LA MORTE DI ARTÙ - Libro XXCALUNNIE E CONFLITTI

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Come ser Agravano e ser Mordred si adoprarono presso serGalvano per rivelare l'amore di Lancillotto e della reginaGinevraNel mese di maggio, quando ogni cuore gagliardo fiorisce egermoglia e, con la bellezza e il rigoglio della stagione, uominie donne sono pieni di letizia per l‟avvicinarsi dell'estatecon i suoi fiori novelli, laddove gli aspri venti e le buferedeH‟inverno li inducono a raccogliersi al coperto presso ilfocolare, scoppiarono furore e sventura che ebbero terminesolo con la morte e l‟estinzione del fiore di tutti i cavalieri delmondo.La causa ne furono due malaugurati cavalieri, ser Agravanoe ser Mordred, fratelli di ser Galvano, che odiando insegreto dama Ginevra e ser Lancillotto, tenevano quest‟ultimosotto continua sorveglianza.La disgrazia volle che un giorno in cui Galvano si trovavacon i fratelli nella camera del re, Agravano prendesse a parlarea voce tanto alta da farsi udire da svariati cavalieri.« Mi meraviglio che nessuno di noi si vergogni di sapere, edi vedere con i propri occhi, che Lancillotto giace giorno enotte con la regina » disse. « Ne siamo tutti al corrente, eppuresiamo tanto vili da tollerare il disonore di un sovranonobile quanto Artù. »« Ti chiedo e ti ordino di non toccare più tali argomenti inmia presenza, fratello » ribattè ser Galvano. « Sappi comunqueche non sono affatto del tuo avviso. »« Dio ci aiuti » intervennero ser Gaheris e ser Gareth. « Noi664non vogliamo sapere nulla delle tue imprese, Agravano. »« Io invece sì » affermò ser Mordred.« Ti credo, tu sei sempre ben disposto verso le cattiveazioni! » replicò ser Galvano. «Ma io preferirei che non tiimmischiassi tanto in questa faccenda, perché so quali nepotrebbero essere le conseguenze.« Rivelerò tutto al re, succeda quel che succeda » dichiaròAgravano.« Ti consiglio di non farlo. Se ne dovesse derivare ostilità oguerra tra noi e Lancillotto, sta‟ certo che molti re e moltipotenti signori sceglierebbero di schierarsi con lui. E poi,fratello » continuò ser Galvano « devi sempre tenere a menteche Lancillotto ha salvato più di una volta il re e la regina, eche anche i migliori tra noi si sarebbero sentiti gelare il cuorein varie occasioni se egli non fosse stato il più valoroso e nonlo avesse dimostrato molto spesso. Per parte mia io ho decisodi non mettermi mai contro di lui da quando mi salvò la vitaliberandomi da re Caradoc della Torre Dolorosa. Agravano eMordred, Lancillotto ha soccorso anche voi e altri sessantaduecavalieri da ser Turquin: azioni tanto nobili e generosenon andrebbero proprio dimenticate! »« Fa‟ come vuoi, io non aspetterò più » replicò Agravano.In quel mentre entrava il re.« Ora, fratello, smettila di fare tanto chiasso » stava dicendoGalvano.Ma ser Agravano e ser Mordred risposero insieme:« No. »« Ah, è così! Allora che Dio vi aiuti! » esclamò Galvano. « Ionon voglio stare a sentire le vostre fole e tanto meno tenermidalla vostra parte. »« Neanche noi » dichiararono ser Gaheris e ser Gareth.« Non sparleremo mai di quel cavaliere. »« Ser Lancillotto mi ha concesso l‟investitura e niente potràindurmi a parlare male di lui » aggiunse ser Gareth.Mentre si allontanavano tutti e tre molto addolorati, serGalvano e ser Gareth commentarono:« Ahinoi, il regno verrà distrutto e la nobile compagniadella Tavola Rotonda sarà dispersa! »665Come ser Agravano rivelò al re l'amore di Lancillotto eGinevra, e come re Artù dette licenza di catturare LancillottoAppena gli altri furono usciti, il re chiese quale fosse il motivodella disputa.