15. Il tempo è d'oro.

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(Questo capitolo sarà più corto degli altri per delle ragioni che scoprirete leggendo la fine del capitolo.)

I mesi passarono e la loro relazione clandestina sopravvisse al freddo dell'inverno e all'arrivo della primavera.
Fiona e Philipp era sempre più innamorati l'uno dell'altro, ma il tempo a loro mancava; di recente gli attacchi degli Alleati si erano inaspriti e il ragazzo di recente doveva spesso lasciarla da sola o darle buca per andare a difendere il fronte.
La ragazza invece si rintanava in chiesa e pregava che lui tornasse, e Philipp ritornava per fortuna sano e salvo, anche se lercio di fango.
Spesso si era proposta di aiutarlo o lavargli la divisa, ma lui si era sempre opposto, non voleva che Fiona avesse a che fare con quel mondo li a partire dal vestiario.
In paese nessuno sospettava che la virtuosa nipote del prete avesse rapporti con il nemico tedesco, e la paura di essere scoperti e puniti dalla gente del posto era molta.
Le donne del paese avevano scoperto una relazione illegittima di una ragazza sua coetanea e le più agguerrite le strapparono i vestiti, tagliati i capelli e riempita di botte*, con la scusa che mentre i loro mariti e figli combattevano per la sopravvivenza, quella ragazza aveva aperto le gambe al nemico. Fiona quando sentì la storia rabbrividì e per giorni non dormì tormentata dagli incubi, dove lei sola subiva lo stesso di quella ragazza. La stessa ragazza che il giorno dell'equinozio di primavera, con gli alberi in fiore e il profumo dei fiori nell'aria, sul tetto della propria casa, con un neonato in braccio, probabilmente il figlio che aveva avuto da quel soldato tedesco, si gettò nel vuoto e si uccisero per il senso di vergogna o altresì senso di colpa, ingiustamente attribuitole. Del soldato di chi non ricordava purtroppo il nome, Philipp le raccontò che pianse e che nella notte si piantò una pallottola nel cranio per il troppo dolore di aver perso l'amore della sua vita e il bambino.
Lei si strinse tra le sue braccia, aveva troppa paura e le dispiaceva per quella ragazza la cui unica colpa era quella di essersi innamorata del soldato sbagliato.
Con lo sciogliersi della neve, i nazifascisti iniziarono a posizionare i primi mortai intorno a Meletto, per un probabile attacco. Per quanto riguarda i bombardamenti, aumentarono e le macerie e i morti pure, Capodanno chi poté lo passò nei rifugi antiaerei con don Orlando che predicava la speranza di un inizio nuovo, e chi contava le poche lenticchie rimaste.
Fiona e Philipp continuarono a vedersi nel fienile abbandonato e il desiderio di riconoscersi e stare bene insieme cresceva ogni volta che si incontravano. Dario aveva cominciato a fare domande e sua sorella a dire bugie, se lo avesse saputo probabilmente l'avrebbe presa male.
Era l'unica di riferimento dopo lo zio, madre conosciuta poco, padre in guerra, ci mancava solo la sorella libertina e il bimbo forse sarebbe impazzito, e la ragazza non voleva questo. Se avesse la possibilità di fargli conoscere Philipp, della sua gentilezza e cortesia, vivere la propria storia alla luce del sole, allora si che forse sarebbe stato possibile tutto.
Ma per il momento era meglio di no.
Il segreto del loro amore sarebbe rimasto sepolto per ora.

***

(*)= riferimento al film con Monica Bellucci "Malèna" del 2000.

Questo capitolo è un po' come un secondo prologo questo per indicarvi che siamo a metà storia e che presto i nodi arriveranno al pettine. Cercando di spiegarvi come si sta svolgendo la situazione e sperando di esserci riuscita
Detto questo vi ringrazio per l'attenzione e buona giornata.❣️

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