Richard Myles
Specie: Umano
Sesso: Maschio
Età: 41
Stato: attualmente sotto custodia al manicomio di Zafferanopoli.
Un uomo che ha sempre voluto una cosa: ottenere l' attenzione degli altri, ma soprattutto dei suoi genitori.
Michael Myles e Stella Dembrough erano entrambi Campioni, nativi della Regione di Unima.
Un bambino solo, cresciuto da genitori distanti e sempre occupati e ciò lo ha portato alla ricerca di sempre più attenzioni.
Era bravo a scuola. Prendeva sempre voti eccellenti sia nelle materie teoriche che pratiche.
Gli insegnanti lo adoravano.
I compagni un pò meno.
Si vantava sempre delle sue capacità, di essere migliore degli altri sotto ogni punto di vista. Era bello di aspetto, le ragazze gli sbavavano dietro, tranne per alcune oche gelose che Richard sapeva che facevano così solo perché sotto sotto lo volevano.
A scuola aveva formato un gruppetto di ammiratori e seguaci che lo seguivano come cagnolini fedeli. Se la prendeva con quelli con i voti più bassi della classe, quelli dal fisico smilzo e l' animo debole da non potersi difendere dalle sue parole crudeli.
Faceva tanto il gradasso, quando era circondato da persone che lo ammiravano.
A casa, però, non era la stessa cosa. Non aveva ottenuto l' attenzione desiderata dai suoi genitori. Solo qualche complimento sulla sua buona condotta ma niente di più.
Finita la scuola, aveva deciso di prendere la strada per diventare Allenatore di Pokemon. Forse, allora, i suoi genitori l' avrebbero notato.
Non voleva un Cyndaquil. Sarebbe stato come mischiarsi alla folla. No, valeva qualcosa che avrebbe potuto attirare l' attenzione dei suoi su di sé.
Che non fosse femmina.
Tranne per sua madre, Richard era convinto che l' intera sfera femminile fosse debole per principio.Per questo quando si era recato al Laboratorio del Professor Elm era rimasto piuttosto deluso, pensando che tutti e tre i Pokemon fossero delle patetiche femmine.
La Pikachu era debolissima, non sapeva nemmeno emettere delle scariche soddisfacenti dalle guance. A malapena era riuscita a bruciacchiare il manichino di legno.L' Eevee, poi. Non voleva un pokemon che non poteva evolversi come voleva lui. Se malauguratamente la volpina avesse un mossa Folletto, Richard si sarebbe ritrovato solo un confetto rosa e bianco tutto nastri e fiocchi, cosa che lo inorridiva.
Il Chikorita era riuscito ad attirare la sua attenzione. I suoi Foglielama era lame affilate che avevano tagliato delle rocce come burro e il suo attacco Azione aveva ridotto il manichino di legno nelle stesse condizioni di un uomo investito da un tir ad alta velocità.
Quando l' assistente gli aveva detto che il piccolo era un maschio, Richard si era convinto che quello fosse il Pokemon. Al diavolo cosa dicevano i suoi " ammiratori".
" Ma Richard, quello è Chikorita!"
"So che sei in gamba Rich, ma con un Chikorita non riusciresti nemmeno a raggiungere la prima città!"
" Esatto, sono così deboli che anche un Caterpie potrebbe batterli!"
" Perché non la Pikachu, almeno lei ti sarebbe stata utile!"
Non aveva dato loro ascolto.
Dovevate vedere come brillavano gli occhi del piccolo dinosauro. Parevano che stessero per uscirgli fuori dalle orbite! Quel Chikorita era forte, e Richard lo avrebbe reso ancora di più. Con lui sarebbe riuscito ad eccellere.