Come ser Lancillotto entrò in una cappella in cui trovòun religioso vecchio di un centinaio di anni morto evestito con una camicia biancaDopo aver trattenuto Lancillotto per tre giorni, l‟eremita gliaveva procurato un cavallo, un elmo e una spada e il cavaliereera partito. Non molto dopo mezzogiorno, scorse unapiccola costruzione e vi si avvicinò; allora si accorse che sitrattava di una cappella e che un vecchio vestito di preziosiabiti bianchi lo stava aspettando. Al saluto di Lancillotto, ilreligioso rispose con cortesia e poi lo accompagnò nella cappelladove il cavaliere vide il cadavere di un vegliardo vestitocon una camicia bianca di stoffa finissima.« Non dovrebbe indossare quegli abiti » gli spiegò quelloche poco prima lo aveva salutato. « Ha vissuto da religiosoper più di cent‟anni, ma poi ha infranto il giuramento del suoordine. »E così dicendo, indossò una stola, prese un libro, e vitracciò uno scongiuro. Allora ai loro occhi apparve una figuraorribile e spaventosa che avrebbe lasciato sgomento l‟uomopiù valoroso.« Mi hai già procurato molti fastidi, cos‟altro vuoi da me? »disse.« Che tu mi dica come è morto il mio compagno, e se èsalvo o dannato » rispose il sant'uomo.« E salvo! » replicò il diavolo con voce orrenda.« Come è possibile? A me era parso che non fosse vissutocome avrebbe dovuto, perché infranse i voti dell‟ordine cuiapparteneva indossando una camicia che ci è preclusa. Non534agisce rettamente colui che pecca contro la nostra regola. »« Non è così. Era un nobile potente il cui nipote, Aguarus,era in guerra con il conte di Vale. Aguarus era il più debole eperciò andò a chiedere aiuto allo zio. Questi chiese licenza dilasciare l‟eremo e poi si batté con tale saggezza e valore checatturò il conte insieme a tre suoi vassalli » gli spiegò ildiavolo.Del morto, come degli uomini avrebbero voluto ucciderloma non vi riuscirono, e come ser Lancillotto gli tolse ilcilicio« Così fu ristabilita la pace tra il conte e Aguarus » continuò ildemonio « e questi ebbe garanzie che non sarebbe stata maiinfranta. Ma dopo che l‟uomo che vedete qui morto fu tornatonel proprio monastero, il conte di Vale mandò due suoinipoti a prendere vendetta su di lui. Lo trovarono che dicevamessa ed era giunto alla consacrazione; perciò aspettaronoche finisse il servizio, poi sguainarono le spade e gli si gettaronoaddosso per ucciderlo. Ma poiché il Signore Onnipotenteche egli serviva lo volle proteggere, le lame non lo scalfirononeppure, come se fosse stato fatto di una sbarra d'acciaio.Allora i due assassini lo spogliarono degli abiti e del cilicio eappiccarono un fuoco.« "Volete bruciarmi?" chiese loro quest‟uomo. "Ma nonavete il potere di distruggere nemmeno un filo del mioabito."« "Ah no? Proveremo comunque" gli rispose uno dei due.« Lo denudarono completamente e gli misero addosso lacamicia che vedete; poi lo gettarono nel fuoco, dove questiarse vivo per tutta la notte. Ma quando, il mattino dopo,arrivai io, trovai che era morto, e che la sua pelle e ogni filodella sua camicia erano rimasti intatti. Preso da un grandetimore, lo trassi dal fuoco e lo adagiai dove lo vedete. Orapotete permettermi di andare per la mia strada, perché vi horiferito l‟intera verità. »Dopo di che il diavolo partì in mezzo a un grande frastuono,lasciando ser Lancillotto e il vecchio molto più lieti diquanto fossero stati prima.« Non sei forse ser Lancillotto del Lago? » gli chiese il535religioso dopo che il cavaliere gli ebbe comunicato che sisarebbe fermato con lui per la notte.