Demon's Blood

Capitolo 13 Parte 2: The God

Il Re dei Demoni si presenta con il nome di "The God", mentre osserva con il suo occhio inquietante ed enorme, più di quello di The Angel, il terzetto spaventato.
The God parla con voce profonda e sicura di sè: "Arrendetevi umani, poiché io prenderò la mia vendetta. Ci rinchiudeste nella dimensione dell'inferno, da cui noi non potemmo fuggire per millenni, ma ora siamo tornati per concludere questa guerra. Prima di distruggervi, potrete farmi tre domande a vostra scelta." - il gruppo pensa per un po', e decidono di fare una domanda ciascuno. Parla per primo Fred: "Perché ci fu una guerra tra noi umani e voi demoni?" - The God risponde: "La risposta è semplice: solo una razza doveva avere il potere. Il tempo come prima non lo era come lo è adesso, quindi non penso che potiate capire." - per secondo David: "Come avete fatto a liberarvi?" - The God risponde: "La risposta è semplice: il simbolo che Galliard Zuckermann trovò era una profezia egiziana magica. Se l'amuleto che rinchiuse i demoni nell'inferno si trovasse a meno di un metro del simbolo, la profezia si sarebbe avverata. Per fortuna l'umano Galliard aveva con sè l'amuleto, e a sua insaputa avverò la profezia." - infine Marko: "Chi ti ha creato?" - "La risposta..." - si ferma un attimo a pensare, poi continua: "Non è semplice. Io ero figlio di un umano nell'Antico Egitto. Morii per una grave malattia, e mio padre mi seppellì all'interno di una piramide maledetta. La mia anima s'impossessò di essa, ma restai fermo per ancora molti anni. Un archeologo scavò all'interno della piramide per scovare cadaveri, e lì mi risvegliai, coscente di essere diventato la piramide stessa. D'istinto protessi il mio corpo deceduto, e uccisi l'umano soffocandolo con la sabbia. Molti altri umani arrivavano col passare del tempo, e io li uccisi tutti. Fino a quando non scoprì di poter donare un anima alle mie vittime. Creai gli Undeads. Ma l'idea di rendere un essere praticamente immortale mi sembrò inutile, perciò creai Death. Infine decisi di creare un mio simile con un po' della mia anima, e creai The Angel. Gli diedi il mio potere: il potere di creare esseri. E così fece. Creò tutti i demoni che combatteste fin'ora, più un'intera popolazione. Da qui partì la guerra." - Marko fa un'altra domanda: "Ma allora perché non ci hai uccisi fin dall'inizio?" - "Le domande a vostra disposizione sono terminate. È ora di finire una volta per tutta questa guerra con l'estinzione degli umani." - una voce giovane urla in lontananza: "Non credo proprio!" - il gruppo si gira a guardare chi fosse stato a parlare: è Gabriel: "Ora so chi sono: io sono un demone, ma non sono come tutti voi. Ho scoperto il potenziale degli umani, e non è nulla in confronto al tuo potere." - successivamente guarda il terzetto: "Ragazzi, scusatemi per tutto. Mi sbagliavo. Questo potere non è fatto per uccidere, ma per proteggere. Scusate se ho ucciso Martina. Ho perso il controllo." - David e Fred sono insospettiti, ma Marko fa qualcosa di inaspettato. Guarda Gabriel negli occhi e dice con voce seria: "Ora non è il momento delle scuse, Gabriel. Se vuoi farti perdonare, aiutaci a uccidere The God." - scende una lacrima a Gabriel, e con occhi luminosi e voce coraggio risponde di sì. Si mettono in posizione da battaglia: Marko con la sua katana spazio-temporale, David con la katana infuocata e Gabriel con i suoi poteri da demone: artigli affilati e forza soprannaturale. The God rimane in silenzio per un paio di secondi mentre li guarda, per poi dire: "E così avete scelto di combattermi. Bene. Ammiro il vostro coraggio. Vi donerò una morte rispettosa. Addio, uma-" prima di finire la frase, Marko si teletrasporta davanti al suo occhio, The God si aspetta un attacco e si difende spingendolo con una sorta di telecinesi, ciò però era solo un diversivo per far arrivare Gabriel in cima con un supersalto. Graffia l'occhio, The God è ora ceco. Inizia la battaglia finale.

Continua nel prossimo capitolo:
Demon's Blood Capitolo 14: La Battaglia Finale