Capitolo diciassette

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Sono passati due lunghi mesi, quasi infiniti in cui Nina ha lavorato duramente. Ha partecipato a orge con altre ragazze, ha partecipato a gangband e ha passato qualche notte con delle lesbiche, oltre ai soliti clienti che volevano avere qualcuno da sottomettere o semplicemente da scopare. La maggior parte erano sulla cinquantina, se non di più e se erano sposati il matrimonio non stava funzionando bene e si sfogavano sulle ragazze. E Nina era la ragazza perfetta per l'occasione. Comportandosi in questo modo si è creata una clientela di persone ricche e qualche volte le lasciavano qualche centinaio di euro nel suo conto corrente. Nessuno al bordello aveva il sospetto di quello che stava facendo Nina e molte ragazze, quelle che hanno perso alcuni clienti a causa sua, le puliscono la stanza nel dormitorio, lavano i vestiti e cercano di fare dei dolci per risollevarla di morale.

Matej le ha fatto vedere il suo sito su onlyfans e ha più di 10 mila seguaci più gli spettatori occasionali. Ormai Matej ha recuperato la somma che spendeva per Nina e a ogni loro incontro guadagna soltanto. Nina d'altro canto è arrivata alla somma dei 64 mila euro ed è diventata la prostituta più voluta del bordello. Ogni notte ha almeno due clienti e nel weekend ne ha dai quattro ai sei. Passa le giornate a dormire e a evitare Branko, Gaia e le altre ragazze. I clienti con lei fanno tutto quello che vogliono e Nina con il tempo è diventata più brava a soddisfare la loro lussuria. Dusan è soddisfatto del lavoro che sta facendo Nina, ora ha il triplo dei clienti e il guadagno è salito alle stelle, non ha il minimo dubbio che Nina stia complottando contro di lui.

«Lui è Gaspar è ancora vergine» racconta un ragazzo entrato nella stanza di Nina seguito da altri tre ragazzi. Sulla porta della stanza di Nina Dusan ha fatto incidere con il pirografo una rosa vicino al suo nome e poi l'ha fatta colorare di un blu intenso e acceso. Il disegno simboleggia la ragazza che lavora all'interno e il blu, oltre che essere un colore molto raro per le rose, contrasta il rosso dell'interno della stanza.

«E siete venuti qui per sverginarlo?» chiede Nina con sicurezza. Sono tutti ragazzi italiani e non hanno più di 25 anni.

«Ha compiuto 18 anni qualche giorno fa e per regalo gli abbiamo regalato una notte con te» spiega un altro ragazzo con la giacca in pelle.

«Allora buon compleanno Gaspar, ora dimmi» Nina si avvicina al ragazzo con movimenti sciolti «cosa vuoi che ti regalo per il tuo diciottesimo?»

Gaspar è un ragazzo timido che non ha mai avuto successo con le ragazze. Ha dei brufoli sulla fronte e dei piccoli peli della barba, segno della sua crescita per diventare un uomo.

Il ragazzo si guarda i piedi in in imbarazzo e gli altri tre ragazzi sghignazzano prendendolo un po' in giro. Nina se ne accorge subito e prende a cuore il ragazzo.

«Voi siete qui per partecipare?» chiede guardando i tre ragazzi «o siete dei guardoni senza palle?» I ragazzi smettono di ridere all'istante e rimangono stupefatti dalla serietà di Nina.

«In realtà noi...» inizia a dire un ragazzo ma Nina lo interrompe.

«Avete pagato per uno di voi, Gaspar» dice indicandolo con il dito «per cui dovete uscire, tornate quando avremo finito. All'alba.»

Nina li guarda seria e fredda. Li vuole fuori dai piedi in questo preciso istante. «Se avete ancora dei soldi potete pagare un'altra ragazza, per passare il tempo, intendo»

I ragazzi cercano un modo per rimanere ma Nina li caccia fuori con tre parole «chiamo la sicurezza», odia la "sicurezza" da quando Dusan l'ha punita tramite loro e non vuole averci niente a che fare ma in certi casi solo accennarla fa finire tutti i conflitti.

«Ora che siamo soli puoi parlare tranquillamente» dice Nina per mettere a suo agio il ragazzo.

«Io non volevo venire in questo posto» dice lui guardandosi attorno. Nina segue lo sguardo del ragazzo e comprende cosa sta provando in questo momento.

«Ma sei qui» dice Nina sedendosi sul divano e lasciando che Gaspar si sieda dove vuole o che resti in piedi «e io costo tanto per cui approfittane»

Gaspar la guarda insicuro.

«Non voglio obbligarti a fare qualcosa che non vuoi, ma puoi farmi tutte le domande che vuoi. Hanno detto che sei vergine»

Gaspar annuisce un po' più rilassato e a suo agio.

«Non è un problema esserlo, io lo ero fino ai 24 anni, poi sono successe delle cose...Ma non è questo il punto. Cosa pensi della verginità?»

Gaspar rimane spaesato dalla domanda e si siede su una sedia a pensare.

«Vorrei che la mia ragazza lo fosse, però il maschio deve condurre cioè sapere fare quello, insomma hai capito. Vero?»

Nina ride per la tenerezza del ragazzo.

«Diciamo che è questo che la società mette in mostra, ma non sempre è così. Si può essere entrambi vergini o la ragazza può avere più esperienza. L'importante è amarsi, poi si cresce insieme»

Il ragazzo annuisce.

«Posso farti una domanda?»

«Certo»

«Fa male quando...beh quando entra tu sai dove»

Nina sorride per l'innocenza del ragazzo, anche lei era così una volta. "Sono passati solo dei mesi ma mi sembrano anni"

«Dipende da ragazza a ragazza e dal ragazzo, ma in genere si fa un po' male. Se lo fai con la persona che ami il dolore sarà solo iniziale e poi proverete entrambi molto piacere. E' normale che faccia male la prima volta, nulla è mai entrato nella vagina e ora ci deve entrare un pene, che sappiano non essere tanto piccolo» sorride Nina e strappa un sorriso da Gaspar.

«Tu l'hai fatto con la persona che ami?» chiede Gaspar curioso. Nina si rabbuia per un secondo e poi torna a sorridere.

«Diciamo che almeno quella persona è stata molto gentile, ma non siamo qui per parlare di me»

«Scusa» si affretta a dire il ragazzo «non volevo essere invadente»

«Tranquillo non lo sei stato, la curiosità ha quasi sempre la meglio» sorride Nina «hai qualche altra domanda?»

«mmm sì una, qual è stata la volta più bella per te?»

«E' una domanda difficile a cui rispondere, nel mio caso ho fatto sesso con tante persone diverse e molte volte ma...si la volta che mi è piaciuto di più è stato quando il partner ha messo il mio piacere al primo posto. Il miglior sesso che si possa fare, a parere mio, è farlo con la persona che si ama e mettendo il suo piacere al primo posto e ovviamente l'altro deve fare uguale. In questo caso sembrerà di essere una sola cosa»

«Sei diversa da quella che immaginavo»

«Ah si? Come pensavi che fossi?»

«Beh pensavo fossi una stronza che voleva solo scopare e non credeva nell'amore»

Nina sorride con il cuore ma tiene una faccia inespressiva. Non può cedere davanti al ragazzo, non davanti a un cliente.

«Invece amo leggere romanzi e credo che gli l'amore esiste»

«Per te no?»

«Non credo di essere nella posizione per poter amare qualcuno o essere amata»

Gaspar non sembra capire cosa intende Nina e a lei va bene così. Non può mollare adesso, non dopo tutto quello che ha fatto. Non dopo le innumerevoli umiliazioni che ha subito, come le volte che ha dovuto travestirsi da gatta e gattonare con una coda nel sedere o quando l'hanno legata e riempita di vibratori. Non quando l'hanno usata fino allo sfinimento, non quando è diventata un cesso vivente per il loro sperma.

«Sono molto occupata, sai i clienti...se non vuoi fare altro io userei questo tempo per dormire»

«Ah si certo» dice Gaspar alzandosi in piedi «mi è piaciuto parlare con te»

«Se ti serve sai dove trovarmi. Mi faresti un favore prima di andare via?»

«Certo!»

«Quanto hanno pagato i tuoi amici per farti passare la notte con me?»

Gaspar ci pensa un po' «non me lo hanno detto, ma gli ho sentiti dire che ognuno doveva dare almeno 500 euro. O almeno così ho capito»

«Grazie Gaspar» Nina si avvicina a lui e gli da un bacio sulla guancia «non farti influenzare dai tuoi amici, tu vai bene così come sei»

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