« Sì, sono io. »« Cosa fai in questa contrada? »« Vado in cerca delle avventure del Sangrail, signore. »« Fa‟ pure » gli disse allora il buon uomo « ma anche se ilsanto vaso si trovasse qui, il peccato ti impedirebbe di vederloproprio come non è dato a un cieco di scorgere una spadasfolgorante. »Ser Lancillotto ruppe in lacrime, mentre il brav‟uomocontinuava:« Dacché hai iniziato la ricerca, ti sei mai confessato? »« Sì, signore. »Il mattino successivo, il religioso cantò la messa e insiemeseppellirono il morto, poi ser Lancillotto chiese consiglioall‟eremita, e questi gli rispose:« Indossa il cilicio di questo sant‟uomo: ti sarà di grandegiovamento. Bada anche a non mangiare carne e a non berevino finché seguirai la ricerca e, per quanto possibile, adascoltare la messa ogni giorno. »Preso lo scapolare e indossatolo, ser Lancillotto partìsull‟ora dei vespri e si inoltrò in una foresta dove si imbattèin una gentildonna montata su un palafreno bianco che glichiese:« Dove state andando, signor cavaliere? »« Non so, damigella: dove mi conduce la fortuna. »« Ah, conosco l‟avventura che cercate, ser Lancillotto! »esclamò allora la donna. « Vi ci siete già trovato vicino, etuttavia non vi sarà possibile vederla con maggiore chiarezza.Presto capirete cosa intendo dire. »Allora Lancillotto le domandò dove potesse trovare riparoper la notte.« Non troverete alloggio né questa sera né questa notte, madomani mattina sarete ospitato con molta cortesia e i vostridubbi saranno fugati. »Così il cavaliere la raccomandò a Dio, e poi cavalcò fino auna croce, accanto a cui decise di fermarsi.536Di una visione di ser Lancillotto, e come egli chiese consiglioa un eremita dopo avergliela riferitaLasciato pascolare il cavallo e levatosi l‟elmo e lo scudo, serLancillotto pregò ai piedi della croce che gli fosse concesso dinon ricadere mai più in peccato mortale; poi si distese perdormire. Aveva appena preso sonno che ebbe una visione: unuomo circonfuso di stelle e con in capo una corona d‟oro gli sipresentava accompagnato da sette re e da due cavalieri che sigettavano in ginocchio a venerare la croce tendendo le bracciaal cielo e pregando:« Bello e dolce Padre dei cieli, scendi su di noi e concediciciò che abbiamo meritato. »Poi Lancillotto guardava verso l‟alto e gli sembrava che lenuvole si aprissero e ne discendesse un vecchio circondato daangeli che, benedetti gli astanti chiamandoli suoi servi e lealie valorosi guerrieri, si avvicinava a uno dei cavalieri e glidiceva:« Ho sprecato i doni che ti avevo fatto, perché tu ti seimesso contro di me combattendo inique battaglie per vanagloriae per conquistarti maggiore grazia agli occhi del mondoche ai miei. Perciò sarai perduto, e non potrai rendermi iltesoro che ti avevo elargito. »Giunto il mattino, Lancillotto montò in sella e cavalcò finoa mezzogiorno, quando gli accadde di imbattersi nel cavaliereche gli aveva preso il cavallo, l‟elmo e la spada mentredormiva accanto alla croce dove era apparso il Sangrail.Allora non lo salutò con cortesia, ma lo apostrofò dicendoglidi stare in guardia e sfidandolo; poi abbassò la lancia e glisi scagliò contro con violenza gettandolo al suolo e rischiandodi spezzargli il collo. Infine gli prese il cavallo e vi montò,lasciando il suo legato a un albero perché l‟altro lo potessetrovare quando si fosse ripreso.Rimessosi in cammino, cavalcò fino a sera, quando chieseospitalità a un eremita. Dopo che ebbe dato al cavallo ilnutrimento che aveva potuto trovare, il sant'uomo gli chieseda dove venisse.« Mi chiamo ser Lancillotto del Lago e appartengo allacorte di re Artù, signore. Poiché sono alla ricerca del Sangrail,vi prego di darmi il vostro parere su una visione che hoavuto questa notte » gli rispose il cavaliere, riferendogliela.537Come l'eremita spiegò a ser Lancillotto il significato dellavisione e gli rivelò che ser Galahad era suo figlio« Lancillotto, lo scopo della visione che ti è stata inviata èquello di farti conoscere la nobiltà del lignaggio da cuidiscendi » gli spiegò allora l‟eremita.