7. La lettera.

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Gli sfollati aumentarono di giorno in giorno, erano momenti davvero bui, le bombe cadevano a grappoli e avevano distrutto interi quartieri, così come avevano distrutto la loro casa, ora un ammasso di polvere e macerie.
Si strinsero la mano lei e Dario, pregando Iddio che la fuori andasse tutto per il meglio, anche se era palese il contrario.
Fiona sperava che stessero tutti bene, soprattutto Philipp che non aveva abbandonato ne la sua testa ne il suo cuore dal loro ultimo incontro, arrossì di nuovo ed eccolo di nuovo quel batticuore. Si coprì il voltò col fazzoletto per non farlo a vedere.

***

«Schnell! Schnell!»(1) gridavano i suoi superiori per spronarci a correre. Era ora di sparare.
Erano stati avvistati dei paracadutisti americani e fu così che partirono direttamente i mortai.
Purtroppo per gli italiani riuscimmo poi a catturarli, erano in due forse c'era anche un terzo, ma non erano sicuri e li fucilarono subito dopo, appesero poi i loro corpi in piazza come monito per avesse collaborato con gli americani.
Questo portò molta sfiducia nella gente, altri invece continuarono a vivere nell'indifferenza più totale.
Philipp sperava che con l'arrivo degli americani, il Führer la smettesse di propagandare questa maledetta guerra. Ma a quanto pare erano ancora lontani.
Nel pomeriggio ebbe il compito di controllare i registri e segnalare tutti coloro di nascita ebraica.
Fu così che scoprì l'esistenza di un certo Lodovico Caldaroli, e sotto il nome della moglie, Fiona Caldaroli e Dario Caldaroli.
Non c'era alcun dubbio, quella lettera accartocciata doveva essere destinata a loro, al vecchio indirizzo, perché quella non era la via della canonica.
Proseguì con il suo lavoro e si ripromise di cercare Fiona per consegnarle la lettera.

***

Cara Fiona e caro Dario,
Il tempo in Grecia è meraviglioso ma non si può dire della vita che conduciamo. Siamo rimasti senza munizioni e  quasi senza viveri. Ma non preoccupatevi, me la caverò, promesso!
Voi fate molta attenzione e non fate arrabbiare lo zio Orlando, mi raccomando.
Un abbraccio,

Papà.

Le salirono le lacrime agli occhi, da due anni non ricevevano notizie e quelle poche frasi rappresentarono un vero e proprio sollievo. Un gran sospiro liberato trattenuto per giorni.
Philipp contento di vederla sorridere, e di quel che aveva fatto si sentiva davvero fiero.
Fiona d'altro canto, spontaneamente, gli si lanciò e l'abbracciò, in preda alle lacrime di gioia.
«Grazie! Grazie davvero tanto!»
Philipp inizialmente sorpreso ricambiò l'abbraccio. Entrambi erano molto insolitamente felici per quel momento tra di loro.
Lei alzò lo sguardo, aveva le guance rosse si scostò imbarazzata.
«Scusa non dovevo!»esclamò la ragazza nascondendosi il viso con la lettera.
«No, non fa nulla, tranquilla.»disse lui abbassando con il dito la lettera e incrociando lo sguardo tenero della ragazza.
Ed una frase gli uscì spontaneamente dal cuore, tanto che non seppe neanche come riuscì a muovere le labbra.
«Ti va di uscire insieme?»
Fiona rimase sconvolta. Non si aspettava una richiesta simile, sapeva solo che la tachicardia non era affatto casuale quando c'era Lui nei paraggi. Quello che non sapeva era che lo stesso valeva per lui.
Avrebbe, dovrebbe declinare l'offerta quello era il nemico, ma quando incrociò gli occhi verdi e  dolci di Philipp, sapeva la risposta.
«Si.»disse tutto d'un fiato facendo sorridere il tedesco.
«Bene allora, ti aspetto stasera, qui fuori magari...»
Poteva benissimo essere una trappola, ma quegli occhi come potevano mentirle? Pensò lei.
«Ma non c'è il coprifuoco?»
«Non preoccuparti. Non faremo tardi.»la rassicurò lui prendendole le mani.
Le loro dita si intrecciarono come in automatico e si sorrisero arrossendo entrambi.
«Allora va bene.»disse lei.
«Gut. Ci vediamo stasera allora.»disse lui staccandosi mal volentieri dalle sue mani piccole morbide, e si allontanò via.
Fiona dal canto suo ripensò a quel che aveva detto e fatto, e se una piccola parte di se aveva paura che quello fosse solo un imbroglio teso da un ragazzo che voleva per se' una ragazza, in tutti i sensi, dall'altra parte quella curiosa e coraggiosa erano felici che lui si fosse comportato così.
Philipp avrebbe invece voluto saltare di gioia, ma non poteva era vietato, ma era davvero contento, però doveva sbrigarsi se voleva essere libero quella sera. Aveva intenzione di farle una bella sorpresa, e per fortuna aveva le conoscenze giuste.


***

(1): Rapidi! Veloci!

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