« Ora ve lo dirò, sire; non posso più tenerlo per me » glirispose ser Agravano. « Io e ser Mordred siamo in disaccordocon i nostri fratelli: sappiamo che ser Lancillotto è da tempol‟amante della regina e, poiché siamo figli di vostra sorella,non possiamo continuare a tollerarlo. Voi siete il suo signoree colui che lo ha investito cavaliere, e intendiamo provare lasua slealtà. »« Se quello che dite è vero, Lancillotto è un traditore! »esclamò Artù. « Ma mi ripugna compiere un passo del generesenza averne le prove; ser Lancillotto è un cavaliere valorosoe, come ben sapete, il migliore di tutti noi. Se non sarà coltosul fatto, vorrà battersi con colui che lo ha denunciato, enessuno sarà in grado di tenergli testa. Quindi, voglio che siasorpreso in flagrante. »Il libro francese dice che il re non desiderava affatto che sidiffondessero voci su Lancillotto e la regina. A dire il vero,egli ne aveva già il sospetto, ma non voleva sentirne parlareperché amava molto ser Lancillotto per tutto quello che egliaveva fatto in favore suo e di Ginevra.« Allora, sire, domani mattina andate a caccia, e vedreteche Lancillotto non vi accompagnerà » gli suggerì Agravano.« Quando poi si farà sera, manderete a dire alla regina dellavostra intenzione di rimanere fuori per tutta la notte e convocheretei vostri cucinieri. Allora lo coglieremo insieme avostra moglie e ve lo porteremo, vivo o morto. »« Sta bene. Ma vi consiglio di procurarvi compagni fidati »acconsentì il re.« Io e mio fratello Mordred ci faremo aiutare da dodicicavalieri della Tavola Rotonda » disse Agravano.« State attenti; vi avverto che è un uomo molto forte »concluse Artù.« Lasciate fare a noi! »Perciò il mattino dopo il re uscì a caccia dopo aver fattosapere alla regina che sarebbe rimasto fuori per tutta la nottesuccessiva. Intanto ser Agravano e ser Mordred si nascondevanoin una camera del castello di Carlisle insieme a ser666Colgrevance, ser Mador della Porta, ser Gingalin, ser Meliotdi Logris, ser Petipace di Winchelsea, ser Galleron di Galway,ser Melion della Montagna, ser Astamore, ser Gromore,ser Curselaine, ser Florence e ser Lovel, dodici cavalieri diScozia parenti di ser Galvano o affezionati ai suoi fratelli.Caduta la sera, ser Lancillotto comunicò a ser Bors lapropria intenzione di andare a parlare con la regina.« Ti consiglio di non farlo, signore » gli disse il cugino.« Perché? »« Continuo a temere ser Agravano; non cessa mai di sorvegliartiper svergognarci tutti. Non sono mai stato contrarioquanto ora ai vostri convegni, perché credo che questa sera ilre si sia allontanato dalla moglie lasciando qualcuno a spiarvi.Ho proprio paura che si prepari un tradimento.»« Non temere, non mi tratterrò a lungo » replicò Lancillotto.« Eppure non sono tranquillo. Credo proprio che questanotte porterà noi tutti alla rovina! » esclamò Bors.« Mi meraviglio di quanto dici, cugino. La regina mi hamandato a chiamare e tu sai che non sono un codardo; inoltrenon desidero che ella pensi che non la vedo volentieri. »« Allora che Dio ti assista e ti faccia tornare sano e salvo! »Come ser Lancillotto fu visto entrare nella camera dellaregina, e come ser Agravano e ser Mordred lo raggiunserocon dodici cavalieri per ucciderloCosì ser Lancillotto si diresse verso la camera della reginaavvolto nel mantello e con la spada sotto il braccio, esponendosia un grave rischio. Il libro francese dice solo che Ginevralo accolse con buona grazia e che essi erano insieme; ioperciò non intendo precisare se fossero a letto o se si intrattenesseroin qualche altro sollazzo, perché a quei tempi l‟amoreera diverso da quello di oggi. Ed ecco che ser Agravano, serMordred e i dodici cavalieri sopraggiunsero armati di tuttopunto e si misero a gridare:« Lancillotto del Lago, traditore, sei in trappola! »E urlavano tanto forte che li si sentì per tutta la corte.«Ahimè, siamo perduti!» esclamò la regina.« Signora, avete un‟armatura con cui possa coprire il mio667povero corpo? » le chiese Lancillotto. « Se me la darete, conla grazia di Dio rintuzzerò la loro malizia! »« Non ho nessuna armatura, né scudi, spade o lance. Quindiho una gran paura che il nostro amore sia giunto a una finemiseranda. Dal rumore che fanno credo che siano in molti, ecerto ben armati. Come potrete opporre resistenza? Sareteucciso e io arsa sul rogo! »« Ahimè » si lamentava intanto Lancillotto « non mi è maicapitato di trovarmi a rischiare una morte vergognosa per lamancanza della mia armatura! »Nel frattempo ser Agravano e ser Mordred non cessavanodi gridare:« Esci dalla camera della regina, traditore! Sta‟ certo chenon riuscirai a fuggire ».« Gesù misericordia, non posso tollerare questo odioso clamore:meglio morire subito che sopportare un simile tormento!» esclamò allora Lancillotto; poi prese Ginevra tra lebraccia e la baciò.« Nobilissima tra le regine cristiane » aggiunse « siete lamia diletta e gentile signora e io, il vostro povero e fedelecavaliere, vi sono stato al fianco nelle cause giuste come inquelle ingiuste dal giorno in cui re Artù mi conferì l‟investitura.Se morirò, vi supplico di pregare per la mia anima.Sono sicuro che ser Bors e tutti gli altri miei parenti, e ancheser Lavaine, vi salveranno dal rogo. Confortatevi, perciò,madonna mia amata, e qualunque cosa mi accada, andatecon ser Bors e con gli altri che vi tratteranno con ogni onore evi faranno regina delle mie terre. »« No, Lancillotto, non vi sopravviverò! Se sarete ucciso,per amore di Dio accoglierò la morte con umiltà, come èdovere di una regina cristiana. »« Ebbene, signora, poiché è giunto il giorno in cui dobbiamosepararci, sappiate che venderò la vita al più alto prezzo,e che sono mille volte più addolorato per voi che per me. Maora preferirei avere indosso la mia solida armatura piuttostoche regnare su tutto il mondo cristiano: prima di soccomberefarei in modo che le mie gesta siano tramandate. »« Piacesse a Dio che uccidessero me e lasciassero liberovoi! » esclamò la regina.« Questo non deve accadere, e che Dio mi ripari da unasimile vergogna! » replicò Lancillotto. « Gesù Cristo, sii tu ilmio scudo e la mia armatura! »668Come ser Lancillotto uccise ser Colgrevance, ne indossòl'armatura, e poi mise a morte ser Agravano e i suoidodici compagniMentre ser Lancillotto si avvolgeva strettamente il mantellointorno al braccio, gli avversari avevano preso dalla salauna grossa panca per abbattere la porta.« Bei signori, smettetela di gridare e di darvi tanto dafare » disse loro ser Lancillotto. « Ora aprirò e potrete faredi me quello che vorrete. »« Allora vieni fuori! È inutile che ti batti contro tuttinoi. Lasciaci entrare: ti risparmieremo la vita per portartial cospetto del re. »Lancillotto tolse la sbarra, ma intanto con la mano sinistrateneva la porta socchiusa in modo da lasciare spazioper il passaggio di un solo uomo. Il primo a entrare a grandipassi fu il buon Colgrevance di Gore, un cavaliere grande egrosso che subito vibrò a Lancillotto un colpo possente. Maquesti lo deviò, e gli assestò a sua volta un fendente sull‟elmoche lo fece cadere morto sulla soglia. Poi lo trascinòall‟interno e, aiutato dalla regina e dalle sue dame, gli tolserapidamente l‟armatura e la indossò. E siccome ser Agravanoe ser Mordred continuavano a gridargli che era un traditoreesortandolo a venire fuori, disse:« Cessa il tuo clamore, Agravano, tanto per stanotte nonriuscirai a prendermi. Fa‟ piuttosto come ti dico: vatteneinsieme a tutti gli altri e smetti di strepitare e di dare scandalo.Ti prometto sulla mia cavalleria che se te ne andraisenza fare altro rumore domattina mi presenterò al re e allacorte: allora si vedrà chi di voi mi proverà colpevole ditradimento. Da cavaliere quale sono vi risponderò che nonvenni dalla regina spinto da cattive intenzioni, e loconfermerò con il mio braccio sulle vostre persone, anche sututte insieme! »« Vergogna, traditore! » ripeterono però ser Agravano eser Mordred. « Ti prenderemo comunque e, se ci piacerà, tiuccideremo anche. Forse non sai che Artù ha lasciato a noila scelta tra risparmiarti o darti la morte. »« Allora, se non avete altra mercé, state in guardia! »Così dicendo Lancillotto spalancò la porta e si gettòimpetuosamente in mezzo agli avversari. Ser Agravano fu669ucciso al primo colpo e gli altri dodici immediatamentedopo, mentre Mordred, ferito, si dava alla fuga. Così, in brevetempo, Lancillotto aveva ucciso tredici guerrieri, nessuno deiquali era stato in grado di rispondere a uno solo dei suoifendenti.Tornato dalla regina, il cavaliere le disse:« Ora, signora, è chiaro che il nostro amore è giunto al suoepilogo e che da adesso in poi re Artù mi sarà nemico. Ma sevorrete rimanere con me, mi impegno a tenervi al riparo daogni pericolo. »« Non è il consiglio migliore » replicò Ginevra. « Ritengoche non dobbiate provocare altri mali dopo tutti quelli cheavete già provocati. Ma se domani mattina vorranno mettermia morte, allora potrete cercare di salvarmi come vi parràmeglio. »« Farò come voi dite, e non temete che accorrerò al vostrosoccorso finché avrò vita » le rispose Lancillotto, baciandola.Si scambiarono un anello, e infine il cavaliere tornò nelleproprie stanze.Come ser Lancillotto riferì a ser Bors in quale avventurasi era trovato e come ne era sfuggitoSer Bors fu oltremodo lieto del ritorno di Lancillotto. Maquesti, vistolo armato, gli chiese cosa fosse accaduto.« Dopo che ti sei allontanato, tutti noi tuoi parenti e amicieravamo talmente spaventati che alcuni sono saltati nudi giùdal letto e altri hanno addirittura sguainato le spade insogno. Abbiamo quindi pensato che probabilmente avremmodovuto batterci presto perché tu eri caduto in qualchetranello e ci siamo preparati ad aiutarti » gli rispose ser Bors.« Caro cugino, allora ti dirò che questa notte sono riuscitoa sfuggire alla minaccia più grave che abbia mai affrontatoin tutta la mia vita » replicò Lancillotto, raccontandogli poiquello che voi già sapete.« Perciò, amici miei » aggiunse « vi prego di stare di buonanimo e di venire in mio aiuto nel caso in cui ne avessibisogno. Adesso saremo costretti a fronteggiare una guerra. »« Sia benvenuto quanto ci viene da Dio! » esclamò ser Bors.670« Da te non abbiamo avuto che onore e prosperità; perciò,così come abbiamo condiviso la buona ventura, siamo prontia dividere con te la sventura. »« E non vi perdete d‟animo » lo esortarono tutti insiemequei valorosi. « Sotto l‟intera volta del cielo non esiste unasola schiera di cavalieri con cui non saremmo capaci dimisurarci. Perciò fatevi cuore: riuniremo tutti quelli cheamiamo e che ci ricambiano con pari devozione e ci porremoal vostro servizio. »« Vi sono molto grato per il conforto che mi date nellasventurata