« Quaranta anni dopo la passione di Gesù Cristo, Giuseppedi Arimatea preconizzò che re Evelake avrebbe sconfitto inbattaglia i propri nemici. Dei sette re e dei due cavalieri chehai visto, il primo si chiama Nappus, e fu un sant‟uomo; ilsecondo ebbe il nome di Nacien in onore di un suo avo cheaveva ospitato Nostro Signore Gesù Cristo. Il terzo fu chiamatoHelias il Grosso; il quarto Lisais; il quinto, Jonas,lasciò il proprio paese per recarsi nel Galles dove sposò lafiglia di Manuel ed ottenne la Gallia, che elesse come suadimora e dove generò Lancillotto, tuo nonno, che sposò lafiglia del re d‟Irlanda e fu un uomo insigne quanto te. Suofiglio fu re Ban, tuo padre, l‟ultimo dei sette re. Uno dei duecavalieri, invece, rappresenta te, Lancillotto, cui gli angelidissero che non appartenevi alla compagnia dei sette re,mentre il secondo cavaliere sta a indicare il leone, che èsuperiore a tutti i re della terra, cioè ser Galahad, da teconcepito nella figlia di re Pelles. E tu, che dovresti esseregrato a Dio più di ogni altro, perché, come peccatore, sei ilcavaliere senza pari, non Lo hai ringraziato per tutte lestraordinarie virtù che Egli ti ha prestate! »« Avete detto che quel buon cavaliere è mio figlio, signore?» gli chiese allora Lancillotto.« Dovresti saperlo » replicò l‟eremita. « Tu conoscesti nellacarne la figlia di re Pelles e in lei concepisti Galahad, coluiche sedette sul Seggio Periglioso alla festa di Pentecoste. Fa‟dunque in modo che tutti sappiano che è tuo figlio, e ciòtornerà a onore e gloria tuoi e della tua schiatta. Ti consiglioanche di non provocarlo mai a battaglia. »« Penso che quel buon cavaliere potrebbe pregare per me ilPadre Onnipotente perché io non cada nel peccato » osservòLancillotto.« Sta‟ certo che le sue preghiere ti potrebbero aiutare, ancheperché sul figlio non ricadrà la malvagità del padre. Ma neancheaccadrà il contrario, poiché ciascuno ha il proprio fardello.Tu perciò ricerca Dio, e sarà Lui ad aiutarti nel bisogno. »538Poi cenarono, e Lancillotto si mise a riposare. Il cilicio glipungeva la pelle e gli dava molta noia, ma il cavalieresopportò il dolore con umiltà, e al mattino, ascoltata lamessa, prese l‟armatura e si congedò.Come ser Lancillotto giostrò con numerosi cavalieri e fupreso prigionieroCavalcava senza meta per una foresta, quando al margine diun‟amena pianura scorse un bel castello e, davanti, dei padiglionidi seta variopinta vicino ai quali stavano giostrandouna cinquantina di cavalieri divisi in due partiti. Quelli delcastello montavano cavalli neri coperti di gualdrappe purenere; quelli di fuori, cavalli bianchi con gualdrappe bianche.Visto che i cavalieri neri sembravano i più deboli, ser Lancillottopensò di conquistarsi onore, schierandosi dalla loroparte. Perciò assalì uno dei bianchi e lo gettò in terra con ilcavallo, poi si slanciò di qua e di là a compiere magnificheprodezze d‟armi, e, infine, sguainata la spada, abbatté variavversari lasciando tutti stupefatti per la sua bravura. Ma icavalieri bianchi non cessavano di incalzarlo per affaticarloe stremarlo, e poiché nessuno può resistere in eterno, allafine ser Lancillotto avvertì di essere così indebolito dallalotta e dalla fatica e così stanco di compiere gesta straordinarie,che si sentì il braccio pesante come se non avesse maiportato le armi. Allora gli avversari lo catturarono e lo trascinaronoin un folto, dove lo fecero smontare e riposare. Intanto,a causa della sua assenza, i cavalieri neri venivano sopraffatti.« Sia benedetto Dio che siete nostro prigioniero! » esclamaronoi bianchi.Poi lo lasciarono senza dire altro, e Lancillotto cominciò alamentarsi penosamente.