capitolo quattordici

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Chiara~
sto facendo il bagnerò a Emma, è troppo carina, ha gli occhi che letteralmente straripano di luce. è troppo dolce non capisco come faccia a essere figlia di un mostro crudele come suo padre, so solo che la madre di Emma la ha abbandonata perché non amava Derek e penso che nemmeno lui la amasse, non ha un cuore non è capace di amare. 
Emma continua a schizzare l'acqua da tutte le parti e a ridere mentre io la guardo, sento la porta aprirsi e mi giro di scatto trovandoci Derek in piedi a fissarci col suo solito squadro gelido. non ho dimenticato quello che mi ha fatto stamattina, tra l'altro per colpa dei suoi due ceffoni mi sono spaccata il labbro inferiore, Stronzo

si avvicina sovrastandomi con la sua altezza, mi guarda con superficialità come se non contassi nulla, lo vedo che comincia a spogliarsi e mi giro istintivamente a guardare Emma che sta giocando con la sua paperella di gomma. entra dentro la vasca e prende Emma in braccio e la sbaciucchia tutta e lei ride, mi scappa un sorriso e lui se ne accorge, mi guarda dritto negli occhi e posso vedere che sono pieni di freddezza, la sua voce e roca e mi fa prendere diversi brividi e la cosa non mi piace non dovrei provare queste sensazioni per lui. <spogliati e entra> mi ordina come se fosse il mio capo, ma aspetta lui è il mio capo, che schifo.

nego con la testa, <non entro in una vasca dove ci sei pure tu> mi afferra per il collo e mi tiene saldamente, <non era una domanda ma un ordine e poi c'è mia figlia qui non farei nulla>

<spogliati ora, ti voglio qui ora> mi stringe ancora e io mi alzo e incomincio a spogliarmi sotto il suo sguardo, mi faccio uno chignon e entro nella vasca, mi prende per il braccio e mi fa scontrare contro il suo petto tenendo nel latro braccio Emma che appena si accorge della mia presenza vuole venire in braccio a me. me la lascia tra le braccia e io la stringo, porta le sue labbra vicino al mio collo e lo bacia per poi salire verso il mio orecchio e sussurrarmi delle scuse, <mi dispiace per stamattina, ho perso la calma. pensi che potrai mai perdonarmi> lo so che mi sta manipolando e un suo modo, lo ha fatto anche la scorsa notte. <lei è il mio capo signor Volkov> dico non staccando gli occhi dalla bimba energica che ho in braccio,

<quindi?> stronzo maledetto, bipolare del cazzo, non lo sopporto brutto spocchioso del cazzo. pensi che io potrei mai perdonarti stronzo egocentrico del cazzo, sono sempre costretta a fare quello che vuole lui, non posso ribellarmi. ogni volta che lo faccio mi becco solo legnate. la mia vita fa schifo, i miei genitori il mio ex, l'unica volta che la mia vista stava prendendo una svolta decente era con Mason e indovinate un po' ? non li più visto, io signori bipolare del cazzo Volkov lo ha terrorizzato minacciato, e ora non lo posso più vedere. coglione pieno di ego, pensa che tutti stiano ai suoi piedi e cazzo ci stanno tutti!

<devo farlo signor Volkov> sento che si irrigidisce dietro di me e si allontana dal mio orecchio, <voglio che mi dici la verità> mi stringe un fianco <che importanza ha? tanto se lo faccio mi picchierà , o comunque della mia opinione non le interesserebbe  nulla> mi stringe ancora di più il fianco e mi scende una lacrima e un lamento di dolore. la scorsa notte mi ha distrutta, mi fa ancora molto male. non sposta la mano la lascia lì senza stringere però <voglio la verità>

<perfetto, no non ti perdonerò mai; la scorsa notte mi hai detto che ti dispiaceva che non lo avresti più fatto e che eri arrabbiato, indovina la mattina dopo mi hai picchiato solo perché ti ho chiamato per nome e che tra l'altro sei stato tu a chiedermelo. non capisco i tuoi sbalzi d'umore mi confondi e mi fai stare male, mi tratti costantemente male dal primo momento che ci siamo incontrati. ti giuro che se avessi avuto una vita normale dei genitori presenti e non violenti e alcolizzati allora ti sarei stata il più lontano possibile, ma sfortunatamente non li ho avuti. sono nata in una famiglia di merda, sono stata picchiata fino a svenire, il mio ex mi ha stuprata, e picchiata.
trovo un lavoro e tu tenti di stuprarmi me ne vado e trovo un'altro lavoro, il mio capo è stupendo non mi tratta male, non ha mai alzato un dito contro di me ma il mio ex capo del cazzo lo minaccia di uccidere tutta la sua famiglia se non mi avrebbe licenziata, finisco in ospedale, tu mi prometti di aiutarmi e di non farmi  più del male  ma indovina un po' mi hai stuprata e poi picchiata. cosa dovrei perdonarti?! il fatto che la mia vita ha sempre fatto schifo e stava per prendere una bella piega con Mason ma tu l'hai distrutta? cosa dovrei perdonarti precisamente?>

Proprietà del capo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora