17.

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Il ragazzo dai capelli corvini e dagli occhi come la pece entrò in camera dove vide Jimin steso sul letto a pancia in giù, facendogli corrucciare le sopracciglia.

Il problema? L'omega aveva un telefono in mano. Telefono che era autorizzato solo il venerdì sera. Però oggi era mercoledì.

"Che fai con quel telefono?" Chiese con tono duro il maggiore, indicando con l'indice l'oggetto elettronico nelle mani del più piccolo.

Sapeva che non avrebbe dovuto guardare, ma Yoongi aveva appena notato quanto fossero piccole e paffute le mani di Jimin, ciò che lo inteneriva molto.

"Parlo con Taehyung." Rispose schietto il ragazzo, lanciandogli uno sguardo nero.

"È Yoongi?" Si poté sentire dal telefono. Il diretto interessato riconobbe subito la voce di Taehyung, ciò che lo fece sospirare.

"Sono io. E Jimin non può utilizzare il telefono. Quindi è meglio se stacca, altrimenti-"

"Altrimenti?" Lo interruppe Jimin, lo sguardo riempito d'odio nei suoi confronti. "Che farai? Mi frusterai di nuovo? Oppure mi butterai della zuppa addosso?" Ipotizzò, guardando il maggiore con sguardo nero e alzandosi per dargli testa. Tutto questo, senza staccare la chiamata con Taehyung.

"Non mi darai altra scelta." Si accontentò di rispondere, incrociando le braccia per imporsi davanti a Jimin ed emanando dei feromoni di dominanza per farlo sentire inferiore.

Quello che riuscì a fare dato che Jimin abbassò lo sguardo e si schiarì la gola. "Chiudi." Esigé il maggiore, usando la voce da alpha che fece salire i brividi al più piccolo.

La chiamata finì e Yoongi ghignò avvicinandosi all'omega facendolo indietreggiare fino a scontrare il muro con la schiena.

"Vedi quando mi ascolti?" Disse, un ghigno stampato in volto, avvicinando il suo volto a quello del più piccolo che premette il proprio corpo contro il muro per cercare di allontanarsi il più possibile.

"C-Cosa fai?..." balbettò il ragazzo più piccolo, girando la testa di lato per cercare di evitare Yoongi, vedendolo avvicinarsi sempre di più.

"Non mi vuoi ascoltare con le punizioni publiche? Vediamo se mi ascolti così." Sussurrò contro il suo orecchio, mordendogli il lobo e sospirando contro il collo del minore che sentì dei brividi percorrere tutta la sua schiena.

"L-Lasciami..." sussurrò piagnucolando e mettendo le mani contro il torso di Yoongi per cercare di allontanarlo.

"Lasciarti?" Ripeté il più grande prima di sospirare. "Non è quello che mi chiede il tuo corpo..." sussurrò contro il suo orecchio, mettendo la mano sul cavallo dei pantaloni di Jimin che aprì la bocca in un piccolo gemito soffocato.
E Yoongi ghignò sentendo l'inizio di una erezione.

"È la fine del mese... sei prossimo al calore, omega. Per tutto il mese ti ho lasciato tranquillo... Però al calore, non ti darò un attimo di pace, stanne certo." Sussurrò contro la pelle del collo del minore che sospirò tremolante prima di mordersi il labbro inferiore.

Davvero? Yoongi aspettava il calore?

Di colpo, vide la realtà com'era. Yoongi lo aveva detto pure.
Stava in un posto pieno di alpha che appena avrebbero sentito il suo odore quando entrerà in calore, faranno a gara per dominare.

"N-No..."

"No? Eppure ti avevo avvertito dall'inizio che questo non era il tuo posto, omega.
Quindi hai due possibilità: o resti, oppure te ne vai. Ti consiglio la seconda."

Sperava. Sperava che scegliesse la seconda. Yoongi non voleva portarlo nella sala. Ma sapeva che se non l'avrebbe fatto, suo padre lo avrebbe fatto al posto suo.

"Puoi solo sognarti che vada via." Disse Jimin, facendo fermare per un istante il cuore di Yoongi.

Stava firmando la sua condanna a morte così.

Omega |Yoonmin|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora