Morfina

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Quella mattina Manuel si sveglia talmente tardi che esce di corsa da casa dimenticando addirittura il cellulare in carica sul suo comodino.

Pessima mossa.

Arriva a lavoro con 20 minuti di ritardo.

«Bello de zia, hai fatto l'ore piccole ieri sera?» lo accoglie Vittoria in area 1.

«Macchè Vitto, non m'è sonata la sveglia» si tocca le tasche per recuperare il cellulare «cazzo il telefono!» si batte una mano sulla fronte.

«Vabbe che je fa, se te serve usi il mio o chiedi a Jacopino. Devi chiama l'omone tuo?» ammicca la collega.

«Non stiamo più nsieme Vittò» gli confessa di getto, che tanto di Vittoria lui si fida a pieno.

Vittoria lo guarda con espressione curiosa, ma non stupita, perché forse ci aveva visto lungo sulla situazione tra lui e il gemello «Mejo così» e gli dà una pacca sulla spalla «manco me piaceva tanto quello sa, co quell'aria da so tutto io».

Manuel sorride, e si va a posizionare sulla sua scrivania alzando un palmo della mano per salutare Jacopo oltre il vetro, che oggi si trova (ancora da solo) in area 2.

Durante la pausa davanti la macchinetta del caffè i due si ritrovano, «Oh tu fratello ce sta a pia gusto a fa sega eh»

«Lunedi dovrebbe rientrá, mejo che se riposa.. è mpo' fracichella la principessa» smuove una risata nell'altro

«Simpatica la pischella tua, sembra na brava ragazza» beve un sorso del suo caffè

«Te devo spezza le gambe Manuè?» Jacopo ci scherza su

«T'ho detto già che me interessa altro, quarcosa che somiglia più a te che a lei»

Jacopo scoppia a ridere, ma poi si fa un pelino più serio e gli punta un dito sul petto
«La cosa non cambia, te le spezzo comunque le gambette se me fai piagne mi fratello»

«Sta tranquillo, non te lo rompo» sorride Manuel

«Su questo c'avrei qualche dubbio» si affretta ad alzare un palmo della mano per precederlo «ma nvojo sape altro, grazie»

La campanella che segna la fine della pausa risuona.

«Se beccamo dopo, famme sape se te serve un passaggio» Jacopo lascia la stanza e torna in area 2. Manuel butta il bicchierino ormai vuoto nel cestino, e fa la stessa cosa.

Inconsapevole però che sul comodino di casa sua, il suo cellulare continua a vibrare alle chiamate della stessa persona da ben 10 minuti.
Chiamate che finiscono poi con un messaggio lasciato in una chat inutilizzata da giorni.

Lo sapevo che mi avevi preso per il culo. Avvisa il tuo amore che vi aspetto all'uscita oggi, voglio guardarvi in faccia per bene prima di sputarvi addosso per quanto mi fate schifo.
Buon lavoro testa di cazzo

Ed Enea non lo sa, che Simone invece sta a casa riguardato per una brutta influenza.

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Manuel è intento a sistemare le ultime cose prima di uscire dall'area e andarsi a cambiare, quando Jacopo che è diretto nel corridoio che porta allo spogliatoio da lontano lo richiama «Fratè te serve npassaggio allora?»

«Si famme il favore va, finisco qua e arrivo, damme du minuti Jaco» gli risponde tenendo la testa bassa sui fogli

«Ok me vado a cambia e t'aspetto fori allora»

Passa la porta automatica e si dirige nello spogliatoio. Si toglie il camice che ripone nel suo armadietto, si cambia le scarpe e dopo aver riposto tutto dentro raccatta lo zaino e gli occhiali da sole che posa in testa tra i ricci.

Care ||  Simuel AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora