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Chissà se tornerai, non ci vedremo più
Chissà se ci sarà un'altra occasione per noi
Chissà se riuscirò a dimostrarti chi sono
Ma ora, ora
Balla


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Il mattino seguente i raggi del sole colpiscono violentemente il mio viso facendomi fare una piccola smorfia ma comunque mi alzo con un sorriso sul volto, un po' troppo splendente, per i miei gusti. Al piano inferiore non c'è nessuno, Emma mi ha lasciato un biglietto con scritto che è andata all'Uni e torna per le 13:00. Perfetto.
Mentre preparo la colazione nella mente riaffiorano le immagini della sera precedente e involontariamente mi nasce un sorriso.

Sei cotta di lui.

Impossibile coscienza, c'è un contratto di mezzo.

I sentimenti non fanno parte del contratto.

Odio la mia coscienza. A me non piace Pietro. Punto.

Mentre mangio latte e cereali e contemporaneamente rifletto sulla mia vita, mi chiama Andrea. "Strano" penso ma comunque rispondo.

"Andre ciao" rispondo ingoiando poi l'ultima cucchiaiata di cereali.

"Luce we, come va?" ha un tono di voce troppo calmo e dolce per essere il suo.

"Che ti serve Locci? Sputa il rospo." vado subito al sodo e posso benissimo immaginare la sua espressione di faccia da cazzo.

"Pietro è nervoso stamattina.." dice come se non fosse una cosa da tutti i giorni.

"Andre, Pietro lo è sempre ahaha" gli faccio notare ma lui sospira.

"Si ma oggi è intrattabile.. Penso che c'entri anche tu, ma non ne sono sicuro." Io? In che senso aiuto.

"Come io?"

"Ti va di venire qui al bunker? Magari vedi tu che succede.." sembra un po preoccupato quindi accetto.

"Si ma devi passarmi a prendere." dico salendo in camera mia e prendendo una semplice maglietta a maniche corte e un jeans bianco.

"Arrivo." e detto ciò stacca mentre io mi preparo.

Non mi trucco neanche perché la voglia è sotto zero. Poco dopo mi invia un messaggio dicendo che è giù casa e velocemente scendo. Andrea con i soliti occhiali da sole mi sorride mentre mi accomodo accanto a lui sul sedile.

"Che succede Fasterollo? Comunque sei swag oh!" lo spintono scherzosamente mentre lui sorride.

"Ehh, sono un fottuto macho" no sei coglione ma lascio perdere perché riprende a parlare.

"Pietro è strano.. Si è chiuso nello studio e non ha aperto la porta."

"Ed io cosa c'entro? Non capisco.." dico sempre più confusa dal suo ragionamento e dal comportamento del biondo.

"Ho il dubbio che tu gli stia torturando i pensieri in qualche modo.. È successo qualcosa tra di voi? Avete litigato?"

Si Andrea abbiamo litigato mangiandoci la faccia a vicenda, un ottimo litigio devo dire. Lo consiglio a tutti voi.

"In realtà.. Lui non ha detto nulla?" chiedo un po' sospettosa mentre il mio amico scuote la testa.

"Zero. Però non è da lui avere tale comportamento. È stronzo e antipatico ma depresso no.!" dice convinto.

"E se è pure depresso? Che ne sai?" dico cercando di alleggerire la situazione ma la sua espressione contraria mi fa alzare le mani come segno di resa.

Camomilla e miele - Fares Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora