LIBRO VI
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« Laggiù c'è una bella ombra dove potremmo riposare sia
noi sia i cavalli. »
« È vero, bel fratello: erano sette anni che non mi sentivo
tanto assonnato » gli rispose ser Lancillotto.
Così smontarono e, dopo che ebbero legati i cavalli agli
alberi, ser Lancillotto si stese sotto il melo e appoggiò la testa
sull‟elmo, mentre il giovane vegliava il suo sonno.
Quindi Lancillotto era profondamente addormentato
quando apparvero tre cavalieri che cavalcavano al galoppo
inseguiti da uno che procedeva da solo e che a Lionello parve
il cavaliere più alto, più bello e meglio equipaggiato che
avesse mai visto. Questi raggiunse quasi subito uno degli
altri tre, lo abbatté lasciandolo sulla fredda terra, poi si
avvicinò al secondo e lo gettò al suolo insieme al cavallo;
infine si scagliò sul terzo e lo scaraventò alla distanza di una
lancia dalla groppa della cavalcatura. Poi smontò e, trattenendo
il proprio cavallo per la briglia, legò ben stretti i tre
caduti con i finimenti dei loro destrieri.
Ser Lionello pensò di attaccarlo; si preparò e montò in
sella silenziosamente e senza farsi scorgere, lasciando ser
Lancillotto addormentato. Poi raggiunse il cavaliere e gli
intimò di voltarsi, ma quello lo colpì lesto e con tale
energia che lo abbatté in terra col cavallo, quindi smontò,
lo legò e lo gettò di traverso sulla groppa del destriero.
Serviti così tutti e quattro nella medesima maniera, andò
al suo castello, li fece disarmare e cominciò a fustigarli con
rami spinosi; infine li gettò in una profonda prigione in cui
si trovavano già vari altri cavalieri che si lamentavano
pietosamente.
Come ser Ector andò in cerca di ser Lancillotto, e come fu
catturato da ser Turquin
Intanto ser Ector di Maris, saputo che Lancillotto aveva
lasciato la corte per andare in cerca di avventure, si adirò e
decise di seguirlo. Cavalcò a lungo per una vasta foresta e
poi, essendosi imbattuto in un uomo che sembrava del luogo,
gli chiese se da quelle parti vi fossero delle avventure.
« Conosco molto bene il paese, signore » fu la risposta
dell'uomo. « A meno di un miglio da qui vi è una roccaforte
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circondata da un buon fossato e vicino, alla sua sinistra, si
trova un guado adatto per abbeverare i cavalli. Al di là del
guado vedrete un bell‟albero su cui sono appesi vari scudi di
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