"Più dai te stesso nella tua musica, più risuonerà"
Eubie Blakemusica
/mù·ṣi·ca/Arte fondata sul valore, la funzionalità e la concatenazione dei suoni
Le dita esauste, la mente angustiata, l'accordatura pigra, suonarono una sinfonia disorientata con lo scopo di dissolvere i pensieri opprimenti che si dibattevano insistentemente nella sua testa, logorandola. Fagocitanti come mosche nelle estati più afose, vi era un unico modo per metterli a tacere: sopraffarli.
Il suo corpo, sfinito, iniziò a rivoltarsi, in una lotta interminabile tra il dolore fisico e quello mentale. Il suono si fece sempre più forte. La testa pulsava disperata nel tentativo di cessare la confusione.
"Fyodor?"
D'un tratto silenzio.
Le braccia si stendettero all'instante, riposando, mentre nella testa i pensieri di dissolvevano con calma.
"Dimmi" mormorò, con la mente stanca
"La musica si sentiva fin dal corridoio" spiegò Nikolai "mi piace eh, solo che mi sembra un po' alto il volume"
"Cercherò di suonare più piano"
Erano ormai 2 giorni che vivevano sotto li stesso tetto. La prima mattina Fyodor si era svegliato dopo aver finalmente dormito un totale di ore psicologicamente accettabili e si era risvegliato con la colazione sul comodino.
"Nikolai, perché mi hai preparato la colazione"
"Perché avevo fame"
Fyodor non aveva la mente nitida
"Te hai fame e prepari a me le cose"
"Già che c'ero"
Il pomeriggio non si parlarono.
La sera si accorsero del primo problema.
Avevano già separato i letti, spolverato e si erano assicurati che non gli cadessero tavole di legno o non crollasse qualche muro ma, non avendo esperienza, non si curarono di controllare il soffitto che iniziò a gocciolare scandito dal ticchettio dell'orologio.
Fyodor accostò la finestra della camera e venne travolto da una folata di vento gelido, carico di pioggia.
Era cagionevole di salute e non sarebbe potuto andare a riparare il soffitto fuori con la tempesta.
"Vado io?" suggerì Nikolai
"Ti ammalerai" rispose il corvino senza declinare l'offerta.
Un primo starnuto, un secondo, un terzo.
Fyodor si alzò e si accostò al letto di Nikolai, cercando il suo volto nascosto tra le coperte.
"Ti avevo avvertito"
"Si ma non volevo dormire con la pioggia in casa"
La fronte del ragazzo scottava, non eccessivamente, solo un alterazione.
Il mattino seguente il corvino si svegliò quando l'altro ancora dormiva. Fece ciò che doveva fare e poi si mise a suonare, mentre Nikolai riposava in camera sua.
"Fyodor" farfugliò, le parole tremavano
"Dimmi"
"La musica si sentiva fin dal corridoio" spiegò Nikolai "mi piace eh, solo che mi sembra un po' alto il volume"
"Cercherò di suonare più piano" ribattè distaccato, come consuetudine
Nikolai quel pomeriggio stette meglio, e decise di farsi una passeggiata tra la lucentezza del paese ancora bagnato. Si soffermò sulla vetrina del negozio. Quella mattina era rimasto stupito dal modo feroce con cui Fyodor si sfogava tramite la musica. Perché non provare?
Entrò.
"Salve" lo accolse il commesso
Vicino a lui un ragazzino rosso lo squadrò con sguardo rimpugnato
Nikolai rispose con entusiasmo per poi passare a rassegna di tutti gli strumenti alla ricerca di qualcosa di chiassoso e che potesse appropriarsi del suo tempo.
Eccolo.
Non chiese se gli strumenti potessero essere usati. Si avvicinò, strinse tra le mani le bacchette e diede vita ad un suono assordante che travolse la sala.
Gli si avvicinò il bassetto rosso che aveva visto all'entrata che gli calciò le mani, con stringendolo a lanciare le bacchette.
"Gli strumenti possono essere PROVATI solo con il permesso del commesso. Non suonare più quel rumore di merda" si rivolse al moro "e tu fai io tuo lavoro coglione, io non vengo pagato per tenere d'occhio i tuoi clienti pazzi" poi uscì dal negozio.
"Quanto viene questa" domandò Nikolai riferendosi alla batteria
"850"
Nikolai ci penso su un momento
"Potrei tenerla qui?" Chiese. A casa loro non c'era posto per vivere figuriamoci per una batteria
"C'è una sala prove" affermò il commesso
"Bene allora la compro"
Il giorno seguente Nikolai si svegliò all'alba mentre Fyodor osservava stanco il soffitto, illuminato dal chiarore mattiniero.
Il corvino vide l'altro alzarsi, e saltellare verso la porta d'ingresso.
Avrebbe voluto chiedere "dove vai?" Ma lo sapeva.
Semplicemente nel posto in cui era andato anche il giorno prima.
Non tornò per pranzo, né per cena e s'intrufolò in casa a notte fonda, tenendo tra le mani qualche libro.
"Impari a suonare la batteria" affermò Fyodor, che, come il solito, non riusciva a prendere sonno.
Nikolai si voltò, per nulla stupito di trovarlo sveglio
"Si, ho incontrato questo ragazzo al negozio che mi lascia provare da lui quindi approfitto e faccio qualcosa"Il russo lo squadrò. Quindi lo lasciavano suonare.
Erano ormai anni che Fyodor aveva imparato a suonare il violoncello, lo aiutava nei momenti in cui non volevi pensare. Era come una terapia.
"Quindi hai una band ora"
"Oh no, non ho mai toccato la batteria in vita mia, ho appena iniziato. Non mi dispiacerebbe suonare insieme ad altre persone però. Lo apprezzerei. Si penso che glielo chiederò. Sono abbastanza sicuro che il commesso suoni la chitarra, ne ho vista una nella sala dove tengo la batteria, e poi c'è un ragazzino che sta sempre in quel negozio a chiaccherare col commesso, magari ne sa qualcosa anche lui."
Al corvino non sarebbe dispiaciuto suonare con qualcuno, concentrarsi unicamente sul pezzo e sulla melodia degli altri strumenti e del proprio e non alla lotta tra la testa e il corpo, di dita ormai abituate a suonare tanto da non essere una distrazione. Concentrarsi su qualcosa che non fosse l'ambiente esterno, su qualcosa di concreto.
"Domani verrò anche io" annunciò "e sceglierò qualche strumento"
A.A.
AAAAAAAAAASTO I M P A Z Z E N D O
sono in crisi per la fyolai perché sono entrambi personaggi troppo complessiiiiii
Mi viene da piangere
E niente settimana prossima nuovo capitolo.
Ho un sacco di idee per lo sviluppo della storia. Poi ho anche l'idea per un primo bacetto che si svolgerà nel giro di qualche capitolo.
Bene, baci🎸💋
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esibizione //skk - fyolai
FanfictionEsistono molte forme di arte, gli autori che conosciamo hanno intrapreso la scrittura, ma se avessero deciso di scrivere canzoni? Spero sia di vostro gradimento!