situazione in cui mi trovo, e me ne sento obbligato.Ma, Bors » continuò Lancillotto « c‟è una cosa che dovrestifare prima di sera: scoprire, tra quanti si trovano a corte,chi è disposto a schierarsi dalla mia parte e chi no. Hobisogno di conoscere subito gli amici e i nemici. »« Farò del mio meglio, e prima delle sette saprò chi saràcon te. »Quindi ser Bors convocò ser Lionello, ser Ector di Maris,ser Blamor di Ganis, ser Bleoberis di Ganis, ser Gahalantine,ser Galihodin, ser Galihud, ser Menaduke, ser Villiars il Valoroso,ser Hebes il Rinomato, ser Lavaine, ser Urré d‟Ungheria,ser Nerovens, ser Plenorius (questi ultimi due erano statifatti cavalieri da Lancillotto, che un tempo ne aveva anchevinto uno su un ponte, e da allora essi avevano giurato di nonschierarsi mai contro di lui), ser Harry il Figlio del Lago, serSelise della Torre Dolorosa, ser Melias di Lile, ser Bellengerusil Bello (figlio di ser Alessandro l‟Orfano a causa di suamadre Alice la Bella Pellegrina che era del lignaggio di serLancillotto). A questi si aggiunsero ser Palamede e suo fratelloser Safer, ser Clegis, ser Sadok, ser Dinas, ser Clarrus diCleremont. E quando tutti furono riuniti, armati e a cavallo,si posero agli ordini di ser Lancillotto. Ad essi si unirono altriottanta cavalieri, in parte del Galles del Nord e in parte diCornovaglia, che vollero militare nei suoi ranghi per devozionea ser Lamorak e a ser Tristano.« Signori » disse loro ser Lancillotto « da quando sono venutoin questo paese sono stato sempre interamente devotoal mio signore re Artù e a madama la regina Ginevra. Maquesta notte la regina mi ha mandato a chiamare per parlarmi,e io sospetto che vi sia stato un tradimento, anche se,certo, non da parte sua. Fatto sta che sono stato sul punto di671rimanere ucciso e solo con l‟aiuto di Dio sono riuscito asfuggire all‟imboscata che mi era stata preparata. »E riferì come era stato assediato nella camera di Ginevrae in quale modo si era messo in salvo.« Quindi vedete bene, bei signori, che ho buoni motivi pertemere che la guerra sia inevitabile » proseguì. « Stanotte houcciso ser Agravano, fratello di ser Galvano, e almeno altridodici suoi compagni. Non ho alcun dubbio, pertanto, chevi sarà un conflitto sanguinoso. Quei cavalieri erano statimandati a sorprendermi su ordine espresso di Artù, e il redeve essere talmente furibondo e colmo di risentimento checondannerà la regina al rogo. Io non posso certo permettereche ella sia arsa per colpa mia. Se riuscissi a farmi ascoltare,mi offrirei di essere fatto prigioniero per potermi poibattere in suo favore e provare che è una sposa fedele, matemo che il re sia troppo infuriato per accettare questa proposta.»Del consiglio di ser Lancillotto e dei suoi amici, e dicome decisero di salvare la regina« Mio signore ser Lancillotto » dichiarò allora ser Bors « amio parere dovresti prendere la buona e la mala venturacosì come ti vengono, portare pazienza e ringraziare Dio. Epoiché le cose sono andate in questo modo, io ti consiglio diconservare la tua libertà, ti assicuro che non vi è una solacompagnia di cavalieri cristiani in grado di farti torto. Tisuggerisco anche, in nome della tua cavalleria, di salvare laregina Ginevra che si trova in grave imbarazzo e pena acausa tua. Se non lo facessi, saresti disonorato nel mondointero fino alla consumazione dei secoli. Che foste colpevolio no, siete stati sorpresi insieme, e ora non puoi fare a menodi schierarti al suo fianco per impedire che sia condannataa una morte ignominiosa. »« Che Gesù mi salvi dal disonore e preservi madama laregina da una morte abietta e vile! » esclamò Lancillotto.« Non dovrà mai accadere che ella muoia perché io le sonomancato! Dunque, bei signori, parenti e amici miei, cosaproponete di fare? »«Quello che vorrete voi! » fu l‟unanime risposta.672« Supponiamo allora che domani Artù, mal consigliato,decida di condannare Ginevra al rogo. Cosa sarebbe meglioche io facessi, secondo voi? »Tutti risposero a una voce:« Che la salviate, signore, perché ella patirebbe il martirioper amor vostro. Del resto è probabile che, se foste catturato,sareste sottoposto alla stessa sorte, e forse a una ancorapiù infamante. L‟avete salvata già altre volte; ci sembraquindi che il vostro onore di cavaliere vi debba esortare atrarla anche da questo pericolo, in cui si trova proprio acausa vostra. »Ser Lancillotto rimase per un poco in silenzio; infinedisse:« Miei bei signori, mi ripugna di compiere un‟azione chepotrebbe disonorare voi e tutto il mio lignaggio. Ma poichésono altrettanto contrario a permettere che la regina muoiadi una morte ignobile, se il vostro consiglio è di sottrarla alsupplizio, siate però ben consapevoli che dovrò causaremolti lutti. Forse, con mio grande rammarico, sarò costrettoa uccidere anche qualcuno dei miei migliori amici e puòdarsi che alcuni, piuttosto che essere complici di un‟azioneabietta, preferiscano schierarsi dalla mia parte: non vorreicerto farli soffrire. Comunque, ammesso che riesca a salvaremadama, dove potrei condurla? »« Questa è la cosa più facile » replicò ser Bors. « Non trascorseforse il nobile ser Tristano, con il tuo accordo, quasitre anni con Isotta la Bella nella Gioiosa Guardia, e conl‟aiuto di tutti noi? Quel castello ti appartiene, perciò se ilre condannasse la regina al rogo, tu potresti fare come lui econdurvela e tenerla accanto a te fino a quando il furore diArtù si fosse placato. Allora gliela potresti riportare congrande onore, e può darsi perfino che egli finirebbe con ilringraziarti e dimostrarti di nuovo affetto e gratitudine adispetto di quanti ti fossero rimasti nemici.»« Non è facile portare a esecuzione un simile progetto »rifletté ser Lancillotto. « Del resto, il caso di Tristano dovrebbemettermi in guardia. Sapete bene come andò a finiredopo che, presi tutti gli accordi, egli riportò Isotta la Bella are Marco: quel sovrano lo uccise a tradimento mentre suonaval‟arpa davanti alla sua dama, cogliendolo alle spalle etrafiggendogli il cuore con una lancia ben affilata. »673« È vero » convenne ser Bors « ma c‟è una cosa che dovrebbeincoraggiare te come tutti noi, ed è che re Marco e reArtù sono di indole assai diversa, perché Artù non ha maimancato alla propria parola. »Insomma, per farla breve, tutti convennero che costassequel che costasse, se al mattino la regina fosse stata condottaal rogo, essi l‟avrebbero messa in salvo. Quindi, su suggerimentodi ser Lancillotto, si andarono ad appostare in unaforesta vicina a Carlisle, dove attesero in silenzio le deliberazionidel re.Come ser Mordred si affrettò a raggiungere Artù e gli riferìdella rissa e della morte di ser Agravano e degli altricavalieriTorniamo adesso a ser Mordred che, sottrattosi gravementeferito e sanguinante a ser Lancillotto, montò a cavallo e corsea raggiungere il re, cui raccontò come tutti gli altri fosserostati uccisi.« Gesù misericordia, com‟è possibile? Lo avete sorpresonella camera della regina? » disse Artù.« Sì, Dio mi aiuti, ed era disarmato; ma ha ucciso Colgrevancee gli ha preso l‟armatura » rispose Agravano, narrandoglipoi l‟accaduto dal principio alla fine.« Gesù misericordioso, è veramente un cavaliere straordinario!Mi rammarico che mi sia nemico, anche perché orala nobile compagnia della Tavola Rotonda è sciolta per sempre.Di sicuro molti cavalieri si schiereranno con lui »osservò il re.Poi aggiunse:« Stando così le cose, il mio onore mi costringe a condannarea morte la regina. »Era talmente irato, che fece subito un‟ordinanza secondola quale la regina doveva essere giustiziata. In quei giorni lalegge prescriveva infatti che chiunque fosse stato riconosciutocolpevole di tradimento, indipendentemente dal suo rangoe dalla sua condizione, dovesse essere messo a morte senzaappello se la sua condotta o le circostanze del fatto fosserostati tali da dar luogo a un giudizio immediato. Così fu per la674regina Ginevra: ser Mordred era rimasto gravemente ferito etredici cavalieri della Tavola Rotonda erano morti, prove ecircostanze che costrinsero il re a ordinare che ella fossecondotta al rogo immediatamente.« Mio signore Artù » gli disse però ser Galvano « per molteragioni io vi consiglierei di non essere troppo precipitoso e disoprassedere alla sentenza. Una è questa: ser Lancillotto èstato sorpreso nella camera della regina, ma può darsi chenon vi sia andato con scopi scellerati. Sire, voi sapete che laregina è obbligata verso Lancillotto più che verso ogni altrocavaliere perché egli le ha salvato la vita più volte e si èbattuto per lei anche quando l‟intera corte l‟aveva condannata.Può darsi quindi che Ginevra lo abbia mandato a chiamarenon già allo scopo di fare del male, ma a fine di bene,magari per ricompensarlo delle nobili azioni che egli hacompiuto in suo favore. Se questo è stato il suo intento, puòanche avergli detto di andare da lei in segreto perché potrebbeaver pensato che fosse opportuno evitare calunnie e scandali.Capita spesso che agiamo per quel che crediamo ilmeglio, e che finisce poi per dimostrarsi il peggio. Io sonoconvinto che madama Ginevra è retta, e che vi è fedele;quanto a Lancillotto, credo di poter affermare che egli vorràprovarlo contro qualsiasi cavaliere intenda imputarlo dislealtà o di disonore, e che agirà allo stesso modo ancheriguardo alle accuse rivolte alla regina. »« Ne sono convinto anch‟io » disse il re « ma non voglio chein questo caso si proceda al duello giudiziario, perché Lancillottoè talmente certo del proprio valore e della propria forzada non temere alcun avversario. Perciò non gli permetteròmai più di battersi per la regina, che sarà invece sottopostaalla legge. E ricordatevi che se riuscirò a prendere Lancillottocondannerò anche lui a una morte infamante! »« Che Gesù mi dispensi dall‟assistervi! » esclamò Galvano.« Perché dici così? Proprio tu che non hai alcun motivo peramarlo » replicò il re. « La notte scorsa egli ha ucciso tuofratello ser Agravano, ha ferito gravemente l‟altro tuo fratelloser Mordred e ha sterminato altri dodici nobili cavalieri,tra cui non dimenticare che c‟erano i due tuoi figli ser Florencee ser Lovel. »« Mio signore, ne sono a conoscenza e me ne dolgo amaramente.Ma siccome li avevo messi in guardia e li avevo675avvertiti di cosa sarebbe accaduto ed essi non vollero seguireil mio consiglio, non intendo né immischiarmene né vendicarmi.Avevo detto loro che non conviene mettersi contro serLancillotto! Per quanto mi dispiaccia della loro morte, se lasono proprio voluta. Del resto, avevo messo ripetutamente inguardia anche Agravano dai pericoli in cui ora è precipitato.»Come Lancillotto e i suoi parenti salvarono la regina dalrogo, e come Lancillotto uccise un gran numero di cavalieri« Caro nipote » disse infine Artù