Pantoprazolo

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2 mesi e mezzo dopo

Jacopo alla fine l'ha sporta veramente denuncia, e oltre alle sue dichiarazioni è stato decisivo anche il messaggio che Manuel ha custodito con cautela sul suo cellulare, quello contenente la minaccia di Enea.

Quest'ultimo che riteneva chiusa la questione dopo la sua subdola "vendetta", scoprí dell'esistenza di Jacopo- e realizzò dunque di aver picchiato lui e non Simone- solo dopo essersi presentato in questura per la denuncia ricevuta. Ma nonostante la presa di coscienza di aver ridotto uno straccio una persona estranea ai fatti, non ha mostrato il minimo pentimento.

Merda fino alla fine, dunque.

Solo la denuncia, comunque, è bastata per farlo radiare dall'albo degli avvocati, e grazie a Dio, i tre avevano esclamanto tra loro.

Ma la soddisfazione più grande, l'hanno avuta quando li hanno chiamati a testimoniare a processo poiché Enea rischiava la condanna a 8 mesi di reclusione per l'accusa di aggressione con l'aggravante della premeditazione.

E questo è stato possibile grazie a Vittoria.

Perché la donna, dopo che Manuel in confidenza gli ha confessato quello che realmente è accaduto, lo ha scosso per le spalle esclamando «A Manuè, 3 anni che lavori qua e nun sai che ce stanno le telecamere ar parcheggio a zia? Mannaggia a te, mannaggia»

E così, grazie a "zia Vittoria" sono venuti in possesso delle registrazioni di quel pomeriggio.

Questo ha significato dover spiegare tutto al direttore dell'azienda, e quindi far uscire allo scoperto anche Manuel e Simone, ma per avere giustizia, questi non si sono posti nemmeno più il problema.

Rivedere quelle registrIoni è stato devastante, sia per Jacopo che ha rivissuto a pieno il momento, sia per Simone e Manuel che è stata l'ennesima presa di coscienza.

Manuel però si è fatto più forza davanti a quelle immagini, ha dovuto farlo, per evitare a Simone di cadere in lacrime sulle sue stesse ginocchia in quell'ufficio.

«È tutto finito Piccolè» gli ripeteva carezzandogli la testa «mo lo rovinano st'omo de merda»

Ed oggi finalmente è arrivata la tanto attesa chiamata dal tribunale per presenziare al processo contro quel verme. Jacopo ha testimoniato per le cose subite, Manuel per la sua relazione con lui e la minaccia ricevuta.

Simone non voleva testimoniare perché effettivamente non ha avuto a che fare direttamente con lui, ma è stato richiamato comunque al banco per esporre le dinamiche di quell'unico incontro avvenuto tra di loro.

Enea ha sempre e costantemente alternato il suo sguardo tra i tre, e in sua difesa è riuscìto solo a dire che i gemelli sono identici, non sapeva dell'esistenza di Jacopo e quindi che fosse questo la vittima delle sue azioni. Ovviamente, non è servito a scagionarlo dalle accuse e il giudice ha sentenziato la sua immediata carcerazione.

Finalmente possono vivere la loro quotidianità senza intoppi, Simone respira aria di felicità perché niente e nessuno potrà più impedirgli di viversi a pieno il suo Manuel.. forse.

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I ragazzi stanno camminando lungo il corridoio che porta ai reparti, quando vedono Antonio andargli incontro seguito da una donna.

«Ferro» lo richiama, e lui fa un passo avanti lasciandosi i gemelli alle spalle «lei è Deborah, la nuova dipendente della tua area»

Simone subito la osserva.

Una donna sulla trentina, alta, capelli lunghi rosso fuoco con ricci ben definiti. Slanciata, bella, curata (anche fin troppo secondo lui), tutte le forme al punto giusto e molto, tanto, troppo profumata.

Care ||  Simuel AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora