Capitolo nove

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Duncan entra nella stanza con passo veloce.

«Spogliati» ordina a Nina mentre si toglie la giacca e la getta a terra. Ha litigato con la moglie e ora è furioso e vuole sfogarsi. Lasciare uscire tutto e sentirsi bene e chi è la migliore se non Nina?

Nina fa quello che gli dice e lascia cadere a terra anche la sua vestaglia rimanendo nuda e in imbarazzo davanti all'uomo.

«Voltati» dice furioso mentre prende una frusta e la fa scioccare in aria mostrando il potere che detiene nelle proprie mani. La frusta è fatta per non procurare dolore ma se usata male, come ogni cosa, può procurare ferite gravi.

Il primo colpo fa sussultare Nina che non se lo aspettava, il segno rosso è comparso subito e le provoca un leggero bruciore.

Duncan si sente soddisfatto del segno rosso sulla schiena della ragazza e la colpisce ancora e ancora.

Nina stringe i pugni lungo i fianchi e sopporta il dolore e ingoia l'umiliazione che sta subendo. "Sei forte, ce la puoi fare" si dice mentre la sua schiena si tinge di rosso dei colpi. Duncan adora vedere questo paesaggio, lui con il potere e lei sottomessa al suo volere. Il desiderio gli passa dalla testa fino a sotto la cintura. Ora vorrebbe dare sfogo a un altro tipo di desiderio. Con sua moglie ormai non fa sesso da una vita ed è per questo che viene ai Fiori Sperduti. Però a Duncan viene un'idea diversa.

«ho sentito dire che non fai i pompini è vero?» chiede e mette al suo posto la frusta.

«E' vero» risponde voltandosi verso Duncan.

Lui sorride e si toglie il maglione e la maglietta rimanendo a petto nudo. Nina guarda la scena disgustata. E' brutto di faccia e ha il fisico proprio di un 46enne fuori forma, con la pancia da birra. Si toglie anche i pantaloni e i box rivelando il suo piccolo e disgustoso membro. Prende un frustino più piccolo e più facile da manovrare a brevi distanze e si avvicina a Nina.

«Succhiamelo»

«No»

Duncan la colpisce sulla coscia destra con forza.

«Succhiamelo»

«No»

Duncan la colpisce di nuovo e più forte ancora.

«Devi fare quello che voglio io puttana!» urla Duncan sputando un po' di saliva.

Nina alza un sopracciglio e continua a guardarlo senza emozioni sul volto.

«Inginocchiati e succhiamelo»

Nina si inginocchia ma non muove un muscolo e continua a fissarlo con fermezza. Non mostra nè paura nè odio. Non mostra nessuna emozione, un volto vuoto privo di vita.

Duncan perde la pazienza e la colpisce su qualsiasi parte del corpo riesce a raggiungere, persino sul volto. Nina continua a non fare niente e lasciare che Duncan sfoghi la sua rabbia. Quando smette Nina toglie il poco di sangue che è uscito da uno dei colpi ricevuto sulla guancia.

«Vuoi il frutto proibito così tanto?» chiede lentamente e scandendo bene ogni parola. Come con Ryan soffia delicatamente sul membro dell'uomo.

«Si cazzo» geme Duncan già pronto a venire nella sua bocca. Lei sorride, e se non fosse per l'eccitazione Duncan si sarebbe allontanato. E' un sorriso che nasconde un secondo fine e Duncan ha un brutto presagio ma il dito di Nina che traccia un percorso lento dal ginocchio all'inguine e poi lungo il genitale lo deconcentra e non riesce a formulare un pensiero sensato.

Usa la mano destra per stringere il pene e inizia a fargli una sega lenta e atroce. Duncan si sente in paradiso e pregusta la sensazione della sua bocca calda e della lingua morbida, ma Nina non fa niente di tutto quello che si aspetta. Quando Nina lo sente gemere più forte e del liquido pre eiaculatore esce dalla punta Nina si ferma. Si alza in piedi e si allontana da Duncan. Lui si accorge dopo qualche secondo che Nina non lo sta più toccando.

«Brutta puttana, sei qui per procurarmi piacere» urla Duncan, era sul punto di venire, di raggiungere l'apice del piacere.

«TU sei qui per procurarti piacere. Prenditelo.» Nina si siede sul letto e apre leggermente le gambe e si appoggia sui gomiti. «Prendi tutto quello che posso darti, ma non aspettarti che faccia quello che non voglio fare»

Duncan è su tutte le furie. Nessuna lo aveva mai trattato in questo modo e il suo atteggiamento da ragazza arrogante lo ha ferito nell'orgoglio. Ha ferito la sua parte mascolina e non gli va bene.

Si avventa su Nina e le stringe il collo soffocandola.

«Sei solo una puttana» gli dice in faccia e infila il suo pene nella sua vagina. La scopa con forza perché ora vuole farle male, vuole dimostrare che è lui che comanda e non il contrario. Ma la faccia di Nina dice il contrario e Duncan si sente preso in giro.

La scopa tutta la notte, venendo più volte e impedendo a Nina di raggiungere il suo di piacere e ora lei non c'è la fa più. Vuole venire e liberarsi del desiderio represso ma Duncan glielo impedisce.

«Fammi un pompino e ti lascerò venire»

«Vaffanculo»

Duncan preme più forte il vibratore.

«Fammi un pompino» insiste Duncan.

Nina non resiste più e vorrebbe soltanto venire ma non vuole e non può cedere così le viene in mente un'idea. Un'idea che non piacerà a Duncan ma farà impazzire Dusan.

«Solo un uomo ha provato la mia bocca...sicuro di volerla provare anche tu?»

Duncan la libera e lascia che si inginocchi ai suoi piedi. Nina apre la bocca e lo infila piano dentro sperando di risultare un po' sexy e seducente.

Duncan sorride vittorioso convinto di avere il controllo.

«Non urlare» lo avverte Nina e si muove letteralmente due volte su e giù per la lunghezza del suo pene e poi chiude la bocca.

Duncan urla dal dolore e cerca di liberarsi ma Nina stringe di più la presa.

«AIUTO!AIUTO!» urla Duncan nella speranza di farsi sentire da qualcuno. Nina sorride al suono delle sue urla allenta la presa e stuzzica il membro, ancora nella sua bocca, con la lingua. Il dolore e il piacere si mescolano facendo provare qualcosa di mistico a Duncan che non capisce se gli piace o meno la sensazione. Sente che potrebbe venire da un momento all'altro ma Nina si allontana e lo spinge via con le mani. Si libera le manette e si veste con la vestaglia che indossava prima. Duncan è fermo a terra dolorante.

Nina raccoglie i pantaloni dell'uomo e glieli porge.

«Mio padrone, la accompagno in infermeria» dice con tono fermo e calcolatore. Duncan è spaventato e non osa ribattere. Si veste e si lascia accompagnare all'esterno. Nei corridoi ci sono poche persone ma all'ingresso ci sono molti uomini che si stanno preparando per uscire.

«Mi scusi signore, può chiamare un medico?» chiede al ragazzo della reception «il mio padrone non ha resistito alle mie cure» dice scherzando e lasciando intendere tutto quanto. «Subito» dice il ragazzo e chiama il medico con il telefono. Nina si volta verso Duncan che ha gli occhi un po' lucidi dalle lacrime e cerca di non mostrare cosa è successo.

«Andrà tutto bene» gli dice Nina dandogli un bacio sulla guancia. Il suo obiettivo ora è di umiliarlo così come lui ha umiliato lei.

«Mio padrone mi faccia controllare come sta lui» dice ad alta voce per farsi sentire e apre i pantaloni ma lui la ferma immediatamente rosso in volto per la vergogna. Le persone che erano all'ingresso e che sono rimasti a osservare la scena insolita scoppiano a ridere e fanno battute sul possibile accaduto. Ovviamente non sanno cosa è accaduto veramente ma questo aumenta ancora di più i pettegolezzi e fanno vergognare Duncan.

"Ora non avrà più il coraggio di tornare" pensa Nina soddisfatta. Un cliente è andato, ora tocca al prossimo.

Il medico arriva e Nina torna nel dormitorio. Si fa una veloce doccia e si stende a letto esausta.

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