CAPITOLO 5

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Questa notte non sono riuscita a dormire, infatti ho delle occhiaie tremende.

Sono le cinque del mattino e decido di andare a fare colazione ancora in pigiama. Non ho ancora le forze per prepararmi.

Le luci sono spente e in cucina si vede poco e niente ma preferisco rimanere così, mi sa' di tranquillità.

Prendo il latte dal frigo e i cereali dal cassetto, metto tutto in una tazza e incomincio a mangiare.

Aaron starà dormendo? Ogni volta che mi sveglio lui è già pronto da un pezzo.

Quando parli del diavolo, spuntano le corna.

La porta di Aaron si apre ed esce ancora in pigiama.

"Che cazzo di paura Taylor! Che ci fai lì al buio?" Dice Aaron accendendo la luce.

La sua voce e il suo viso sono ancora assonnati.

"Buongiorno anche a te, lo trovavo rilassante restare al buio"

Aaron ignora completamente la mia risposta, prende una tazza e ci versa il latte al suo interno.

Ha i capelli spettinati e come se sapesse già la loro condizione, cerca di sistemarli, ma i suoi capelli non né vogliono sapere niente e continuano ad andare da tutte le parti.

Si appoggia alla cucina e incomincia a bere il liquido versato poco prima.

Noto che mi scruta il viso e solo ora mi sono resa conto di esser ancora in pigiama e senza trucco.

"Vado a prepararmi" dico frettolosamente.

Con rapidità, metto la tazza nel lavabo, abbassando il viso per evitare che mi guardi e mi precipito in bagno.

Sicuro mi avrà vista.

Che vergogna.

Mi preparo come sempre, capelli in ordine, trucco perfetto ed vestiti eleganti.

Oggi si ritorna in azienda.

Ritorno in cucina e come sempre, Aaron è già pronto.

"Questa mattina a lavoro?" Domanda.

"Esattamente, devo correre che sto facendo tardi"

"Si anch'io, andiamo"

Chiude la porta e scendiamo nei garage.

Lui si avvicina alla sua jeep e poi dice:

"Per caso vuoi un passaggio?"

"No grazie, ho la mia auto" dico mostrandogli le chiavi.

"Quella è la tua auto!?" Dice sbalordito osservando l'auto proprio affianco a me.

La mia è una Bugatti Chiron bordeaux, capisco il suo stupore.

"Proprio così" dico entrando al suo interno.

"Ferma, ferma, non puoi portare un'auto del genere, in un posto del genere!" Dice sconvolto.

"Tranquillo, non è la prima volta e poi è chiuso il nostro garage, no?"

"E quella? È tua?" Dico indicando la moto all'interno del box.

"Si è mia, la uso ogni tanto" dice e poi s'infila nella sua auto.

//

Sono ritornata in azienda e neanche il tempo di appoggiare un piede nel mio ufficio che già mi stanno esaurendo.

Vado nell'ufficio di mia madre e come sempre la ritrovo indaffarata al computer.

"Hey tesoro, da quanto tempo non ti vedevo, come và con la casa?" Dice dandomi un bacio sulla guancia.

Coinquilini Per Caso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora