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Lucy stava fissando in modo assente il camino davanti a sé, non poteva credere a quello che aveva quasi fatto. Era davvero stata a un passo dal confessare i propri sentimenti a Fred? Era forse impazzita per caso? E come se quello non bastasse, veramente gli aveva detto quelle parole e baciato in quel punto tanto particolare? Non poteva crederci e adesso come ne usciva? Come si sarebbe giustificava con lui? Non poteva perderlo, perché chiaramente lui non provava i suoi stessi sentimenti e..., stava ragionando sentendo l'attacco di panico dietro l'angolo, quando una tazza fumante comparve nel suo campo visivo ridestandola.

«Allora, cosa dovevi dirmi?» domandò Lupin, lasciando che prendesse la tazza di tè per poi sedersi sul divano, vicino al suo migliore amico, di fianco alla poltrona dove era seduta lei. Non gli stava sfuggendo affatto il suo animo agitato, ne fiutava l'aria pregna, e sicuramente dopo le avrebbe chiesto se avesse, o no, davvero interrotto qualcosa, ma prima voleva saziare la curiosità di sapere cosa dovesse dirgli di tanto importante, dato che lo aveva tenuto sulle spine da prima della riunione con Silente e Piton, ma sospettava già di saperlo. Avrebbe fatto sicuramente le stesse domande di Harry.

La moretta portò le mani, con la tazza, in grembo e dando un'ultima occhiata pensierosa al fuoco sospirò mettendo definitivamente da parte, per il momento, i pensieri sul bel rosso.
«Perché non siete venuti prima?» chiese duramente, rivolgendo gli occhi sui due uomini. Non le interessava se ci fosse anche Sirius, ovviamente Remus l'aveva avvertita e chiesto il permesso, avrebbe comunque detto quello che pensava «E vi prego risparmiatemi la stronzata che Silente non voleva... siete degli adulti, potevate uscire con una scusa e venire» 

Black, che aveva acciambellato sulle gambe Grattastinchi, la fissò divertito continuando ad accarezzare il gatto, quel caratterino gli ricordava tremendamente qualcuno e non stava pensando a James. «Calma tigre» la riprese «Lunastorta ha fatto il doppio dei turni per sorvegliarvi e non pensare che quel vecchiaccio non abbia pensato a tutto, gli ha messo alle calcagna alcuni dell'Ordine per non fargli fare niente. Come me che ha confinato qui... perché il Ministero della Magia mi sta ancora cercando e perché Voldemort ormai saprà che sono un Animagus, grazie a quel traditore di Codaliscia, rendendo inutile il mio brillante travestimento» borbottò risentito le ultime frasi.

«Ok, facciamo finta che vi credo e lasciamo perdere questo punto» ribatté la ragazza, tanto aveva capito fin da subito che tutti si sarebbero, in un modo o nell'altro, nascosti dietro Silente ed era inutile insistere oltre. Naturalmente gli credeva, non stava dicendo il contrario, sapeva quanto il vecchio preside fosse un buon persuasore, tuttavia al loro posto si sarebbe comportata diversamente, tutto qui. «Almeno ditemi come stanno realmente le cose. Devo sapere cosa sta succedendo e come proteggere mio fratello... non ho più intenzione di farmi prendere nuovamente, sono io la maggiore e come tale ho il dovere di difenderlo» asserì con fermezza. Ormai le era chiaro più che mai che, come da quando erano rimasti orfani, erano soli contro Voldemort. Nessuno aveva davvero fatto qualcosa per tenerli al sicuro, poiché la tanto decantata sorveglianza dell'Ordine al primo inconveniente aveva riportato conseguenze disastrose, dovevano contare soltanto sulle loro forze e intendeva accrescere le proprie per non doversi sentire più inutile.

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