5.

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RED FLAG!

Non era chiaro il motivo della bandiera rossa, l'inquadratura continuava a inquadrare le monoposto senza farci capire la monoposto coinvolta e quale fosse il problema. Avevo il batticuore, solitamente questa non è una pista in cui si esponeva facilmente una bandiera rossa, le vie di fughe sono così ampie che solitamente fanno uscire sempre la safety car.

Ma che diamine! Ci volete tenere ancora sulle spine!

La regia restava ferma con sulle monoposto che piano piano stavano rientrando in pit-lane. Le osservai attentamente per cercare di capirci qualcosa, per vedere chi mancava all'appello. I miei occhi erano incollati ai monitor, gli occhi socchiusi in cerca di captare la risposta alle mie domande. Ero così concentrata che non mi ero accorta che i nostri piloti erano rientrati entrambi al box.

Una mano si poggiò delicatamente sulla mia spalla. Mi voltai lentamente, i miei occhi si scontrarono con quelli di Norris, ancora con il casco in testa, ma la visiera alzata

<Lando..> sospirai sollevata nel vederlo

Dio menomale... Grazie

<Eccomi qui!> mi fece l'occhiolino mentre mi parlava con tono pimpante

Finalmente la regia ci ha fatto vedere cosa è successo. Un bruttissimo scontro, con dinamica ancora da chiarire tra Magnussen e il suo compagno di squadra; una delle due Haas ha preso anche fuoco, ma per fortuna gli steward lo hanno spento subito. Le due monoposto erano esattamente in mezzo alla pista quindi per questo hanno messo la bandiera rossa. Entrambi i piloti illesi, fortunatamente.

Andrea Stella richiamò i suoi piloti, dopo pochi minuti sarebbe ripresa la gara e dovevano concentrarsi; Lando mi accarezzò sopra la nuca velocemente e poi corse verso la sua macchina senza dire una parola. Il mio sguardo seguì ogni sua mossa, come se non riuscissi a staccargli gli occhi di dosso.

Questo ragazzo è davvero imprevedibile, è una continua sorpresa; nessuno si era mai dato così da fare per me, credevo di essere sola contro il mondo ma in questo weekend ho trovato più amici e sostegno, che in tutta la vita.

Il destino mi aveva tolto tutto, la mia passione, il mio sogno, parte della mia famiglia, eppure io ero ancora qui, con una vita davanti, piena di sorprese. Ero stata in grado di reinventarmi e di raggiungere il mio obiettivo nel mondo della formula 1, come avevo sempre desiderato, ma in una veste completamente diversa, che forse non mi dispiace. Mi domando ancora se sarò mai in grado di salire di nuovo su una qualsiasi auto, abbattere le mie paure e cercare di riprendere in mano la mia vita da capo, una volta per tutte. Per ora però mi accontento dei piccoli traguardi ottenuti.

A fine gara, il team portò un discreto risultato a casa, entrambe le vetture a punti: Lando sesto e Oscar settimo. Nessuno era ovviamente entusiasta per questo piazzamento ma come prima gara dell'anno non ci aspettavamo niente in particolare, siamo molto vicini ai nostri diretti rivali quindi non ci possiamo lamentare.
Anche Carlos ha fatto una buona gara tanto da finire sul podio, infatti con il permesso di Zack, andai a festeggiarlo nascosta in mezzo al team Ferrari.

Una volta terminati i vari impegni post gara, tra interviste, brevi briefing e quant'altro, siamo tornati in hotel a prepararci per uscire a festeggiare lo spagnolo. Indossai un tubino nero classico, delle décolleté con dei punti luce, poi ho giocato con gli accessori. Una volta pronta, mi recai nella stanza di Sainz, il quale per prepararsi di solito ci mette una vita e mezzo, e anche questa volta, non si è smentito.

Mentre si sistemava i capelli con la cera e il phon, a un certo punto, decide di sganciare la bomba.

<Puoi fidarti di lui> affermò con nonchalance lui

Gara d'Amore // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora