Proprietà del capo.

Capitolo quatro

Chiara
non voglio alzarmi dal mio letto non me la sento, quello che è successo ieri con Jacob è stato orribile qualcosa che vorrei dimenticare, ha deciso di farsi trovare a casa mia senza che io lo sapessi nel buio più totale seduto sul divano.appena mi ha visto mi è venuto in contro con una espressione da pazzoide e mi ha tirato uno schiaffo così forte che non mi ha lasciato il tempo manco di metabolizzare cosa stare succedendo, mi ha baciata con prepotenza e mi ha buttata nel divano, io piangevo e mi dimenavo e la cosa a quanto pare non gli è andato molto a genio visto che mi ha tirato un pugno nello zigomo facendomelo spaccare per poi tirarmi uno schiaffo facendomi spaccare anche il labbro.

dopo di ciò si è alzato da sopra di me mi ha guardato con la faccia schifiata anche se sarei dovuta essere io quella con quella espressione nel viso visto quello che mi aveva appena fatto, ma a quanto pare la faccia la fatta lui.

e da ieri sera che c'è una frase che mi sta tormentando la testa..........prima che Jacob se ne andasse mi rivolse un ultimo sguardo per poi dire

"Tranquilla che torno e concludo con quello che ho iniziato"

dopo di ciò se ne andato definitivamente lasciandomi sola, mentre ripenso a tutto ciò mi comincio a preparare visto che devo andare a cercarmi un'altro lavoro.

sono proprio davanti a una night club ma non come puttana me come barista, non ho dicerto tutta sta voglia a farmi toccare da dei tacchi pervertiti del cazzo. Entro dentro e la prima ragazza che vedo che dall'abbigliamento mi sembra che a lei non dispiaccia affatto farlo gli chiedo <sai per caso dove è il capo di questo posto> lei inizialmente mi guarda dal alto verso il basso ma poi mi fa un sorriso e mi indica delle scale così io capisco che si trova là e mi ci precipito subito.

appena salgo le scale mi trovo davanti un tavolo rotondo con delle ragazze mezze nude sopra che ballano con degli uomini attorno che le guardano ma ce ne uno che non le sta fissando, mi schiarisco la gola per farmi notare e quest'ultimo alza lo sguardo verso il mio <cosa vuoi ragazzina?> gentile a quel che vedo.

<io sto cercando un lavorato e mi hanno indicato qua sopra> dico alzando un po' la voce per farmi sentire per via della musica troppo alta, l'uomo fa un ghigno e tutti gli altri uomini ridono io sono l'unica a non ridere e a guardarli male. <vuoi fare la puttana perché di quelle già ne ho parecchie non mi serve una ragazzina che molto probabilmente è pure inesperta>

io rimango immobile con le lacrime che minacciano di fuoriuscire. <no io in realtà vorrei fare la barista o la cameriera ma non la puttana> lui scoppia di nuovo a ridere e la cosa mi manda su tutte le furie, <seguimi al mio ufficio così ne morremo parlare meglio> si alza dalla poltrona e mi fa cenno di seguirlo e de quello che faccio.

arriviamo difronte a una porta che lui apre e quella che deduci essere il suo ufficio, <accomodati> mi indica la poltrona e io mi ci siedo mentre lui dietro si sta preparando in scotch, appena si va a sedere sulla sua poltrona che è difronte la mia lo guardo meglio e devo dire che è proprio un bel l'uomo, capello sul castano scuro e occhi color miele N, a la mascella e guardata con un filo di barba.

<quindi?> mi risveglia da i miei pensieri , <come cameriera o barista no puttana> gli ribadisco io e lui ridacchiando annuisce per poi incominciare a parlare <da stasera inizia la tua settimana di prova se vai male sei licenziata> mi avverte e io annuisco soltanto per poi farmi cenno con la testa della porta e così capisci che è ora di togliere le tende.

Spazio autrice

Allora eccomi tornata dopo giorni di assenza, ma come ti avevo detto sono impegnata fra esami e altri impegni vabbè comunque spero che vi piaccia.

Ci darà problemi questi nuovi personaggi? chi lo sa.............adios e astaluego❤️