Passarono velocemente i giorni in ospedale, in quel posto dove si moriva o si viveva. Philipp si trovava steso tra due lettini vuoti, questo perché entrambi i soldati erano deceduti e mentre lui era sopravvissuto.
Got sei Dank! (1)
Si sentiva meglio davvero meglio, e si sentì ancor più bene quando seppe dal dottor Carloni che una giovane mentre lui dormiva, la veniva sempre a trovare.
Capì subito che era Fiona e quel pensiero lo fece sorridere, il suo Amore era venuto a trovarlo nonostante tutto.
Il dottor Carloni poi lo dimesse quello stesso giorno, e lui chiese la possibilità di farsi una doccia.
Il dottore acconsenti e con la solita divisa e gli stivali, si diresse verso i bagni.
Il getto di acqua lo rinvigorì, tolse tutto l'odoraccio che aveva accumulato in questi giorni, e il suo unico pensiero era quello di rivedere la sua amata Fiona.***
Tornò subito in servizio, lui e i pochi superstiti e proprio per questo fu incaricato come gli altri di andare a... Jagd auf Juden! (2)
Perché secondo Schröder era colpa loro, che non sopportavano la loro presenza sul territorio. O forse pensava che prendendola con gli ebrei, avrebbe poi scovato i traditori.
Che imbecille! Pensò Philipp.
Che c'entravano quei civili solo perché erano ebrei, così nolente bussava alla porte o venivano sfondate dai suoi "colleghi" e informava le famiglie ebree di seguirli con pochissime letto vaglie.
Mentre era in casa di una di loro, di palazzo di gente benestante, attendendo i proprietari pronti ad abbandonare la casa, vide un suo collega prendere degli oggetti d'oro.
«Schau dir an, was diese Scheißkerle in ihrem Haus versteckt haben!»(3) disse lui con gli oggetti in mano.
«Leg es weg, es ist nicht dein Zeug!»(4) disse Philipp.
«Sie sind Juden, ich nehme ihnen, was ich will!»(5) replicò l'altro.
«Allerdings sollten Sie nicht...»(6) replicò invece Philipp.
«Sind Sie nicht für die Juden?»(7) domandò sospettoso quel soldato.
«Nein. Aber ich fasse das Zeug nicht an!»(8) si inventò Philipp dicendolo con disprezzo.
«Ach, wie wählerisch du bist!»(9) disse l'altro andandosene in un'altra stanza.
Gli venne quasi da ridere, lui schizzinoso? Loro schifavano qualcosa cosa o persona che avevano marchiato come bastardi di natura ebraica, e poi li derubavano di tutto.
Ringraziò mentalmente le sue sorelle per averlo cresciuto con ideali diversi, altrimenti si sarebbe ritrovato come quel folle di loro cugino.***
Era notte, lui avrebbe dovuto prendere servizio all'alba ma questo non gli impedì di andare a trovare Fiona.
Seduti su un muretto, ammiravano lo splendore lunare, con le mani (sebbene infreddolite) intrecciate l'una nell'altra e con la testa di lei poggiata sulla sua spalle destra.
<<E' davvero bello stare insieme a te.>>disse la ragazza sorridendogli.
«Già anche per me. Schatz.»rispose il ragazzo.
I loro cuori battevano all'impazzata sotto il volto lunare.
«Non possiamo vederci sempre di notte...>>cominciò Fiona stringendosi addosso.
<<Hai ragione. Dobbiamo trovare un modo.>>disse Philipp, accarezzandole il braccio.
<<E se trovassi un posto isolato...>>venne interrotto il ragazzo da Fiona, che...
<<Ci sono! Il vecchio fienile abbandonato!>>esclamò la ragazza riferendosi a una vecchia struttura della fattoria bombardata, era sicuro che non utilizzato da anni.
<<Quello vicino all'entrata del paese, dici?>>domandò il ragazzo, riferendosi all'edificio quasi fuori da città.
La ragazza annuì dandogli un bacio, ben ricambiato, lui entrò piano piano nella bocca di lei, sfiorando la sua timida lingua, e lentamente assaporare tutta la sua bocca, mentre le scendevano languide sul corpo della giovane.
Si staccarono per mancanza di fiato e subito Philipp le prese a baciare il collo, togliendo piano la sciarpa. Fiona arrossì, dentro di lei un misto amore e desiderio cresceva rapidamente. Lo fermò quando lo sentì iniziare a succhiare il collo...
«No amore mio, non adesso ancora.»disse mettendogli le mani sul petto.
«Hai ragione scusami, forse mi sono lasciato andare troppo.»disse Philipp imbarazzato, forse aveva osato troppo?
«No, no scusarti...Anch'io volevo-...Niente!»disse imbarazzata Fiona voltando il capo. Non voleva ammettere per ora che anche lei lo volevo, in quel senso.
«Volevi cosa?»ridacchiò Philipp, toccandogli dolcemente i capelli.
«Nulla.»disse facendo finta di non capire, ma il rossore delle sue guance la tradiva. Questo faceva sorridere il ragazzo, che l'abbracciò e Fiona si sentì davvero al sicuro tra le braccia.
«Ich liebe dich, mein Liebe!»(10) disse lui facendola sorridere.***
(1): Grazie Dio!
(2): A caccia di ebrei!
(3): Guarda queste Merde che avevano in casa!
(4): Mettilo via, non è roba tua!
(5): Sono ebrei, prenderò da loro quello che voglio!
(6): Tuttavia, non dovresti...
(7): Non sarai mica dalla parte degli ebrei?
(8): No, ma non tocco quella roba!
(9): Ah tu e il tuo essere schizzinoso!
(10): Ti amo, amore mio.
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Eine einfache Liebe
Historical FictionEra il 10 ottobre 1943 quando le jeep tedesche vennero a Meletto, una cittadina piccola ma importante dell'Italia centrale. Proprio nel suo paese, Fiona e Philipp si incontrano, si conoscono e si innamorano.