capitolo nove

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DEREK
sto riflettendo attentamente di ciò che ho fatto alla ragazzina e non riesco a pentirmene, ero fottuta mente geloso di come la guardava Mason e il sapere che lei lavorava e viveva con lui mi mandava su tutte le furie cazzo non c'è lo fatta e ho minacciato Mason e lui come un cane con la coda i mezzo alle gambe la licenziata e la buttata fuori casa. sono nell'ospedale nella sala da tesa a aspettare che la mia pazienza e calma si faccia vivo e vada a parlare con la ragazzina senza perdere le staffe o gerle del male, sento piangere e la cosa non mi porterebbe se non fosse i pianti che sembra che qualcuno le stia cecando del male provengano dalla stanza
della ragazzina.

mi avvicino e la vedo con le guance rosse e rigate dalle lacrime, questa visione stranamente mi provoca una stretta al cuore e non mi piace, non mi piace provare questo per lei. apro la porta e entro appena sente che sono entrato smette di piangere o almeno ci prova perché continua a essere scossa dai singhiozzi,

io ci vado vicino ma la vedo che si sposta, <preparati perché per te farò solo questa cosa, ti accompagno a casa tua e poi sparito dalla tua vita> bugia non sparirò mai dalla sua vita finché non la avrò e non sarà mia. lei mi guarda coi suoi occhioni azzurri pieni di lacrime <NOOOO!!!ti prego tutto ma non farmi tornare li ti prego> riprende a piangere ma questa volta più forte di prima io che mi da un po' fastidio.

<perché no?> lui nega con la testa e vederla fare così e reggere in quel modo a una semplice frase mi fa capire che forse c'è qualcosa che non va e che io sono disposto a tutto pur di scoprirlo, da quella porta entra un ragazzo. appena chiara lo vede comincia a tremare e cosa che non mi sarei mai aspettato si avvicina a me e mi prende un braccio stringendolo e mi di protezione, il ragazzino la guarda con uno sguardo d'omicidio il che mi dà abbastanza fastidio ma quello che mi fa chiedere che cosa fosse successo a quella ragazzina è stato il modo in cui appena lo ha visto con tutto che ha paura anche di me lei abbia preferito avvicinarsi a me che a lui.

<mi scusi vi potrebbe un attimo lasciare soli> appena esordisce  nel dire questa cosa chiara comincia a scuotere la testa e a stringermi più forte, <ti prego non lasciarmi con lui> mi sussurra mentre continua a mantenere lo sguardo fisso sul ragazzino come se avesse paura di una sua mossa. la guardo attentamente e vederla così mi fa provare sia rabbia che tristezza, a paura di tornare a casa dai suoi e a paura a stare con questo ragazzino che non ha smesso di guardarla male nemmeno per un secondo. <CHIARA!> il ragazzino le urla contro e lei sobbalza
e comincia a tremare come
una foglia e a singhiozzare come prima, decido di intervenire perché mi sono rotto le palle di come lei è spaventata e lui si permette di parlarle  in questo modo.

<prova un'altra volta a urlargli contro e ti stacco le palle e te le faccio ingoiare, ti è chiaro?!> mi ci metto faccia a faccia e lo posso vedere sbiancare, poi lancia uno sguardo di odio verso chiara e <ci si rivede, e finirò quello che ho iniziato la prossima volta> dopo questa frase non ci vedo più lo prendo dal colletto lo faccio cadere a terra e comincio a picchiarlo. la sua faccia da cazzo e piena di sangue mentre c'è  la ragazzina che continua a urlarmi di fermarmi e a piangere come una fontana. appena finisco lo faccio portare via dalla
stanza e mi direziono verso la ragazzina,

<mi devi raccontare tutto> gli dico con lo sguardo che non premette nulla
di buono, <tu hai peggiorato le cose perché ora lui si vorrà vendicare più di prima, i-io non posso tornare a casa li né morirei t-tu mi ha-hai rovinata mason mi poteva aiutare lui lo stava facendo perché lo hai dovuto minacciare io non-> la interrompo subito perché a cominciato a pelare a raffica presa dalla agitazione, <ti do io la protezione che ti serve> lei riprende a piangere <e chi mi proteggerà da te perché sei come e Jacob e la prima volta me lo hai dimostrato> wiki che mi dice mi fa bloccare.

io la prima volata lo quasi stuprata e lui ha urlato il nome un certo jacob, l hanno  violentata. questa cosa mi fa provare rabbia, qualcuno le ha messo le mani a dosso senza il
suo permesso e lo stavo facendo pure io.

<non ti toccherò più se non sarai tu a volerlo> lei mi guarda negli occhi e <questo cambio repentino da quando prima non mi vuoi mi guardi schifiatu e poi mi dici che non lo toccherai se non sarò io a chiedertelo e che mi proteggerai> so solo che il
sapere che qualcuno ha avvisato di te mi fa.....non lo so non mi piace e basta.

<chi è questo jacob?> lo voglio uccidere
con le mie stesse mani, <il ragazzo di prima> appena mi dice questo mi precipito fuori a cercare dove lo hanno portato
così lo posso ammazzare....









autrice: allora scusatemi  ancora se il capitolo è corto ma dai almeno non erano quelle due frasi in croce che ho publicato l'ultima volta, comunque ci si vede al prossimo capitolo sperando che non ci metta settimane a scriverlo

Proprietà del capo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora