Suono il campanello, mi sistemo i capelli portandoli dietro le orecchie. Guardo il mazzo di fiori che ho comprato oggi pomeriggio. Noah aveva ragione, avrei dovuto metterli dentro un vaso pieno d'acqua.
È solo che... Cavolo! Non riesco a concentrarmi. Giuro su Dio che ci avevo pensato, ero andato anche in cucina per tirare fuori una bacinella ma una volta lì, il dubbio mi ha assalito e l'dea di accettare a questa farsa mi è sembrata improvvisamente pessima.
Contemplo il girasole, sta perdendo i petali. Ho lasciato le tracce dietro di me come pollicino. O erano Hansel e Gretel?
Sospiro.
«La finisci?»
«Cosa?»
«Mi metti nervoso.» Noah sistema il bavero della giacca, della mia giacca e osserva la porta come se dovesse vederci attraverso. «Quei cazzo di fiori, avresti dovuto metterli in un vaso.»
«Avresti dovuto ricordarmelo.»
«Suona ancora» dice, lanciando uno sguardo incerto al campanello. «Magari non hanno sentito.»
«Vuoi stare tranquillo?»
«Si vede tanto?»
«Sì e mi dai davvero, davvero tanto fastidio.» O forse mi dà fastidio tutto.
«Be scusa fratello se per una volta ti chiedo di farmi da spalla.»
«Questo non è farti da spalla ma partecipare a un appuntamento per darti modo di uscire con la ragazza che ti piace.» Scuoto il capo. «Solo i ragazzini fanno queste cose.»
«Esatto! Quindi prega per tuo fratello che ne ha bisogno.»
«Odio queste cose.»
«Che te ne frega? Kate è d'accordo.»
Kate non lo sa o mi ucciderebbe, lo correggo mentalmente.
«Mal che vada avremmo un aneddoto su cui ridere.»
Scuoto il capo. «Non è quello...»
«Allora cosa?»
Apro la bocca. Non mi risponde al telefono! Non risponde alle mie chiamate! Richiudo la bocca. Sarebbe troppo difficile da spiegare a mio fratello e ho paura che non accetterebbe un mio: "devo chiederle scusa per quello che ho fatto a Jason alla notte dei fuochi. Per aver provato a baciarla e aver fatto finta di nulla perché troppo codardo."
Noah è troppo pragmatico per capire. La sua risposta sarebbe "che te ne frega di chiamare lei? Chiama Jason e falla finita."
Non ha tutti i torti. E allora perché non riesco a darmi pace?
«Senti, io suono. Di nuovo.» Allunga il dito e il trillo del campanello invade il silenzio del corridoio.
Faccio un passo indietro. «Sei sicuro che non ti abbiano dato un indirizzo sbagliato?»
«Perché?» Discosta il colletto della camicia. Sta sudando.
«Stavo scherzando.» Gli sbottono il primo bottone e lui fa un respiro.
Rachel spalanca la porta e ci guarda con un misto di confusione e sorpresa. «Ciao ragazzi! Da quanto siete qui?»
«Ciao Rachel.» Le porgo il mazzo di fiori. «Siamo appena arrivati.»
Noah resta in silenzio e sorride. Gli sferro una gomitata tra le costole e riprende vita. «C-ciao Rachel.»
C'è qualche secondo di imbarazzo e penso all'ultima volta che ho visto mio fratello così impacciato con una ragazza e la risposta arriva immediatamente: mai.
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Ricomincio dall'Amore
ChickLitIsabella Patterson è una scrittrice di fama mondiale che vola a Los Angeles per promuovere i suoi libri. "Sei mesi di lavoro e torno a casa." E' la promessa che ha fatto a se stessa per poter scendere a patti con la sua timidezza. Lentamente però l...