Capitolo 5

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❝Un enorme sbaglio❞

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Un enorme sbaglio

Suzuka, aprile 2024

La pioggia picchietta sui vetri delle finestre, interrompendo così il mio sonno tranquillo e sereno. Con gli occhi ancora chiusi, mi metto a sedere e guardo sullo schermo del telefono l'orario: sono soltanto le tre del mattino.
Un silenzio profondo avvolge la stanza d'albergo, rotto solo dal suono regolare delle gocce che cadono.

Odio con tutta me stessa la pioggia, è proprio una cosa che non sopporto.

Mi rimetto a letto per provare a riprendere sonno, ma la pioggia scende ininterrottamente con aggressività, impedendomi di tornare a dormire.

«Fantastico» alzo gli occhi al cielo dopo essermi rimessa in piedi

Prendo la felpa dalla poltrona ed esco dalla camera, con la chiave elettronica in mano. Cammino lungo il corridoio deserto, il suono dei miei passi rimbalza sulle pareti e si perde nell'eco. Arrivo all'ascensore e premo il pulsante per scendere nella hall, sperando che una passeggiata possa aiutarmi a distendere i nervi.

Le porte dell'ascensore si aprono con un suono metallico. Entro e premo il tasto del piano terra. La discesa è lenta e silenziosa, il che mi permette di riflettere su quanto la pioggia mi infastidisca. È come se ogni goccia fosse un piccolo tormento, un promemoria costante della mia insonnia.

Quando finalmente arrivo nella hall, trovo la reception deserta. Solo una luce fioca illumina l'area, rendendo l'atmosfera quasi spettrale.

Mi siedo su un divano che si affaccia su un bellissimo giardino, decorato con piante e fiori dai mille colori.

«Notte insonne?» sento dire da una voce dietro di me

Mi volto verso la persona alle mie spalle e vedo Charles sorridermi.

«Cosa ci fai qui a quest'ora?» gli domando

«Potrei farti la stessa domanda» si siede accanto a me

All'improvviso, un tuono rimbomba nella hall, facendomi saltare leggermente dalla paura e la mia gamba tocca inavvertitamente quella di Charles.

«Hai paura del temporale?» mi chiede

«No» mi limito a dire

Charles mi osserva con un sorriso appena accennato, come se non credesse del tutto alla mia risposta. Rimaniamo in silenzio per qualche istante, ascoltando il suono della pioggia che batte contro le vetrate e i tuoni che si fanno sempre più vicini.

«Ti andrebbe un tè caldo? Di solito aiuta a calmare i nervi» propone, alzandosi

«Charles, a quest'ora la cucina è chiusa» lo seguo con lo sguardo

Euphoria || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora