capitolo quindici

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I Wanna Be Yours
I Wanna Be Yours
I Wanna Be Yours
I Wanna Be Yours
I Wanna Be Yours
I Wanna Be Yours

Derek~
mi rendo conto aver sbagliato tutto con lei, ogni mio gesto ogni mio commento lo fatta sentire sbagliata inadeguata a qualsiasi situazione e la verità che io pensava tutte queste cose, anzi ne pensavo anche di peggiori sul suo conto, la volevo spezzare così tanto che non sarebbe più stata capace a vivere.
la odiavo e non so per quale assurdo motivo io provassi tutto questo odio verso una ragazzina di appena diciannove anni, quel giorno che si era presentata nel mio ufficio ero rimasto come un imbecille e poi appena mi sono accorto che me la sarei voluta scopare non ciò pensato due volte e lo stavo per fare se non fosse che ha urlato il nome di lustro sotto
di me.

lo picchiata, umiliata, insultata; e non me ne pento perché io sono questo, non cambio per nessuno non sono cambiato per mia figlia non cambierò di certo per una ragazzina con gli occhi a cerbiatto dove il colore è quello del celo.

è vero lo imboccata io, ho permesso che Emma la chiamasse "mamma" una parola infinitamente semplice quanto letale, come dire "ti amo" al proprio nemico e poi accoltellarlo.
non mi pento di aver minacciato Mason, non mi pento di nulla cazzo per io sono così punto non imparo non miglioro preferisco evitare che rimediare o aggiustare. la promessa che gli ho fatto oggi nella vasca è vera non la toccherò in quel senso finché non sarà mai a domandarmelo e lo farà, verrà da me supplicate del mio tocco e io dovrò soltanto decidere se darglielo o no farla soffrire.

quando c'è lei nei paraggi mi sento stordito, lei è come una droga la più potente ti stordisce , ne vuoi ancora ma sai che è sbagliato che non dovresti ma continui finché non ti distrugge.

quando mi ha detto che quel l'uomo al gala le ha tirato uno sfiato non vi ho più visto per la rabbia, volevo tutti morti ma mi sono limitato a uccidermi solo uno. poi lo picchiata io,
lo stuprata e poi lo scopata con lei che gemeva, le ho fatto promesse e poi le ho infrante. so che non si fiderà più di me e forse è meglio
così, a volte non mi controllo agisco e basta non capisco più nulla se sono incazzato, vedo
tutto nero non sento più le mani mi tramano e la testa mi gira. divento assetato
di sangue e di una vendetta dove ancora non capisco l'origine.

poi mi calmo le scene di pochi attimi prima mi passano come treni per la mente, mi scuso dico che non lo farò più e poi ci ricasco e come
alcol; la prima sbronza ti fa stare da schifo dici che non vorrai più bere ma poi te lo offrono
e allora ci ricaschi, e come il fumo: la prima
sigaretta ti fa girare la testa ti tremano gambe e mani ti viene da sboccare ma alla seconda alla terza che ti daranno tu le accetterai perché quella sensazione ti piace, così svilupperai una ossessione dalla nicotina e dal l'alcol e queste die saranno le uniche in grado
di mandarti avanti. (prima che mi si venga detto che la reazione a l'alcol è al fumo non è questa ci tengo a precisare che tutti noi reagiamo diversamente e quindi abbiamo esperienze e sensazioni differenti. detto ciò buon continuo era solo una piccola precisazione)

ho bisogno di svuotarmi le palle non ce la faccio più, la vasca con Chiara, lei a cena seduta sopra di me, non ce la faccio più ma non posso svuotarmi dentro di lei.  uomo una putta a che si precipita nel mio ufficio.
mora occhi neri corvini, labbra rosa carnose,
pelle come quella di una bambola di porcellana. è truccata pesantemente quasi vengo del tutto eliminati i suoi tratti. non troppo alta sotto il mento e sentante è vestita in maniera succinta e mi guarda con malizia e desiderio io come un oggetto, perché me e me lei è solo questo un oggetto che si fa pagare per essere scopata da dei ricchi mafiosi, oggi ti capita quello giovane e attraente l'indomani un vecchio tutto
sudato come un maiale col cazzo moscio e piccolo

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