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Dopo il weekend non troppo positivo di Jeddah, Lando ed io siamo tornati a parlare solo di lavoro. Del bacio non abbiamo mai parlato, ci siamo comportati come se non fosse mai successo ma qualcosa dentro di me era cambiato. Mi frullava in testa la frase di Carlos, che mi diceva che potevo fidarmi di Norris e nel mio cuore si faceva sempre più spazio. In fin dei conti ero sì, affezionata a lui, ma ero pronta ad affidarmi completamente a qualcuno e mettermi a nudo? Non lo so. Mi è sempre stato difficile credere alle persone, soprattutto quando coloro che reputavo importanti per me, mi avevano lasciato sola nel momento più difficile.

Dall'Arabia Saudita siamo voltai subito in direzione Australia, a Melbourne, dove l'atmosfera è molto confortevole e il clima tra i miei preferiti, caldo ma non troppo. Lando ed io a stento ci guardavamo negli occhi, si era creato troppo imbarazzo, anche se non ce n'era motivo.

< Dai gli ultime due> dissi dinanzi all'espressione esausta di Norris

< Tu mi vuoi morto!> esordì lui sfinito dopo l'ultima serie, facendomi ridere

< Forza, facciamo un pò di stretching se no domani non ti alzi proprio> continuai a ridere dinanzi al suo melodramma.

< So che questo è il tuo obiettivo. Basta dire che non hai gradito il bacio piuttosto che uccidermi> Affermò divertito senza rendersi conto delle parole che stava pronunciando

Mi bloccai di colpo.

E ora cosa gli dico?

<Beh sicuramente potevi fare di meglio> la buttai sul ridere
<Ora smettila di predicare e lamentarti e continua> lo rimproverai

Lando non si mosse, mi guardò con aria beffarda e un ghigno divertito in viso.

<Se desideravi che facessi di meglio, bastava chiedere> mi provocò lui

<Davvero ne vuoi parlare ora?> provai a tirarmi fuori da questa situazione non scomoda, scomodissima

<Vuoi che te lo dica? Va bene. Non ho problemi. Tu mi piaci, molto. Lo so che lo sai, lo sanno tutti. É palese. Quello che non so è quello che provi tu. Cosa vuoi tu> dichiarò Lando alzandosi in piedi

<Ecco.. io..> balbettai

Mi aveva colto impreparata. Mi sentivo così vulnerabile. Cosa dovevo fare?

<Non avere paura di me, non ho intenzione di ferirti> mi rincuorò Norris

<Tutto ciò che amo poi mi ferisce> sibilai con voce strozzata

<Non io..> si avvicinò a me Lando incastrandomi tra il lettino per messaggi e il suo possente corpo

Non riuscivo a parlare, sentivo un grande blocco sul petto che mi impediva anche di respirare in certi momenti.

<Lucia. Guardami. Respira. Va tutto bene. Io aspetterò che tu sia pronta a lasciarti andare, non ho fretta. Non vado da nessuna parte. Intesi?> affermò Lando con tono dolcissimo

Un pò per la vergogna, un pò per gratitudine, sprofondai il viso contro il suo petto e lo abbracciai forte, stringendolo a me. Aveva capito perfettamente le mie paure, paure che non erano connesse ai miei sentimenti per lui, ma che mi impedivano di vivermi a pieno a la vita. Era da veramente così tanto tempo che non provavo emozioni simili e avevo il terrore di rimanerci scottata.

Le qualifiche hanno soddisfatto il team: Lando ha portato a casa un bel quarto tempo che lo avrebbe fatto scattare dalla seconda fila; mentre Oscar si trova subito alle spalle di Leclerc, segnando un sesto tempo mica male. Una giornata positiva in casa McLaren.

Prima di andare in hotel, in uno scatto di coraggio, entrai di sorpresa nello stanzino di Lando, il quale mi guardò confuso.

<Va tutto bene?> mi domandò lui notando che avevo il fiato corto

<Si, provo anche io dei sentimenti per te. Io però sono un giocattolo rotto, vecchio, pieno di ragnatele e cicatrici, non posso essere aggiustata, quindi non legarti a me perché resteresti solo ferito e io non voglio..> gli dissi di getto, senza fare nemmeno una pausa.