a ser Galvano « ora ti pregodi indossare la tua armatura più bella. Insieme ai tuoi fratelliser Gaheris e ser Gareth condurrai la mia regina al rogoperché sia eseguita la sentenza. »« No, nobilissimo signore, questo non lo farò mai! » esclamòser Galvano. « Non intendo assolutamente trovarmipresente quando una regina nobile come madama Ginevrasarà esposta a una morte ignominiosa! Il mio cuore nonreggerebbe, e non si dovrà mai dire che io ero d‟accordo convoi per giustiziarla. »« Allora lascia che ci vadano i tuoi fratelli » gli disse il re.« Ripugnerà anche a loro, sire, a causa delle molte avventureche probabilmente ne seguiranno. Ma sono giovani enon saranno capaci di rifiutarsi.»« Sire, » intervennero ser Gareth e ser Gaheris « voi poteteordinarci di presenziare, ma sappiate che questo ci causapena e dolore. Se però dovremo farlo in esecuzione di unvostro ordine perentorio, ci dovrete scusare perché ci presenteremoin tenuta di pace senza indossare il corredo da battaglia.»« Nel nome di Dio, preparatevi; la regina deve essere giustiziatasubito » ordinò loro il re.« Ahimè, perché devo vedere un giorno tanto orribile! » silamentò Galvano.Poi si voltò e pianse a lungo; infine si ritirò nella propriacamera. Intanto la regina veniva condotta fuori di Carlisle efatta svestire. Quando fu rimasta in camicia, le fu portato ilsuo padre spirituale perché la confessasse. Molti baroni e676dame piangevano, singhiozzavano e si torcevano le mani, erelativamente pochi accettarono di indossare le armatureper dare maggior peso all‟esecuzione.Ser Lancillotto aveva mandato sul posto un uomo perchésegnalasse il momento in cui la regina sarebbe stata fattasalire sul rogo; e allorché quello vide che era stata spogliata esi era confessata, si affrettò ad avvertirlo. Allora, spronando efacendo scalpitare i cavalli, Lancillotto e i compagni partironoal galoppo e si diressero verso la pira uccidendo tuttiquelli che cercavano di opporre resistenza; e poiché nessunoriuscì a fermarli, morirono tutti i nobili cavalieri che si eranoarmati e che si difendevano. In tal modo rimasero uccisi serBelliance l‟Orgoglioso, ser Segwaride, ser Griflet, ser Brandite,ser Agiovai, ser Tor, i tre fratelli ser Gauter, ser Gilmere eser Arnold; e ancora ser Damas, ser Priamo, ser Kainus ilForestiero, ser Driant, ser Lambegus e ser Hermind, oltre aser Pertolepe e a ser Perimone, i due fratelli che venivanochiamati il Cavaliere Verde e il Cavaliere Rosso.Fu così che, tra spinte e assalti, mentre Lancillotto attaccavadi qua e di là, la disgrazia volle che egli uccidesse ancheser Gaheris e ser Gareth che, disarmati, non si erano messi inguardia. Il libro francese racconta che li colpì sul cranio e lilasciò morti sul terreno, anche se, a dire il vero, non li avevavisti affatto e i loro cadaveri furono ritrovati solo più tardinel folto nella mischia.Dopo avere sterminato o messo in fuga tutti gli oppositori,ser Lancillotto si precipitò dalla regina; le gettò indosso unatunica e una veste, poi la issò dietro di sé sul cavallo esortandolaa farsi coraggio. Potete immaginare la gioia di Ginevrache ringraziò Dio e il cavaliere per averla fatta scampare allamorte! Come dice il libro, Lancillotto e Ginevra si diresseroalla Gioiosa Guardia, dove egli ospitò la regina come si convenivaalla sua nobiltà. Molti potenti signori e alcuni re gliinviarono dei cavalieri, e altri lo raggiunsero spontaneamente;quando poi tutti seppero che egli era in rotta con re Artù,alcuni ne furono contenti e altri rattristati.677

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