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Percependo gli occhi azzurri di Fred posarsi su di lei, Lucy, deglutì cercando di apparire la solita anche se il cuore le stava per uscire dal petto. Gli sorrise, nonostante fosse arrabbiata sia con lui che con il gemello per non averle detto niente, provando a ignorare le farfalle che presero a librarle nello stomaco, se fino a quel momento si era quasi abituata a quella sensazione quando lo pensava, in quell'istante le stava togliendo quasi il respiro per quanto fosse potente. Di certo non la stava aiutando la bellezza del ragazzo, benché purtroppo aveva tagliato i capelli ma ugualmente le fecero desiderare di passarci le dita in mezzo.
Stregata da lui e incapace di spezzare il contatto visivo che avevano stabilito, si passò la lingua sulle labbra carnose per poi ridacchiare per le battute che avevano fatto «Ciao anche a voi» mormorò percependo appena l'aura del minore, dietro di sé, farsi più agitata.

Il quale, mentre la maggiore non riusciva a smettere di fissarsi con il rosso, si voltò verso i gemelli con gli occhi ridotti in fessure «Avete superato gli esami di Materializzazione, eh? Lucy non mi aveva detto niente» constatò brusco. Perché veniva a sapere sempre le cose per ultimo? Anche la più banale come quella?

«Con lode» rispose prontamente il Weasley, spostando lo sguardo malandrino su di lui per qualche secondo e poi riportarlo sulla mora «Non si saluta più come si deve?» la riprese giocosamente, allargando le braccia come chiaro invito a buttarcisi dentro. Esternamente non lo dava a vedere, continuando a sorridere sornione, ma era nel suo stesso stato. Aveva sperato di rivederla fin dal giorno dopo che si erano separati sul binario 9¾ e ora sentiva l'urgente bisogno di stringerla a sé, per essere sicuro stesse davvero bene dopo quello che aveva passato.

Lei per quanto fosse tentata di farlo, e lo era tantissimo, rimase dov'era. Riprese rapidamente il controllo di sé, ricordandosi che fosse incazzata nera con lui, e incrociò le proprie sotto il seno «Non saluto chi mi nasconde le cose» disse sorvolando su quanto era ferita che non avesse mantenuto la sua promessa, anche se era principalmente colpa del vecchio preside e non sua «E per la cronaca, fratellino, mi sono dimenticata... sai, avevo altro a cui pensare» aggiunse facendogli intuire che alludeva a quello che avevano passato ma specialmente ai suoi scatti d'ira, lanciandogli uno sguardo che gli intimava di non replicare se non voleva fare una brutta fine. Stava per dire altro ma le voci dei gemelli, che volevano spiegarle come mai si erano comportati in quel modo, la fecero voltare di nuovo verso di loro e alzò immediatamente una mano per fermarli «Silente ve lo ha impedito, lo so, Hermione e Ron lo hanno ripetuto un centinaio di volte da quando siamo arrivati... Posso capire loro ma voi no, che cavolo ragazzi, da quando avete iniziato ad ascoltare gli adulti?» sbottò contrariata.

«E chi ti dice che li abbiamo ascoltati infatti?» replicò George andando in aiuto del fratello, che si era ammutolito con l'aria di un cane bastonato «Abbiamo provato in tutti i modi a passarti informazioni, ma la mamma leggeva tutte le nostre lettere e ci imponeva con le minacce di riscriverle finché non fosse contenta... Ci siamo scervellati per trovare un modo per passarti almeno dei piccoli indizi, senza che lei se ne accorgesse, e quando ci siamo riusciti tu non hai capito niente» spiegò sperando di calmare in quel modo anche il ragazzo con la cicatrice, dato avessero sentito tutte le sue grida e quello che aveva detto.

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