1- Il mercato

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Mi chiamo Lucia e sono una ragazza di 24 anni, sono nata e cresciuta nel piccolo paese di Triora, nella Liguria di ponente.

Qui, passo le mie giornate a lavorare nei piccoli terrazzamenti di terra con la mia famiglia, coltivando prodotti tipici del territorio tra ulivi e ortaggi vari.

<È bella, è intelligente e una gran lavoratrice. Se e quando vorrá trovarsi un uomo lo farà da sola.>

<Costanzo smettila, ha giá 24 anni e non è neanche fidanzata. Le sue coetanee sono quasi tutte sposate, non vorrei che iniziassero pettegolezzi nel paese.>

<Ma è solo una ragazzina Marina, se lei sta bene così perché dovremmo obbligarla? Troverá qualcuno che la meriterá da sè>

<No ormai è deciso, domani pomeriggio verrà la famiglia Foglia per presentare il loro figlio più grande. È ora che si trovi un uomo ed è nostro dovere di genitori far sì che vada a stare bene. Oltretutto loro sono artigiani perció potranno darci materiali che potremo utilizzare nelle terre per lavorare con meno fatica.>

Stavano discutendo, di nuovo e sul solito discorso, me e il fatto che a 24 anni non ero ancora intenzionata a trovarmi un uomo da sposare.
Non che non avessi avuto dichiarazioni e inviti, ma non mi sentivo pronta.
Volevo ancora vivere quel poco di libertà e scoperta, restare sveglia fino a tardi per leggere e vedere le mie amiche ai lavatoi.
Tutto questo sarebbe sicuramente finito con l'avvenirsi di un matrimonio.

<Mamma e papà continuano a discutere?>

<Giá. Mai che mi chiedano un parere visto che è del mio futuro che si tratta>
Con uno sbuffo mi portai le coperta di lana fin sopra i capelli per smettere di ascoltare la discussione dall'altro capo della casa.

<Gianmarco é un bravo ragazzo e la sua famiglia non sta male economicamente. Potresti dargli una possibilità>

<Non ti ci mettere anche tu Ginevra. Goditi questi pochi altri anni di libertà che ti restano prima che i nostri genitori troveranno il modo di incastrare anche te in un matrimonio. Adesso silenzio, domani mattina devo svegliarmi presto per portare i prodotti da vendere al mercato>

<Lucia, lo sai che mamma e papà ti vogliono bene e lo fanno solo per farti avere un futuro più agiato del loro.>

Non risposi, non volevo continuare una conversazione che si sarebbe sicuramente trasformata in una discussione.

L'indomani alle 7 eravamo già piazzati nel centro del paese dove si svolgeva il mercato settimanale, papà mi aveva aiutata a scaricare le ceste di frutta e verdura e poi era tornato a casa per andare a continuare il lavoro nei campi, lasciandomi sola, la signora Giovannina si era accomodata dietro il nostro banco come faceva ogni mercoledì, godendosi il tepore del sole e la nostra compagnia, rubando di tanto in tanto qualche fragola dal cesto.

<Cara, mi ha detto tua madre che oggi pomeriggio verranno i Foglia per un the a casa vostra. Gianmarco è un bravo ragazzo, mi porta sempre la legna tagliata in casa quando le mie gambe mi fanno male. Poi è molto carino non trovi?>

<Si signora Giovannina, è un bravo ragazzo>

Non volevo nè tanto meno avrei iniziato un discorso del genere con lei, così anziana e di vecchie vedute, prima di allora già mi incalzava di trovarmi un marito, che per una ragazza come me era visto di cattivo occhio il fatto che non ero ancora legata a qualcuno e che i miei lineamenti ben presto sarebbero diventati rugosi e stanchi.

<Ma non sei contenta vero mia cara?>

I suoi vispi occhi azzurri mi seguivano come volpi affamate.

<Sai, alla tua età ero proprio come te, libera e spensierata. Non volevo sposarmi se pur avessi una fila di uomini che mi corteggiavano. Adesso guardami, una vecchia vedova che va a trovare il marito al campo santo e che prega ogni domenica per la sua anima. Il tempo vola mia cara e se non cambierai idea resterai sola come la vecchia Gianna. Lo sai che si sente in giro che faccia pozioni d'amore?>

È sempre stata una grande pettegola e per quanto mi sforzassi di non voler sapere di pettegolezzi e dicerie ero sempre informata da lei di ipotetiche bische d'amore e piccoli avvenimenti nel paese.

<Davvero? Non crederá a queste cose di magia e malefici>

<Chi puó dirlo mia cara. Il demonio è sempre pronto a farci perdere la retta via del signore, magari ha trovato in lei un modo per fare del male.>

Non ero riuscita a spicciare parola di risposta quando un'altra anziana signora si avvicinó a noi, sedendosi anche lei dietro al banco.

<Oh fare buon giorno, Lucia come stanno i tuoi genitori? Comunque, lo sapete cos'è successo al figlio dei Maletti qualche notte fa? Si dice che hanno visto una donna nella sua camera e per poco se lo stesse portando via. L'hanno seguita e hanno trovato i segni di un sabba nel bosco non lontano dal vecchio pozzo. Mamma mia, prego il signore di non trovarmi mai una scena del genere davanti.>

<Oh, accenderó un cero e pregheró per il piccolo affinchè non gli abbia lanciato un maleficio>

La giornata continuó tra vendite e pettegolezzi vari sulla famiglia Maletti, ormai l'intero paese era al corrente dell'accaduto e qualche malalingua giá puntava il dito sulla signora Gianna.
Era una donna schiva che viveva verso la fine del paese, non parlava molto ed era sola, accompagnata sempre dai suoi amati gatti e un vecchio cane, era una donna tutto sommato gentile che se sapevi come prenderla, riuscivi anche a farci qualche parola.
Una rivoluzionaria direi, indipendente su ogni fronte, libera.

<Hanno visto un viandante stanotte, sdraiato su una panchina della piazza. Poi nessuno l'ha più visto.>

Dicerie, dicerie e ancora pettegolezzi.

STREGHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora