Capitolo diciotto

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«Non ti ho sentito»

«Uno, grazie»

«Ottimo, continua così»

Il rumore del frustino che colpisce la pelle fa venire i brividi a Nina. Non è lei che sta venendo frustata, ma sa benissimo cosa si prova.

Questa sera è arrivato un uomo, sulla quarantina con i capelli biondi e lunghi, a chiedere se poteva essere lui il sottomesso.

Nina è rimasta scioccata dalla richiesta, ma ha accettato subito. Pur di non essere lei quella legata.

Nina non ha mai fatto la dominatrice e quando ha ordinato all'uomo, Giacomo, di spogliarsi si è sentita forte, potente.

Lo ha legato alla catena sul soffitto, con i polsi ammanettati insieme. Lo ha guardato per qualche secondo. Giacomo è indifeso e non può fare nulla per evitare quello che Nina potrebbe fargli. Si è vista lei lì e trovarsi dall'altra parte per una volta le piace.

Il potere. Il potere è una maledizione e lei lo sente scorrere assieme al suo sangue.

«Dimmi Giacomo, qual è la parola d'ordine?»

«Rosso»

«Bene»

Nina si avvicina a lui e ispeziona il suo corpo con le mani. Il petto è grande e dei piccoli addominali si intravedono sulla pancia. Fa apposta a evitare di toccare il pene, ma ci va vicino tanto da sfiorarlo.

Si allontana e prende un frustino. Quello che procura meno dolore e colpisce la schiena di Giacomo.

«Conta» ordina Nina e lui esegue.

Nina lo colpisce una ventina di volte, piano senza lasciargli troppi lividi. È tentata di sfogarsi su di lui. Di fargli tutto il male che ha subito lei, e ha il potere per farlo. Ma non vuole prendersela con un innocente.

«Cosa ne pensi dei vibratori?» domanda Nina a Giacomo mentre guarda tutti i tipi di vibratori che ci sono nel cassetto.

«Non li ho mai provati» risponde lui eccitato.
Nina annuisce e prende un piccolo vibratore rosa. Torna da Giacomo e glielo fa vedere.

Lo accende e lo fa passare sul petto dell'uomo. Lui rabbrividisce al contatto e freme dall'eccitazione. Nina passa il vibratore sul capezzolo dell'uomo, prima su uno e pii sull'altro. Ha scoperto che se si è bravi si può venire con solo i capezzoli.

Fa scendere il piccolo oggetto più in giù fino a sopra il pene, già duro. Ci gira intorno, lungo la base del pene e poco a poco sale verso la cima. Giacomo geme e brama di più ma Nina vuole farlo impazzire, vuole tormentarlo e non dargli subito quello che vuole. "È questo lo scopo di questi giochi no?" pensa lei mentre il vibratore è arrivato alla punta e i suoni di Giacomo sono più forti.

Nina usa una mano per fargli una sega mentre il vibratore stuzzica la punta. In poco tempo Giacomo viene e lo sperma bianco sporca il tappeto rosso.

Giacomo ansima e Nina sorride. «Già stanco?» Non aspetta una risposta e si allonta da lui. Indossa dei guanti neri in lattice e prende un lubrificante e un piccolo dildo viola.

Si posiziona alle spalle di Giacomo e si versa del lubrificante sulla mano destra. Le fa strano scopare qualcuno e non essere scopata, ma c'è sempre una prima volta.

Infila un suo dito dentro l'ano dell'uomo, che si irrigidisce d'istinto. Quando sente che Giacomo si è rilassato un po' ne inserisce un altro e inizia a scoparlo così.

«È la prima volta?» domanda Nina e Giacomo annuisce incapace di pronunciare parole sensate.

Allora Nina porta una mano sul pene e inizia a fargli un'altra sega mentre le sue dita vanno su e giù nel suo culo. Viene dopo qualche minuto e Nina estrae le dita. Al loro posto ci infila il dildo viola, coperto di lubrificante, e senza dargli tregua torna a scoparlo con quello.

Questa volta Nina lascia che Giacomo venga solo con la stimolazione del culo e quando lui viene lei infila il piccolo vibratore all'interno dell'ano.

«Non farlo cadere»

Lo libera dalle catene e lei si siede sul divano. «Vieni qua» ordina e lui si avvicina. «Inginocchiati.»

Giacomo esegue e si inginocchia tra le sue gambe. «Ora lecca»
Lui inizia a leccarle la figa e Nina si lascia prendere dal piacere e geme. Giacomo si fa una sega mentre procura piacere a Nina.

Nina viene e Giacomo la segue poco dopo. Lui si alza in piedi e si sporge verso di lei.
«Posso metterlo dentro padrona?» chiede con il desiderio negli occhi. Nina dovrebbe dirgli di si, e forse una piccola parte di lei vorrebbe che lo facesse ma poi pensa a Branko e non ci riesce.

«No, non puoi. Ora vestiti ed esci» lo spinge indietro e si copre con un accappatoio. Ci sono altri clienti dopo di lui.

Giacomo si veste ed esce dalla stanza senza dire una parola e Nina si stende sul letto. Ora toccherà a lei essere legata.

Si solleva a sedere e trova il vibratore sul pavimento. "Alla fine lo ha fatto cadere" sorride Nina.

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