« Non mi era mai accaduto di non essere il primo in unagiostra o in un torneo! » diceva. « Se sono stato disonoratovuol dire che sono lordo di peccati. »Cavalcò disperato per una mezza giornata finché si inoltròin una profonda valle incassata tra monti invalicabili. Allorasmontò presso un melo e, mentre riposava disteso al suolo,gli sembrò di vedere un vecchio che gli diceva:539« Ah, Lancillotto, hai poca fede! Perché la tua volontà si sviatanto facilmente verso il peccato? »Poi svaniva senza che egli potesse capire dove fosse andato.Tornato a prendere il cavallo, Lancillotto si armò e cavalcòa lungo finché vide una cappella e vi entrò. Nel monastero sitrovava una reclusa che, dalla finestra della propria camera,poteva vedere l‟altare. Pensando che si trattasse di un cavaliereerrante, la donna lo chiamò ad alta voce e, quando egli le sifu fatto più vicino, gli chiese chi fosse, da dove venisse e cosacercasse.Come ser Lancillotto raccontò alla reclusa la visione cheaveva avuta, e come ella gliela spiegòAlle domande della reclusa, ser Lancillotto rispose raccontandoleparola per parola gli eventi che lo avevano turbato e poila pregò di spiegargli cosa potessero significare.« Ah, Lancillotto » gli rispose la dama « finché facevi partedella cavalleria terrena, eri l‟uomo più straordinario e avventurosodel mondo; ma non devi stupirti se ora che ti trovi tracavalieri impegnati in imprese celesti la fortuna ti è avversa.Il torneo di ieri era un segno mandato da Nostro Signore;tuttavia non era frutto di incantesimi, perché i cavaliericontro cui ti sei battuto erano uomini veri. Esso aveva lo scopodi stabilire chi avrebbe dovuto avere un maggior numero diseguaci, se Eliezar figlio di re Pelles, la cui schiera bianca erasegno di purezza a significare quanti hanno scelto la castità, oArgustus figlio di Harlon, sovrano dei cavalieri il cui colorenero simboleggiava i peccati non confessati.« Quando re Artù tenne corte nel giorno di Pentecoste, re ecavalieri terreni si misurarono in torneo, come dire nellaricerca del Sangrail, che poi infatti ebbe inizio. Allora tuvedesti battersi bianchi contro neri - cioè puri contro peccatori-, e allorché ti accorgesti che questi ultimi stavano per esseresopraffatti, ti schierasti dalla loro parte mosso da vanagloria eda superbia, e da tutti i sentimenti mondani che non dovrebberotrovare posto nella santa impresa in cui ti sei impegnato. Mala poca fede che ti anima, e che fa sì che nella ricerca tu abbiamolti compagni migliori di te, fu la causa della debolezza cheportò alla tua cattura e alla tua prigionia nella foresta.540« Poco dopo ai cavalieri bianchi apparve il Sangrail. Maanche allora, nonostante i buoni insegnamenti di un sant‟uomo,la tua fede era tanto fragile che non ti fu concesso divederlo, e tu tornasti a unirti ai peccatori. Quella sventuraaveva dunque lo scopo di farti distinguere il bene dal male edalla vanagloria mondana, che non ha alcun valore. Piùtardi, poi, fu l‟orgoglio a farti rammaricare tanto per nonessere riuscito a vincere i cavalieri bianchi, e Dio se ne adirò,poiché non ama che nella nobile ricerca si compia questogenere di gesta. La visione quindi aveva lo scopo di farticapire che hai poca fede e che, se non starai attento, precipiterainell‟abisso infernale.« Ora ti ho messo in guardia dalla vanagloria e dall‟orgoglio,che più volte ti hanno allontanato dal tuo Creatore. Soche, tra i peccatori, sei il cavaliere senza pari, e per questo lapietà che provo per te è tanto più profonda; ma sta‟ attento, etemi la pena eterna! »Ser Lancillotto si fermò a desinare con la reclusa, poi laraccomandò a Dio e si rimise in cammino inoltrandosi in unaprofonda vallata fiancheggiata da un'alta montagna e solcatada un fiume spaventoso che fu costretto ad attraversare;ma, nel nome di Dio, lo fece di buon animo. Giunto sull‟altrasponda, però, vi trovò un cavaliere con un‟armatura nera emontato su un cavallo nero che, senza pronunciare una parola,gli abbatté al suolo il destriero e poi scomparve. AlloraLancillotto raccolse l‟elmo e lo scudo e ringraziò Dio perl'avventura che gli aveva mandata.Lasciamo qui la storia di ser Lancillotto; nel sedicesimo libro siparla di ser Galvano.541