Lando non disse niente, si limitò a guardarmi intensamente, credevo mi stesse leggendo dentro, poi mi sorrise, quel sorriso mi scatenò una serie di vibrazioni e il mio cuore tornò ad accelerare inspiegabilmente. Norris si alzò in piede, mi porse la mano e mi invitò a prenderla, per poi tirarmi a sé delicatamente.

< Voglio correre il rischio> mi rispose Lando

< Non te lo lascerò fare> risposi visibilmente agitata nel vederlo avvicinarsi a me sempre di più

< Non puoi decidere anche per me stellina> mi bacchettò lui continuando ad avvicinarsi

< Non mi piacciono le schiappe> risposi con un filo di voce

< Mmm, mi era parso di sentire altro poco fa> replicò lui beffardo a un soffio dalle mie labbra

<Provaci e te ne farò pentire> dissi intuendo le sue intenzioni

<Ho le spalle larghe per affrontare tutto quello che mi e ci spetta. Voglio solo farlo con te> dichiarò con estrema naturalezza

Purtroppo però, fummo interrotti da Andrea che venne a chiamare Norris per un breve briefing in vista della gara di domani. Una domenica che per il team fu estremamente positiva, in quanto Lando era sul gradino più basso del podio, seguito subito dal suo compagno di squadra; ma a vincere il gran premio fu proprio Carlos! Ero così felice per lui, se lo meritava, non potevo crederci! Ero emozionatissima, gli occhi lucidi e un sorriso a trentadue denti che non riuscivo a togliere. Sarebbe stato il suo ultimo anno in Ferrari e dinanzi a lui si presentava una grande incertezza, ma ero orgogliosa dei risultati che stava collezionando.

Lo abbracciai forte, in mezzo alla marea rossa che lo assalì.

<Sono così fiera! Sei stato perfetto!> gli urlai

<La dedico a te! Al tuo nuovo inizio> mi rispose anche lui emozionato

Se lo meritava tutto, come non si meritava di essere senza sedile per il grande lavoro svolto. 1-2 Ferrari. Un bell'inizio di stagione per tutti, piloti vicini e un campionato che sembrava già scritto, inizia piano piano ad avere pagine vuote da riempire. Staremo a vedere quante altre sorprese ci aspetteranno.

Il bello della formula 1 è che non sono solo piloti, trascorrendo tutto questo tempo insieme, si diventa una vera e propria famiglia; si gioisce per i risultati positivi degli altri e si consola chi non ha avuto un weekend fortunato. È ovvio che il vincitore sarà uno e tutti voglio esserlo, ma quando entrano i ballo più fattori, si può essere dispiaciuti per non aver vinto, ma mai delusi.
Vedere Lando, Oscar, Charles e molti altri piloti festeggiare la vittoria di Carlos come se fosse la loro, fa capire quanto questo sport sia meraviglioso.

Per un istante, ho chiuso gli occhi e ho rivissuto tutti i bei momenti passati insieme al mio team, ai miei (ormai ex) colleghi, alle cene, alle feste.. Eravamo veramente un'unica grande famiglia. Sono felice di essere tornata, di essere qui oggi e forse era veramente il caso di iniziare a vivere, senza più ansie e paure.
Nell'ultimo periodo ho vissuto all'interno di una corazza, mi sono sempre sentita al sicuro qui dentro, ma forse ora inizia a starmi stretta, inizia a mancarmi l'aria. Forse è veramente tempo di tornare a vivere.

Il resto del soggiorno si concluse in totale serenità, Norris ed io eravamo sempre più complici e in sintonia, questo mi faceva molto piacere, ma cercavo di restare con i piedi per terra, non volevo illudermi. Anche perché sapevo della sua storia passata in cui ha sofferto molto, Carlos aveva fatto la spia e mi aveva accennato qualcosa senza fornirmi troppi dettagli.

Gara d'Amore // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora