed è sempre stata tempesta, Elia invece è un mare calmo. Quando i due sono costretti a fare un patto per il bene dell'azienda di Elia, si iniziano a scontrare due mondi diversi il caos e l'ordine. Ma dietro ogni storia ci s...