"in un bacio saprai tutto quello che è stato taciuto"
Pablo Nerudainebriamento
/i·ne·bria·mén·to/Piacevole stordimento.
La sera successiva fu Dazai a presentarsi alla porta scardinata dei due criminali, poiché aveva apprezzato molto la notte precedente.
"Venite con noi? Chuuya offre la cena" propose Dazai appena il corvino aprì la porta.
"Ovvio che verremo!" accettò Nikolai trascinando Fyodor con sguardo contrariato.
E qualche ora dopo si trovarono sfamati dai soldi del rosso in quel bar striminzito.
"Allora andiamo" suggerì Fyodor tirandosi in piedi e mettendosi in spalla la custodia del basso.
Quella sera, invece, suonarono.
Suonarono fino a sdraiarsi sfiniti a terra."Ho le birre di ieri" osservò il rosso.
"Bene, prendile"
"No prendile tu"
"Mi stai proprio sul cazzo"
"Fanculo"
Dazai si mise a sedere e tirò a sé lo zaino dell'altro.
"Hai fatto scorta" esclamò il moro rovesciando il contenuto a terra.
Ci impiegarono mezz'ora a scolarsi una decina di bottiglie in quattro, poi tornarono sdraiati sul pavimento.
Dazai ebbe un illuminazione mentre fissava una bottiglia vuota di birra.
"Giochiamo a qualcosa"
"Ci sto"
"Ok"
"..."
Il moro si tirò a sedere, e gli altri presero esempio.
Si trovarono tutti in cerchio.Dazai mise il palmo sulla bottiglia e la fece ruotare.
Mentre la birra girava il moro decise:
"Bene, ora i due che verranno indicati dovranno baciarsi"
Fyodor non protestò, Nikolai rimase stupito e Chuuya aggrottò le sopracciglia.
La bottiglia si fermò ad indicare Dazai.
Ruotò ancora.
Al rosso quegli istanti parvero interminabili.
Nikolai.
"Bene" mormorò Dazai con un sorrisino accennato sul volto.
Si baciarono davanti a lui. Si sporsero avanti e Chuuya incrociò lo sguardo del corvino. Si guardarono.
Avrebbe voluto qualcuno vicino, che gli insegnasse cosa fosse l'amore, poiché sentiva molto parlarne ma nessuno gli aveva insegnato mai come riconoscerlo, e se era un sentimento tanto inebriante per quale motivo non lo aveva mai percepito? Perché non si era mai innamorato forse? Di certo era l'ipotesi più ragionevole, eppure sentì qualcosa lacerarsi, una campana di vetro che conteneva impavida una burrasca che nessuno gli aveva insegnato a gestire. Forse l'avrebbe riconosciuto, e magari sarebbe stato proprio quel momento a far scoppiare quel sentimento che da qualche tempo gli si era insidiato nell'animo, celatosi ad ogni comprensione.Il rosso dovette incolpare l'alcol, perché si sentì un enorme peso cadergli sul petto. Gli sembrò di non riuscire a respirare. Un affanno che temeva non si sarebbe dissolto.
Ruotarono ancora la bottiglia.
Fyodor.
Altri istanti perenni.
Chuuya.
Dazai abbassò le palpebre. Gli scomparve l'espressione tranquilla che aveva ospitato sul viso.
Si alzò e prese il rosso per il polso, costringendolo ad alzarsi, e lo diresse fino al bagno.
"Che vuoi" gli disse Chuuya appena l'altro chiuse la porta
Dazai si girò verso il rosso e lo fissò.
"Vuoi davvero che il tuo primo bacio sia con quello"
"L'idea di questo gioco è stata tua" disse, evitando di rispondere "e io di certo non mi tiro indietro"
Dazai era disorientato: sapeva bene che Chuuya non si sarebbe tirato indietro ma aveva la dubbia certezza che non l'avrebbe fatto. In effetti, era così che il moro giustificava il fatto di aver proposto quel gioco: voleva far abbandonare al rosso una sfida, ma di certo non era quello il motivo per cui aveva generato quell'idea. Fu un lampo. Un'idea, una sensazione brusca, imprevista che s'impossessò della sua mente prima che essa potesse apprenderla e senza pensarci lo fece.
Si chinò, inclinò il capo e premette le proprie labbra con quelle del rosso.Fu strano. Per quanto Dazai lo avesse immaginato, non riuscì a pensare ad altro, anche se solo per un istante, al fatto che, no i pearcing non cambiavano nulla in un bacio. Rimaneva inebriante.
In un momento era ebbro di dispersione. Percepiva la sua mente smarrita che tentava perdutamente di ricollocarsi in ciò che era nebbia perenne. Vi era il desiderio che quel istante fosse immortale ma era contrastato dalla nostalgia della stabilità e attendeva impazientemente, bramava la nitidezza, la lucidità, voleva riprendere il controllo, aggiustare ciò che si era dissolto in un istante.Quando si staccò gli sembrò di svenire. Gli girava la testa e dovette pogiarsi con il palmo sul lavandino.
Chuuya aveva lo sguardo chino.
Mormorò un grazie e tornò nell'altra stanza.
Si accorse che Fyodor e Nikolai non c'erano più.
A.A.
ho modificato alcune cose perché non mi piacevano.Il prossimo capitolo settimana prossima.
Baci💋🎸
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esibizione //skk - fyolai
FanficEsistono molte forme di arte, gli autori che conosciamo hanno intrapreso la scrittura, ma se avessero deciso di scrivere canzoni? Spero sia di vostro gradimento!