Le conversazioni tra me e Lando non andavano mai oltre le questioni lavorative, non ci scambiavamo mai messaggi, chiamate, se non per delucidazioni in merito alla scheda di allenamento e i carichi da sollevare; un rapporto strettamente professionale. A volte vedevo che provava andare oltre, ogni tanto mi buttava lì qualche domanda o battutina per indagare sul mio passato ma avevo sempre riuscita a eluderle tutte. Nel contratto con la scuderia McLaren avevo aggiunto un accordo di riservatezza per far sì che nessuno mi riconoscesse, volevo restare nell'ombra.
All'inglese avevo dato delle tabelle molto rigide, volevo fosse nella forma splendida, come era mio solito fare. C'erano passati tutti, ad esempio Pecco, passava intere mattina a maledirmi e a maledire il giorno in cui ho firmato il contratto, in senso buono alla fin fine. I nostri allenamenti, infatti, iniziavano a dare i loro frutti, Norris aveva un fisico molto più delineato e scolpito, i suoi riflessi erano migliorati molto e anche lui si sentiva meglio, un buon punto di partenza.
Erano le 6:00 del mattino, mi alzai, feci una veloce colazione e poi mi recai alla camera del mio pilota per buttarlo giù dal letto e andare a fare la corsa mattutina, 6km di corsa non troppo sostenuta per iniziare a svegliare il corpo e metterlo in moto. Per fortuna, questa volta, Lando era già pronto, bussai solo una volta e pochi secondi dopo, comparse dinanzi a me, con una maglietta e i pantaloncini, pronto per iniziare. A seguire, gli aspettava un bel pò di allungamento visto che era inchiodato peggio delle assi di legno.
Ne avevamo di lavoro da fare, non so chi fosse il suo precedente preparatore atletico ma l'inglese era una schiappa.
Gran premio del Bahrein
Mi trovavo in sella alla mia moto, con la divisa McLaren, il casco in mano, in balia dei pensieri. Mentre continuavo a fissare il nulla, una mano si posò sulla mia spalla e mi fece tornare alla realtà.
<Tutto bene cara?> mi chiese Andrea Stella
< Si signore, solo un pò di pensieri.> spiegai
< Andrà bene vedrai. Devi solo prenderci la mano con certe emozioni, ci si abitua a tutto> mi sorrise come ad incoraggiarmi
<Spero di essere in grado di gestire tutto e che nessuno mi riconosca > sospirai visibilmente agitata
< Guarda un pò chi c'è!!> una voce attirò la mia attenzione, vi voltai e vidi Sainz
<Carlos!> gridai saltando giù dalla moto e correndo nella sua direzione
Il pilota mi abbracciò e mi sollevò da terra.
<Sono così felice di vederti qui> mi sorrise sincero e calorosamente
<Per forza, questo è opera tua> ridacchiai avendolo colto in fallo
Mentre tornavamo alla moto, notai qualcuno osservarla incuriosito.
< Vacci piano con quelle mani, mi lasci le impronte > avvisai il ragazzo
Quando l'uomo si alzò, lo riconobbi all'istante. Lando.
< Siamo gelose eh> mi prese in giro il mio pilota
< Uh facciamo battute, un grande passo avanti rispetto al solito> risposi a tono abbozzando un sorriso
Dopo poco, una volta che i due amici si erano salutati, entrammo tutti insieme nel paddock, Carlos e Lando più avanti mentre io mantenevo la distanza da loro. Ero terrorizzata dal fatto che qualcuno potesse riconoscermi e farmi mille domande, così decisi di infilare un cappellino del brand del mio pilota, camminando a testa bassa, coprendomi più che potevo.
< Sei strana oggi> affermò serio Norris
< Concentrati sulla gara, invece di badare a me> gli risposi a tono per poi sgattaiolare nel MotorHome McLaren.
STAI LEGGENDO
Gara d'Amore // Lando Norris
RomanceSiamo così concentrati ad essere ciò che ci circonda, dalla perfezione, da non renderci conto e da non vedere quanto di bello abbiamo davanti ai nostri occhi. Lo sai quando ami veramente una persona? Quando per te è troppo bella per essere vera, qu...