Riconciliazione

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"ma è così che funziona ai bivi no? Se vai da una parte non puoi andare anche dall'altra."
Giacomo Mazzariol

decisione/de·ci·ṣió·ne/

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decisione
/de·ci·ṣió·ne/

Impegno definitivo assunto di fronte ad una situazione in seguito a un giudizio più o meno meditato e personale.

Quella stessa notte, sostenuto dalla spiacevole confusione del esterno, prese una decisione. Presto, per lui, sarebbe iniziata la scuola. Probabilmente non ci sarebbe andato e l'avrebbero bocciato ancora, ma d'un tratto gli parve un'ottima argomentazione per evitare di andare al negozio e fare un po' d'ordine tra i pensieri. Ricordava che l'anno precedente aveva smesso di frequentare le lezioni dopo settembre per chiudersi in camera, solo, ad ascoltare musica e leggere qualche rivista. Dopo le prime due settimane trovò nella posta le lettere di avviso. Altre ne arrivarono dopo un'altra settimana e poi ancora fin quando non arrivò maggio. All'inizio le conservava per quando sarebbero tornati, gliele avrebbe fatte leggere, avrebbe subito un rimprovero un po' disinvolto e poi tutto sarebbe tornato normale. E l'anno dopo sarebbe continuato così. Verso dicembre smise di conservarle e le diede in pasto al fuoco del caminetto, non le apriva neppure, ormai aveva trovato il suo posto. Ma che avrebbe pensato Dazai se non l'avesse visto correre tutte le mattine verso la fermata del pullman? Pensare che Chuuya avrebbe voluto fare la rinuncia agli studi quell'anno. Magari sarebbe potuto andare solo per il primo mese, sarebbe bastato per risistemare le sensazioni, per far calmare le acque.

La mattina dopo si presentò come la giornata più soffocante di agosto. Le piante ai limiti della strada domandavano ai passanti un po' d'acqua tramite il loro aspetto asciutto e perfino tra i vestiti leggeri si percepiva l'afosità. Chuuya trascorse due ore sotto l'acqua fredda della doccia e appena vestito riprese a sudare. Sarebbe dovuto scendere al negozio ma il caldo lo fece ricredere e si limitò ad accendere il ventilatore e a sdraiarsi sul pavimento di camera sua. Poi decise che avrebbe voluto avvisare Dazai, così che avrebbe passato la giornata al fresco anche lui, ma ricordò che il moro non aveva il telefono.
"l'ho lasciato a casa prima di andarmene"
gli disse una volta
"volevo far finta che gli esseri viventi umani non esistessero, volevo essere da solo al mondo anche se il mondo era un unico edificio in malora"

Dopo una decina di minuti sentì bussare alla porta e, dopo un immane sforzo per alzarsi, aprì ritrovandosi davanti il moro, con i capelli madidi di sudore così come i vestiti.
"voglio farmi una doccia" mormorò.

Da quando era nato Chuuya abitava in quel paesino di montagna e, da quando ne aveva memoria, non aveva mai fatto tanto caldo, il massimo a cui si poteva arrivare era dover mettere una maglietta a maniche corte, ma indossando comunque pantaloni lunghi e pesanti, poiché il tempo lassù era imprevedibile.


Fyodor era sdraiato nel letto sfasciato di casa loro, mentre Nikolai era seduto sopra le tegole della catapecchia e guardava Fyodor dal buco nel soffitto che, precedentemente riparato, aveva ceduto alla pioggia. Si guardavano così, senza dir nulla, rimpiangendo la sera precedente, fresca e amabile, una di quelle sere estive che esistono solo con una certa compagnia. Il corvino si infastidì, infatti le coperte non facevano altro che attaccarsi a braccia e gambe scoperte. Fece un errore. Si alzò si scatto, ignorando l'anemia e il caldo stremante, per sedersi a terra. Svenne.



Dazai uscì dal bagno fradicio, con i vestiti che aderivano alla pelle bagnata perché "voleva sentire il fresco dell'acqua finché poteva". Senza che neanche Chuuya lo guardasse corse in camera, perché aveva sentito il rumore del ventilatore e ci si buttò contro, spingendolo alla faccia e facendo qualche verso che veniva catturato dalle eliche e trascinato per il loro percorso. Chuuya si sedette di fianco a lui. Lo guardava, quel deficiente, lo guardava e lo apprezzava. D'un tratto si voltò schiudendo gli occhi per vederlo. Se ne accorse solo allora che erano più luminosi.

A.A.
Il prossimo capitolo flusso di pensieri di Nikolai (perché l'ho approfondito praticamente niente), però non aspettatelo troppo presto perché ho una sfilza di verifiche e interrogazioni.

Baci💋🎸

esibizione //skk - fyolaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora