Contro ogni previsione, la settimana successiva passa davvero veloce. Arrivano Paul e Lizzie che mi parlano come due macchinette senza sosta dei vari appuntamenti, accordiamo gli orari, i fitting e la prova make-up. Con Paul abbiamo avuto un'intesa istantanea, credo sia tutto merito del suo carattere spigliato e frizzante. Il classico amico che vuoi chiamare per passare una serata a bere e a ridere fino al mal di pancia. È un uomo alto, sui trent'anni, veste di nero ma ogni capo che indossa porta il nome di grandi marchi come Hermes, Gucci, Prada e Céline. Ha i capelli castani, più corti ai lati e folti in alto e una linea di kajal nera che mette in risalto gli occhi verdi come smeraldi.
Per un motivo o per un altro riesco sempre a dormire in compagnia: Paul che è troppo stanco per tornare in hotel in macchina, Lizzie che litiga con il ragazzo e ha bisogno di un rifugio o entrambi che sono troppo sfiniti per tornare a casa. E io non mi tiro indietro, questa camera d'albergo è più grande dell'appartamento che condivido a Los Angeles con Gigi e Marco.
Neanche questa sera ho voglia di restare da sola, così li invito a cena e loro accettano di buon grado. Quando abbiamo finito il nostro pasto gourmet in camera con tanto di Champagne e fragole come dessert, scendiamo nella hall e decidiamo di brindare con qualche cocktail.
Mi parlano della loro vita e di come siano finiti a fare quel lavoro.
Paul seguiva tutorial di make-up artist famosi su Youtube e da lì ha iniziato a collezionare ombretti, mascara e tutto il necessario. Truccava sua mamma, la nonna e ogni persona gli capitasse a tiro, finché non gli regalarono l'iscrizione a un corso per professionisti. Una volta diplomato ha partecipato a un reality sul Make-Up e l'arrivare al secondo posto, gli ha spalancato le porte per lavorare al fianco di star del cinema di grosso calibro.
«E qual è la tua storia?»
«Vediamo...» Lizzie arrossisce, si schiarisce la gola. «Sono nata in una famiglia cattolica e molto rigida. I miei genitori ci hanno mandato dalle suore per tutto il periodo scolastico finché non siamo diventate maggiorenni.»
«Siamo?» chiede Paul.
Annuisce. «Ho una sorella gemella.»
«Oddio, pensa che palle una uguale a te.»
Tiro una gomitata tra le costole a Paul e scoppiamo a ridere.
«Anche lei fa il tuo stesso lavoro?»
Scuote il capo, prende un altro sorso da bere. «Le ultime notizie che ho è che faceva la commessa.»
«Non vi parlate?»
«Da tre anni.»
«E perché?» chiede Paul.
«Fatti gli affari tuoi.» Lo sgrido ma in realtà vorrei saperlo anche io.
Alza le spalle, passa il dito sul bordo del bicchiere. «Abbiamo litigato. Lei è una che si annoia facilmente e spesso non si rende conto che non può trattare le persone come oggetti.»
«È sposata?»
«No, però sta insieme a un ragazzo. Ma non durerà molto, lo so. Qualcuno mi chiamerà per dirmi che si sono lasciati e ne ha già trovato un altro. Sempre la stessa storia.»
«In che senso?» chiediamo in coro.
«Per lei i ragazzi sono marionette. Dopo qualche mese li molla, altre volte invece esce con due contemporaneamente.»
«Ah però! La nostra Lizzie numero due sembra molto più interessante di questo prototipo che abbiamo noi.»
Lizzie resta seria. «Non è bello quello fa. Alle superiori per dimostrare a nostro papà che aveva il potere sulla sua vita e che il mondo era ai suoi piedi, è uscita con cinque ragazzi.»
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Ricomincio dall'Amore
ChickLitIsabella Patterson è una scrittrice di fama mondiale che vola a Los Angeles per promuovere i suoi libri. "Sei mesi di lavoro e torno a casa." E' la promessa che ha fatto a se stessa per poter scendere a patti con la sua timidezza. Lentamente però l...