CAPITOLO 8

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Sono prontissima per andare a lavoro.

Aaron mi ha consigliato di mettere qualcosa di comodo, come infatti ho indossato dei jeans neri con sopra una t-shirt bianca.

Più comoda di così non saprei come vestirmi.

Ho anche indossato delle mollettine nere nei capelli in modo che si abbinassero al jeans.

Sono le sette in punto, scendo di casa e arrivo a piedi al minimarket.

"Super in orario" dice una donna sulla cinquantina d'anni dietro di me.

Ha i capelli tirati in uno chignon, le rughe gli solcano il viso, soprattutto quelle nasogeniche.
Ha un viso molto severo ma allo stesso tempo sembra esausto.

"Salve?" Dico.

"Tu devi essere Taylor JonesHeart, l'amica di Aaron Black" dice la donna.

"Esattamente, lei è la direttrice?"

"Si, sono io, mi chiamo Adaline, dai entriamo che ti dò la divisa" dice sbrigativa.

Entriamo all'interno del minimarket e ci dirigiamo in una specie di sgabuzzino dove ci sono un sacco di scatoloni.

Proprio in uno di questi prende una maglia gialla con un colletto verde.

Abbinamento orrendo.

"Vedo che hai un busto molto sottile, come taglia avrai la S o preferisci una più larga?"

"La S va benissimo"

Lei annuisce e mi porge dieci maglie, cinque a maniche corte e il restante a maniche lunghe.

Mi cambio la maglia nello sgabuzzino e poi riposo le altre nella mia borsa.

Questa maglia prude.

Incomincio a grattarmi dietro la schiena insistentemente.

Maledetti tessuti sintetici.

"Prude eh?" Domanda una ragazza, probabilmente della mia stessa età, bruna, occhi a cerbiatto e marroni.

È davvero una bella ragazza.

Ha il naso all'insù, le labbra carnose e qualche lentiggine sul naso.

Il fisico è piccolo e snello, sarà più bassa di me una cosa come dieci centimetri.

"Abbastanza" dico sorridendo.

"Tranquilla, ci farai l'abitudine, io sono Amanda" dice porgendomi la mano.

Amanda, tu potresti essere la mia salvezza.

Ho apprezzato davvero tanto il suo tono amichevole, si vede è una ragazza molto solare.

"Piacere Taylor" dico ricambiando la stretta di mano.

"E quindi tu sei la coinquilina dell'iceberg, eh?" Dice lei ridacchiando.

"Eh? Oh, parli di Aaron Black? È stato tutto per caso, un errore insomma"

"Esattamente, noi qui lo chiamiamo così perché è freddo come un iceberg, sei così fortunata ad avere un bono del genere in casa! Magari è anche dolce quando è in confidenza"

"Guarda che anche a casa è antipatico e freddo, penso lo sia sempre"

"Oh, no no, lo è sempre tranne quando è con la sua famiglia, l'ho visto con i miei stessi occhi!"

Faccio un alzata di spalle e poi controllo il mio cellulare.

Nessun messaggio, perfetto.

"Su questo lavoro devi sapere molte cose!"

Coinquilini Per Caso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora