Capitolo 35 - Feste vip

29 4 11
                                    

«Questo non lo metto. È troppo scollato e mi segna i fianchi».

«È nero come piace a te anzi, è l'unico nero che hai e al primo appuntamento va bene essere provocanti. Se non dovessi depilarmi, me lo metterei io».

Primo appuntamento, mi viene da vomitare. «Fallo! Vai tu al posto mio. Tanto nessuno se ne accorgerà».

Gigi mi rivolge uno sguardo truce. «Jamal con un uomo con la barba e vestito da sera? Credimi, non si parlerebbe d'altro...»

Un nodo mi stringe la gola. Qualcosa mi dice che non voglio, non posso andare. Non con lui almeno...

«Vedila così, vedrai un sacco di VIP. Un sacco! Se non vai, farai un dispetto a me e tu non vuoi indispettire il tuo migliore amico vero?»

Osservo il mio riflesso allo specchio. I capelli sono dritti, perfetti come non li ho mai avuti. Gigi ha fatto un ottimo lavoro anche con il trucco: ho una leggera ombreggiatura nera sulle palpebre e grazie all'eyeliner mi sembra di avere gli occhi di un gatto.

Marco è in piedi dietro di me e mi aiuta a focalizzare la mia immagine. Il vestito accompagna e risalta le mie curve senza strizzarle troppo, sulle spalle ho delle applicazioni di pietre nere, le mie braccia sono nude.

«Ok, tanto male non sono...»

«Brava bambina, ora cambiati le scarpe e sei pronta per andare».

Faccio una smorfia: «Cosa c'è che non va nelle Dr. Martens?»

«L'eleganza di sicuro». Afferra un paio di decolté nere con la suola rosso fuoco. Scoppio a ridere ma mi zittisco subito vedendo la sua faccia seria: «Non ridere davanti alle Loubutin. Queste sono le Ferrari delle scarpe».

«Ma...»

«Taci e mettile ai piedi».

Non c'è modo di arrivare a un compromesso quando è così risoluto. Dei passi si avvicinano, veloci. La porta si apre e Gigi ci guarda come un gufo sorpreso dai fari di una macchina.

«Cosa succede Gigi? Come mai quella faccia?»

«Maserati nera. Cerchioni cromati. Stupenda» dice e sparisce in salotto.

Marco si gira a guardarmi con un sorriso a trentadue denti: «Il tuo cavaliere è qui».

Sento un peso sullo sterno e torno a guardare il mio riflesso. Marco mi sta spruzzando una nuvola di profumo e aggiunge un po' di gioielli alle mie dita, ai polsi, al collo e alle orecchie e all'improvviso capisco come si deve sentire un albero di natale.

«Soprabito?» Parla tra sé come se fossi un manichino in un negozio. «No, meglio il monospalla, fa caldo fuori». Mi aiuta a infilare l'ultimo pezzo e mi guarda con occhi lucidi: «Sei uno schianto».

«C'è Jam alla porta e...» Gigi saltella davanti alla finestra come un bambino davanti ai regali la vigilia di natale. Marco mi spinge verso la porta e colgo l'occasione per togliermi orecchini, cinque bracciali per polso e la collana. «Ma anche Nicky Minaj ha tutti...»

«Shhh! Non dire altro». Prendo la borsetta e apro la porta.

Jam mi rivolge un sorriso luminoso: «Ciao!» dice in italiano.

«Ciao!» rispondo e alle mie spalle parte un coro di ciao neanche fossimo dentro a un pollaio.

«Li conosci i miei coinquilini vero?»

«Ciao ragazzi, come va?»

«Tutto bene» rispondono in coro, di nuovo. Vorrei sprofondare.

Jam sorride amabile: «Sei pronta?»

Ricomincio  dall'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora