• ʀɪᴘᴜʙʙʟɪᴄᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴄᴏɴ ʀᴇᴠɪsɪᴏɴᴇ •
Lucy Potter aveva solo due anni quando la sua vita cambiò radicalmente. Rimasta orfana si ritrova ad essere la sorella maggiore del bambino-che-è-sopravvissuto e le loro sventure di certo non sono finite lì.
Cresci...
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Lucy stava camminando tranquillamente per la Foresta Proibita, guardandosi intorno affascinata dagli alberi secolari che lo abitavano. Aveva da sempre trovato quel luogo tanto bello ed etero quanto oscuro e pieno di insidie, ma ciò comunque non la spaventava, poiché si sentiva stranamente a suo agio avvolta nella penombra della foresta. «Perché siamo qui?» chiese spostando rapidamente la propria attenzione dagli alberi alla persona che l'affiancava e la teneva per mano. Non sapeva come fossero arrivati lì eppure le sembrava la cosa più normale del mondo.
Il suo accompagnatore sorrise dolcemente per la domanda e, continuando a cercare il punto giusto dove fermarsi, si voltò a guardarla con il suo solito sguardo malandrino «Per avere finalmente un po' di privacy, gallinella» le rispose facendole un occhiolino e passandosi la mano libera nella sua folta e lunga chioma rossa fuoco.
A quel nomignolo lei alzò gli occhi al cielo, anche se non si vedeva per via delle fitte fronde degli alberi, infatti non aveva idea se fosse giorno o notte «Non chiamarmi così» lo redarguì sbuffando indispettita «Tu e quella stupida merendina me la pagherete un giorno» borbottò successivamente irritata dalla sua risata cristallina, tornando a fissare davanti a sé con un broncio a incresparle i lineamenti del volto.
«Dai non mettermi il muso» la riprese Fred teneramente, bloccandosi sul posto e attirandola contro il proprio corpo muscoloso facendo leva sulla stretta che li legava «Anche se devo ammettere che così sei ancora più bella, Lulù» mormorò stringendosela addosso con un braccio intorno ai suoi fianchi e accarezzandole una guancia con l'altra mano, il tutto sondandole intensamente il viso.
Potter, chiaramente, per il complimento arrossì violentemente e abbassò il capo cercando di far smettere al cuore di martellarle il petto. Non riusciva a credere a quello che stava accadendo, difatti con il timore che le faceva tremare le mani dell'emozione, le alzò e le appoggiò sul suo petto «Fred...io-» mormorò rialzando lo sguardo nel suo pronta a dichiararsi ma le parole le morirono in gola. Nell'esatto momento che incrociò i suoi occhi chiari, lui prese ad avvicinare il volto al suo con la chiara intenzione di baciarla.
«Non dire niente» ribatté lui con un filo di voce «Non c'è bisogno, lo so»
Mancava pochissimo, sentiva il suo respiro caldo solleticarle le guance ancora tinte di rosso, così in attesa, che finalmente le loro labbra si incontrassero, chiuse gli occhi e si alzò sulle punte. Tuttavia invece di sentire le labbra soffici del ragazzo premute sulle proprie, quello si arrestò ad un centimetro da esse e le mormorò terrorizzato «Corri» per poi spingerla con urgenza dietro le sue spalle.
Frastornata e confusa dal suo cambio repentino di atteggiamento non lo ascoltò «Ma... Fred, che succede?» gli domandò inciampando nei propri piedi, non riuscendo proprio a capire cosa gli fosse preso. Ciò nonostante non le servì avere una risposta, le bastò guardarsi velocemente intorno per comprendere cosa l'aveva fatto agitare in quel modo. Ogni cosa stava gelando e l'aria era così pungente e fredda da farle male alle ossa...
